“Oggi siamo qui, ancora una volta, per dimostrarvi che l’Italia non è un paese in cui esiste solo una grande capitale come Roma, ma è un paese fatto di 20 regioni, una più bella dell’altra”: queste le parole del console generale Francesco Genuardi nel discorso di apertura dell’evento Breakfast with Regione Piemonte, organizzato da ENIT e Regione Piemonte presso il Consolato Generale d’Italia a New York lo scorso 28 febbraio.
Come ha spiegato Maria Elena Rossi, direttore generale di Sviluppo Piemonte Turismo, negli ultimi anni i viaggi negli Stati Uniti per la promozione del territorio sono stati frequenti, “ma per affacciarci sul mercato del turismo all’estero, con la speranza di crescere in questo settore, è necessario essere innovativi e proporre nuove esperienze basate sulle nostre tradizioni e sulla nostra cultura, che si riscontrano in tutte le aree della nostra regione e che annovera non solo vini e tartufi, ma anche l’industria automobilistica (basti pensare a FIAT e Pininfarina) e il settore tessile”.
Allo sviluppo del territorio contribuisce in particolar modo la città di Biella con la sua favorevole posizione geografica ai piedi delle Alpi e la presenza di corsi d’acqua, che hanno permesso nel tempo l’espansione di un’attività tessile di qualità, che da artigiana si è evoluta grazie all’intraprendenza e allo spirito imprenditoriale dei suoi abitanti. Un settore nel quale si è investito molto per dare nuovo slancio all’industria della moda, intervenendo sulla formazione, sull’innovazione e sull’internazionalizzazione. “Ognuno di noi è qui per raccontare una storia. Nonostante Milano sia conosciuta in tutto il mondo come la capitale della moda, devo confessarvi che anche il Piemonte, e specialmente Biella, sono alcuni dei centri più importanti a livello globale e senza queste due realtà, molti dei brand più famosi non esisterebbero nemmeno – ha dichiarato Stefano Mosca, direttore dell’ATL di Biella e consulente per progetti di sviluppo locale legati all’economia turistica – Stilisti e fashion designer di tutto il mondo sono interessati ai tessuti che abbiamo proprio perché sono i migliori. Del resto, l’80% delle stoffe degli abiti esposti nelle vetrine sulla Fifth Avenue provengono proprio dal Piemonte, come quelli di Ermenegildo Zegna e Loro Piana. Oggi molte aziende sono diventate dei veri e propri musei, dove i turisti hanno modo di conoscere la loro storia ed entrare in contatto con gli esperti del settore, scoprendo quanto sia complesso realizzare tessuti di qualità eccellente“.

Di ritorno da una breve vacanza in Piemonte, Marco Leona, scientist in charge del Dipartimento di Ricerca Scientifica del Metropolitan Museum of Art, ha ricordato la ricchezza di testimonianze artistico-culturali della che racchiude il Piemonte, sottolineando che Torino, dalla Mole Antonelliana alla sinagoga, è stata una della più importanti comunità ebraiche d’Italia, che a partire dal ‘300 accolse gruppi provenienti dalla Spagna, dalla Francia e dalla Germania.
Grazie alla varietà paesaggistica che caratterizza la regione, l’offerta di attività sportive da poter praticare è notevole. Negli ultimi dieci anni lo sport ha avuto un ruolo determinante nella crescita del turismo, in seguito alle Olimpiadi invernali del 2006. Ma è senza dubbio il calcio ad avere una storia molto radicata nella tradizione della città. Lo Juventus Football Club, a partire dal settembre del 2011, ha voluto rinnovare la propria immagine ed esperienza grazie alla creazione di un museo. “È la squadra più importante in Italia. Conta 34 scudetti e 300 milioni di supporter in tutto il mondo”, racconta Marco Albano, responsabile Juventus Museum & Stadium Tour manager. “Da quando abbiamo aperto sei anni e mezzo fa, qualcosa è cambiato: lo stadio è diventato una vera e propria fonte di attrazione, capace di portare sempre più turisti in città. Va detto, inoltre, che gli stessi italiani rimangono sorpresi dalla bellezza del capoluogo piemontese non soltanto per i suoi palazzi, i suoi monumenti e i suoi musei, ma anche per i suoi abitanti e per il loro modo di vivere. Abbiamo una media di 170.000 all’anno con circa 500 visitatori al giorno, ed essere al 48° posto nella classifica dei musei più visitati in Italia è una grande soddisfazione per una città piuttosto piccola come Torino”. La struttura museale rappresenta il giusto mix tra tradizione, interattività e modernità, con un tour che include cimeli storici del club, ologrammi e touchscreen. Un’altra iniziativa è lo Juventus City Tour, che offre ai turisti la possibilità di visitare Torino accompagnati da una guida ufficiale, che racconta gli aneddoti della squadra legati ai principali luoghi di ritrovo della città.
A tenere alto il nome del Piemonte nel mondo ci pensa poi la specie di tartufo più pregiata in assoluto, sia dal punto di vista gastronomico che da quello economico: il tartufo bianco (detto anche “diamante”) di Alba, originario dell’omonima cittadina in provincia di Cuneo. Per Mauro Carbone, direttore dell’Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero, “il tartufo bianco d’Alba non è semplicemente qualcosa che si mangia, ma è un’esperienza da vivere”. Carbone ha poi spiegato che la raccolta si effettua solitamente da metà settembre a fine dicembre, in quanto il fungo raggiunge la massima maturazione a partire dal mese di ottobre. La ricerca avviene di notte, quando i trifolau percorrono con i loro cani i sentieri più nascosti delle colline di Langhe e Roero, proteggendosi nel buio dagli occhi più indiscreti. Tra ottobre e novembre inoltre ad Alba si svolge l’antica Fiera Internazionale Tartufo Bianco d’Alba, durante la quale i visitatori possono non solo acquistare questo prodotto esclusivo, ma anche degustare i pregiati vini locali come il Barolo, il Barbaresco, il Roero, l’Arneis e una vasta gamma di prodotti che rendono ancor più speciali i luoghi che li producono.