Si alza una soffice bruma dall’alto colle su cui si adagia Perugia, ed ecco che quasi per incanto si evidenziano i piccoli tratti che distinguono uno delle più pittoresche città umbre. Un intricato reticolo di vicoli, viuzze, piazzette e scalette delimitate da cinque borghi, che si intersecano formando una stella, ognuno con una sua porta medioevale, lì dove un tempo furono quelle etrusco-romano. Porta Sole, Porta Sant’Angelo, Porta Santa Susanna, Porta Eburnea e Porta San Pietro, ognuna con i propri atout, racchiudono tali bellezze architettoniche, artistiche e religiose che il tempo qui potrebbe dilatarsi all’infinito.
Scegliere il periodo migliore per visitare la città non è facile. Impossibile non apprezzare fino in fondo i caldi colori della natura autunnale che spennella i dintorni di ruggine, giallo ed arancione, oppure i verdi intensi e brillanti da cui spuntano gli acquerelli dei fiori che sbocciano in primavera. Uno skyline di rara suggestione per un luogo che sembra fatto per perdersi e poi ritrovarsi, in cui tutto parla di presente e passato.

Uno scorcio di Perugia. Foto: Elena Barassi
Il Medioevo sembra impresso in ogni anfratto della città, ma poi ecco i segni, le voci dei tanti uomini e donne, nobili e non, che hanno fatto la storia di questo borgo che oggi conserva un patrimonio pervaso di arte e cultura, e che, quasi da contrappunto a tutto ciò, veste i panni del futuro, delle next generation, del 2.0 che la rende tanto affascinante e sede prediletta di giovani universitari di tutto il mondo che qui trovano ispirazione.
La città del bacio al sapor di cioccolato raccoglie grandi e piccole storie fatte di passione, sacrificio ed estremo rispetto delle tradizioni, come ben sa il fotografo americano Steve McCurry, che qui ha immortalato una terra ricca di tempo, intrisa di echi di un passato millenario, fatto di solidi valori.
Le mille sfaccettature dell'arte
A Perugia l'arte è onnipresente. Come all’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci, detto il Perugino, sita nel convento dei Francescani di S. Francesco al Prato. Qui il passato risuona in ogni anfratto, ma in particolar modo nel Museo, riaperto nel 2012 con un nuovo allestimento, espressione di una intelligente selezione dell'imponente patrimonio storico-artistico sedimentatovi nei secoli. Lascia senza fiato la Gipsoteca dove si innalzano in tutta la loro maestosità i Gessi michelangioleschi (Aurora, Giorno, Crepuscolo, Notte), calchi dalla cappella Medicea di Firenze nel complesso della Basilica di San Lorenzo ed è impossibile non fermarsi a contemplare Le Tre Grazie di Antonio Canova, copia originale donata dall’artista che si innalza al centro del museo. Ed è in queste mura che oggi, in uno degli Istituti superiori di Istruzione Artistica più antichi d’Italia, risuonano limpide e visionarie le voci di tanti giovani dallo spiccato talento creativo.
Quando l'artigianato artistico ha una voce di donna

La chiesa di San Francesco delle donne. Foto: Elena Barassi
Dolce e nostalgica e al contempo forte e determinata è la voce di Maddalena Forenza, ultima discendente famiglia Moretti Caselli, cinque generazioni di donne che dalla fine dell’800 si tramandano l’antica arte della pittura su vetro. Uno stile unico e molto personale ha dato alle vetrate artistiche da loro prodotte un’impronta indelebile. Entrare nel laboratorio significa fare un tuffo nel passato e scorgere, all’interno di un edificio del ‘400, una miriade di fotografie, bozzetti e disegni delle vetrate eseguite, accanto a oggetti d’arte che testimoniano l’amore di queste donne per l’antico e il loro spiccato interesse per la musica e la fotografia. Non solo. Nei locali che ospitano il laboratorio ecco pararsi davanti agli occhi gli strumenti, le fornaci e i colori grazie ai quali, oggi come allora, prendono vita tali masterpiece.
Prezioso ed unico è l’archivio storico dello Studio che abbraccia un periodo che va dal 1843 al 1983 in cui si scoprono diversi carteggi con i committenti dei restauri e delle opere e i documenti relativi alla famiglia che insieme ai periodici aprono un’ interessante finestra sulla vita di Perugia nell’800. Imperdibile.

