Una installazione permanente nella Metropolitana di New York per celebrare la “natura urbana” e lasciare un segno. Più che un’opera d’arte, sara’ una emozione, forte, tradotta in sei pannelli di metallo intagliati con la tecnica del “papercutting”, inconfondibile firma dell’artista italiano Marco Gallotta.
La particolarità di questa antica tecnica, che Marco ha reso moderna, è l’intaglio con la sovrapposizione di più strati di carta cui l’artista ha aggiunto un tocco personale usando colori acrilici e cera d’api. Ma non solo. La scelta mai casuale dei soggetti regala una verità che va al di là della mera apparenza e punta ad evidenziare quell’essenza unica che ci caratterizza e ci distingue gli uni dagli altri.

Sarà così anche per l’installazione denominata “Urban nature”, tributo ai newyorkesi capaci di coniugare i ritmi serrati che impone la società e la tranquillità della natura; perfetta metafora di una metropoli che corre sempre, ma sa ritagliarsi i suoi spazi.
“Sarà un tributo alla natura urbana di New York”, esordisce l’artista, salernitano di nascita, ma newyorkese di adozione. “Il lavoro era stato commissionato dall’amministrazione comunale di New York prima della pandemia; poi, per ovvi motivi, tutto si e’ fermato. Ora posso dire con grande emozione che il progetto si e’ sbloccato e il mese prossimo riprenderemo a lavorare. L’inaugurazione e’ prevista per l’autunno del prossimo anno”.

Ma cosa dovranno aspettarsi i viaggiatori? Cosa ammireranno?
“Si tratta di sei pannelli di metallo intagliati, larghi due metri e alti due metri e mezzo. Un astratto con all’interno riconoscibili palazzi tipici del quartiere della fermata della Metro interessata. Un progetto al quale tengo tantissimo perché mi darà l’opportunità di lasciare un segno a NY, città che mi ha accolto oltre 25 anni fa”.
Gallotta è noto per aver collaborato con brand internazionali come Ferrari, Campari, Chanel, Dior e aver ritratto, con la sua personale tecnica, personaggi famosi come David Bowie e Will Smith. Ma c’è anche un altro particolare progetto che lo ha visto protagonista: disegnare il francobollo commemorativo del Centenario della Fondazione del Tabacchificio di Battipaglia (Salerno), suo comune di origine. La vignetta raffigura un particolare degli edifici che ospitavano la storica azienda; in primo piano si stagliano uomini e donne intenti alla lavorazione del tabacco e, sullo sfondo, svettano le ampie vetrate con le caratteristiche grate da cui si intravede il “Castelluccio”, uno dei simboli della città di Battipaglia.

Un ‘segno’ che ha lasciato nella sua amata città d’origine e che ora si appresta a imprimere in quella di adozione.
L’arte da sempre trova impulso nella metropolitana della Grande Mela, tra i numerosi esempi, possiamo citare quattro celebri artisti come Jean Shin, Chuck Close, Sarah Sze e Vik Muniz che hanno dato vita a un grande intervento di arte pubblica permanente, tra i più significativi nella storia di New York.

Restando in tema italiano, sicuramente di grande effetto il mosaico con firma made in Italy della famiglia Travisanutto (disegni di Jack Beal). L’opera, “The return of spring”, rappresenta scene di vita newyorkese.