A sessanta chilometri a sud di Roma esiste una cittadina dove si può vedere il tramonto dal luogo dove l'imperatore Nerone lo ammirava. Esiste una spiaggia dove ogni sera si vede l'immensità del sole immergersi nell'acqua del mare nostrum, in uno scenario fatto di giallo oro, rosso fuoco e blu intenso. Un luogo magico dove i colori del cielo, del giorno, della notte, la luminosità delle stelle, la forza dei raggi della luna e del sole, sono esattamente quelli che i nostri padri vivevano sulla propria pelle e nella propria anima. E che oggi si possono vivere con la stessa intensità.

Tramonto sulla spiaggia di Nerone
Qui, ad Anzio, sono nati due imperatori, Nerone e Caligola. In questo paese costruito sul mare e attorno al proprio porto, quasi a difendere i propri pescatori che ogni notte escono per portare avanti un lavoro fatto di tradizione e passione, ci sono tutte le potenzialità per incarnare una perla, un piccolo gioiello a un'ora di macchina o di treno dalla Capitale. E che, per il quarto anno consecutivo, ha vinto per la pulizia dell'acqua la quarta “bandiera blu”.
Sì, l'avete capito, questa è una vera e propria dichiarazione d'amore per Anzio, la sua gente, l'atmosfera e il suo stile di vita. Ma che può anche essere un esempio valido per tanti altri luoghi dell'Italia profonda. Una “cosa dell'altro mondo” per quanto si sta bene, per quanto sia una valvola di sfogo dal caos metropolitano. Purtroppo, però, una “cosa dell'altro mondo” anche per quello che ogni giorno Anzio deve subire. Forse per mancanza di civiltà, forse anche per mancanza di presenza delle Istituzioni.

Degrado sulla spiaggia di Anzio
Cos'è successo? Qui esiste una meravigliosa spiaggia pubblica che si chiama la spiaggia delle “grotte di Nerone”. Alle spalle, una scogliera con in cima i resti archeologici della villa imperiale di Nerone. Davanti il Mar Mediterraneo. A proteggere gli scavi una cancellata fortunatamente non invasiva. Peccato che all'interno qualcuno abbia ben visto di farsi il proprio magazzino di ombrelloni, sdraio e tavolini: tutto il necessario per un accampamento estivo. Con tanto di scalini fatti di stoffa sulla cancellata: ogni mattina alle 9 si scavalca per prendere la roba e al tramonto si torna indietro a rimetterla a posto (nel parco archeologico). In tanti hanno denunciato la situazione alla polizia municipale. Dopo qualche giorno si sono presentati due addetti che hanno tagliato la scala artigianale, buttando tra l'altro i resti in mezzo al magazzino improvvisato. E basta. L'indomani era tale e quale. Nell'indifferenza generale o forse nella paura di mettersi contro questa gente. Pochi metri dopo invece qualcuno ha messo in piedi un tendone con i legni portati dal mare, sovrastata da una bandiera dei pirati. Alle spalle sempre la villa di Nerone, davanti sempre il mare con i suoi colori e i suoi suoni. Peccato che tutto questo non abbia nemmeno lontanamente il fascino dell'isola di Tortuga. Ma che dia solamente l'idea di abbandono, incuria e sporcizia.

Un’altra immagine del degrado tra gli scavi archeologici
Un peccato. Perchè Anzio potrebbe essere un punto di riferimento per tutti quei turisti che vogliono vivere il mare a tre passi da Roma. Per tutti quelli che vogliono rivivere l'età imperiale di Nerone e conoscere la sua splendida villa. Peccato che anche questo sia difficile. Ci eravamo dimenticati di dire che l'area archeologica è aperta solo in alcune ore e in alcuni giorni. Che a Roma in pochissimi sanno dell'esistenza di questo paradiso. E che Anzio viene “sfruttata” al minimo delle sue potenzialità. Può essere che nessuno abbia mai pensato ai tanti, troppi giovani archeologi italiani disoccupati per valorizzare gli scavi neroniani? Oppure che nessuno abbia mai pensato ad implementare vigilanza e pulizia del litorale, magari sempre con i più giovani? Già, siamo in Italia, nel Paese dove se le giovani generazioni vogliano fare qualcosa, vengono trattate come gli ultimi degli ultimi, quasi che le novità facessero paura al sistema. Qui ad Anzio tanti sono i ristoranti con il pesce a chilometri zero, pochi però i luoghi di ritrovo per i giovani: troppo rumorosi per i villeggianti bene sempre pronti a lamentarsi con le Istituzioni locali. Un altro peccato per un paese che avrebbe spazi e modi per diventare punto di riferimento anche nel divertimento e nei luoghi di ritrovo per i giovani.
Ogni tanto fortunatamente emerge qualche timido, ma coraggioso, segnale: una “bodeguita” aperta sul lungomare per sorseggiare un mohito con un sottofondo musicale reggae o psichedelico o un'associazione che si occupa di sensibilizzare la cittadinanza sulla storia e l'archeologia. Un “muoviti party” che richiama centinaia di ragazzi in spiaggia o la libreria in centro “Pagina 33” che moltiplica i suoi sforzi per le iniziative culturali. Forse si dovrebbe ricominciare dalla grandezza imperiale e dalla forza dell'antica Roma: su questo Anzio non teme confronti e parte già fortunatamente avvantaggiata.
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