Marta Cucchia nel suo laboratorio. Foto: Elena Barassi
Più antica e di grande fascino la prestigiosa location del laboratorio di tessitura Giuditta Brozzetti, niente di meno che la chiesa di San Francesco delle Donne, nome scelto non a caso dal momento che dall’insediamento delle monache benedettine, nel tempo l’elemento femminile è stato il fil rouge della sua storia. Figura di spicco dell’imprenditoria femminile perugina dei primi del ‘900, Giuditta recuperò motivi e disegni tradizionali del territorio umbro dando vita nel 1921 al laboratorio artigianale di tessitura artistica per gli arredi della casa. Oggi, grazie al paziente lavoro di Marta Cucchia, erede di questo prezioso patrimonio, la bottega rimane uno degli ultimi atelier di tessitura a mano su telai jacquard in Italia. Una profusione di arazzi, tende, tovaglie, copriletto in lino cotone e seta tessuti su antichi telai lignei settecenteschi e ottocenteschi. Lasciano senza fiato i ricercati con temi ornamentali ispirati alle stoffe etrusche le tovaglie Perugine, utilizzate nelle chiese come tovaglie d’altare, punto di forza della tradizione tessile medievale umbra.
Dal cuore della città sale alto il suono del sax

Corso Vannucci a Perugia. Foto: Elena Barassi
Lo sguardo penetrante di McCurry non può non soffermarsi sui suoni e i colori di Umbria Jazz, l’evento in cui si intrecciano le note di musicisti affermati con quelle di stelle emergenti e giovani dal futuro molto promettente. All’apice della calda estate umbra risuonano in ogni dove il sax, la tromba e il contrabbasso dei grandi miti della musica jazz, e da qualche anno si ode anche il suono travolgente del blues e del rock. Miles Davis, Jaco Pastorius e la sua band Weather Report, il grande trombettista Chet Baker e pure Santana, Stevie Ray Vaughan, Sting, Elton John sono solo alcuni dei grandi big passati di qui. Calcano la scena nel cuore della città, Piazza IV novembre, sicuramente una delle più suggestive d’Italia, su cui si innalza la trecentesca Cattedrale di San Lorenzo, nel cui chiostro si tennero ben cinque conclavi e i cui sotterranei racchiudono resti della civiltà etrusca e romana. Risalire alla luce del sole significa restare abbagliati dalla gotica silhouette di Palazzo dei Priori che allunga il suo fianco curvilineo su Corso Vannucci, il salotto buono della città. All’interno, la ricca Galleria Nazionale umbra e il Collegio del Cambio, sede della corporazione dei cambiavalute. Qui l’emozione è immensa davanti ai preziosi affreschi realizzati tra il 1498 e il 1500 dal Perugino, una delle più alte esemplificazioni dell’arte rinascimentale italiana.
Ma Perugia è anche terra di forti sapori e gusti intensi. Ed ecco che allora basterà riguardare la celebre foto del pranzo domenicale perché la nostra memoria ritorni con rimpianto e forse anche un pizzico di nostalgia al calore del desco perugino. Tutt’intorno, gente vera, gente forte, gente che ancora sa sognare.
La Sensational Umbria di Steve McCurry

