La prima parte del viaggio è stata discretamente movimentata. In questi circa 7.000 chilometri in autostop, coperti in circa 7 giorni, c'è stato qualche imprevisto.
Il secondo personaggio che mi ha raccolto per strada, poco fuori Toronto, è stato fermato dalla polizia nel Nord Ontario con un mandato di arresto per aggressione a Hamilton. Ammanettato e portato in auto dal poliziotto, il povero John non aveva davvero idea di cosa stesse accadendo. Per quanto mi riguarda, se mi avessero lasciato in quel posto dimenticato dal mondo, avrei fatto fatica a ripartire. Ho aspettato quasi quaranta minuti in auto, per poi essere interrogato a mia volta sul perché fossi tornato in Canada dopo un anno. L'ufficio immigrazione, al telefono con l'agente, sospettava un mio tentativo di ottenere un visto di lavoro permanente. Mentre dimostravo che non lavoro per nessuna compagnia canadese, un altro poliziotto è arrivato su una jeep e ha ordinato il rilascio di John. Arresto e rilascio più veloci della storia! Per festeggiare, non appena ricevuto il via libera per entrambi, siamo andati a prendere un caffè a Banff (3.000 chilometri a ovest dal posto di blocco). Lui era felice di essere tornato a casa (vive a Calgary ma ama le Rockies), e io ero già praticamente a metà strada. Forse per bilanciare questa rapidissima traversata della Transcanada, il destino mi ha regalato un freno a mano per i giorni seguenti.
Raccolto in mezzo alla bufera di neve da un vietnamita su una vecchia utilitaria stracarica, ho avuto qualche dubbio sulla mia incolumità quando ho realizzato che stavamo entrando nel Parco di Jasper con la strada ghiacciata e senza catene. Tam, il vietnamita, non sapeva leggere neanche bene i cartelli e mi ha portato due volte fuori strada. Quando ha azzeccato la direzione (Nord), invece, ci siamo schiantati sulla neve al bordo della strada. Se avesse avuto una pala nel bagagliaio, invece di una padella, ci saremmo tirati via da quella situazione molto prima. Ma la buona sorte ci ha poi accarezzato, e spingendo e scavando (e sgonfiando le ruote per una migliore aderenza), siamo riusciti a raggiungere un resort poco prima di Jasper. Anche in questa occasione è stato necessario festeggiare, con una bistecca. Tam, pescatore di salmoni a Port Rupert BC, ci teneva a offrirmi anche da dormire, ma la sponda del fiume era troppo invitante per accettare la sua generosità.
La notte nella mia minuscola tendina è passata serenamente, sebbene i quasi dieci gradi sotto zero.
Spazzolato via il ghiaccio dal telo, la mattina dopo ho ripreso la vita in strada, con una serie di passaggi che mi hanno portato tra monti innevati fino a valle, vicino Dawson Creek. Circa una dozzina gli orsi bruni bear avvistati in questo breve tratto, intenti a brucare l'erba fresca della primavera.
Nei restanti giorni ho spesso passato ore a piedi senza far nulla, prevalentemente sotto il sole, a bordo strada, in compagnia dei primi sciami di zanzare. Pochi chilometri, molta attesa. Poi finalmente un paio di passaggi lunghi e l'arrivo a Dawson, Yukon Territory. Il fiume è già libero dal ghiaccio quest'anno. La strada in canoa sarà tanta, per questo ho già cominciato la preparazione della spedizione con lo studio di mappe e materiali, domande ai paddlers locali, e presto prenderò a navigare con qualcuno per migliorare la tecnica.
Fa caldo, ne devo approfittare. L'estate potrebbe essere calda, ma breve.
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