Il catalogo della mostra Sensational Umbria di Steve McCurry
La mostra Sensational Umbria promossa dalla Regione Umbria in collaborazione con il Comune di Perugia, raccoglie i 100 scatti del grande fotografo statunitense che narrano il viaggio che l’artista ha compiuto in Umbria in diverse occasioni e racconta il fascino che la terra e la gente di questi luoghi hanno esercitato su di lui.
Originario di Philadelphia, Steve McCurry è, da più di trent’anni, una delle voci più rappresentative della fotografia contemporanea, con oltre una dozzina di pubblicazioni e innumerevoli mostre in tutto il mondo. Da freelance intraprende una lunga serie di viaggi oltreoceano che lo porteranno in India, Pakistan e Afghanistan. Ed è proprio qui che diventa testimone del conflitto con immagini che rivelano il volto umano di una guerra in corso. Ed è qui che scatta la celebre foto La ragazza afgana che in breve farà il giro del mondo.
Eventi da non perdere
Umbria Jazz 2015 – Dal 10 al 19 luglio, evento clou il 15 all’Arena Santa Giuliana con il concerto di Tony Bennett e Lady Gaga che presentano il loro album di standard jazz Cheek To Cheek.
Eurochocolate – Dal 16 al 25 ottobre 2015. Il festival più dolce in città, nato nel 1994 dalla mente di Eugenio Guarducci, è oggi considerato uno degli eventi dedicati al cioccolato più importanti al mondo.
Piacere Barbecue – Dal 20 al 21 giugno 2015 Ideato anche questo da Eugenio Guarducci, Piacere Barbecue è il primo italianointeramente dedicato al rito della cottura alla brace ed all’incredibile e variegato mondo del BBQ.
Dove dormire
Brufani Palace ***** – Più di cento anni di storia per questo hotel con splendida vista sulle vallate umbre e sui tetti medioevali della città. Dalla piscina interna si ammirano le splendide rovine etrusche. Da 150 euro la camera doppia, colazione inclusa.
Locanda della Posta **** – nel cuore della città in un edificio del XVIII secolo, da 105 euro la camera doppia, colazione inclusa.
Dove mangiare
Nanà – Nell’oratorio di San Pietro Apostolo con affreschi del Settecento, e suggestivo giardino interno a ridosso delle mura. La cantina, l’antro delle meraviglie, è spaziale ed il menù abbraccia sia le tipicità locali sia i forti sapori del Mediterraneo.
Il Postale del Castello di Monterone – Un’atmosfera magica, semplicità “francescana” della pasta fatta in casa, dei sapori freschi e genuini dell’orto, dell’olio dei terreni circostanti e della cucina del territorio sono alla base del menù da gustare sulla terrazza coperta, affacciata sulla campagna umbra.
Shopping tra botteghe e delizie
Cantina Lungarotti – A Torgiano, borgo medioevale costruito su rovine romane tra i vigneti dell'omonima zona vitivinicola a D.O.C. e D.O.C.G., a soli 8 chilometri da Perugia. Vini ed olio di alto livello. Da non perdere il Museo del Vino MUVIT per un viaggio nel tempo e nell’arte e un soggiorno a Tre Vaselle, all’interno della tenuta, un relais di lusso con Spa dedicata alla vinoterapia.
Renzini – Qui è possibile trovare il meglio della norcineria e non solo. Salumi di cinta umbra, di cinghiale, tartufi e paste ripiene. Da provare la al cinghiale con peperoncino, farro e castagne, lo zampone al cinghiale e il norciacotto di erbe aromatiche.
Le Botteghe artigiane – Nel 2009 nello storico centro della città di Perugia si è costituita l’associazione culturale Botteghe artigiane del centro storico Articity di cui fanno parte la Tessitura creativa di Emiko Miyazaki, mirabili intrecci tra oriente ed occidente; la Bottega artigiana dei Secchi, burattini, pupazzi e bambole realizzate in panno lenci; Mancini Interiors, lampade e complementi d’arredo rifiniti in oro zecchino; Il pozzo delle ceramiche, pezzi unici in ceramica dipinta a mano; la Legatoria d’Arte, restauro di libri e stampe antiche; Il Laboratorio di Corniceria, cornici e oggetti di artigianato realizzati con materiali di recupero in legno; La Bottega del Cuoio, dove è possibile riparare qualunque tipo di scarpa e acquistare calzature d’epoca; Arte Artigianato, ricamo e merletto provenienti dall’antica tradizione artistica artigianale umbra; il Laboratorio orafo di Anna Fornari, gioielli innovativi anche con materiali riciclati; Ozona, in cui trovare occhiali su misura; e ovviamente lo Studio Moretti Caselli e la Tessitura a mano Giuditta Brozzetti.
Sapori locali – I prodotti tipici di Perugia si basano sulla coltivazione degli olivi, dell’uva dei colli e sull’allevamento di carni suine e bovine. Classici sono il pane fritto, la torta di Pasqua al formaggio, la bruschetta con l’olio nuovo, il pan nociato e le paste tipiche come gli umbricelli da assaporare con funghi oppure asparagi di bosco. Un piatto di antica memoria sono, durante il periodo natalizio, i gobbi o cardi alla perugina. Imperdibile la torta al testo, fatta di un impasto molto semplice e cotta appunto sul testo. Tra i piatti a base di carne la testina di agnello al forno o il torello alla perugina. Tra i dolci il torcolo, a base di pasta del pane arricchita da olio, cedro candito, uvetta, pinoli e anice. Altro dolce tipico è il torciglione che ricorda le anguille del Trasimeno ed è a base di pasta di mandorle.