È stato un magnifico funerale quello di venerdì a Saint Patrick per Tony May, l’emigrante che, partito dalla Campania nel 1960, realizzò il suo sogno americano facendo scoprire l’alta cucina italiana a New York. La cattedrale era piena di amici e ristoratori che negli ultimi 50 anni sono stati colleghi o collaboratori di Tony.
Ha parlato il giudice Mike Pesce, ex Corte suprema di New York e suo grande amico (sposò anche me con la figlia di Tony, Marisa, nel suo ristorante Sd 26). Il giudice Pesce ha anche ricordato le idee incredibili di Tony, come quando fece una caccia al tartufo speciale nientedimeno che a Central Park, scavando piccole buche per mettere i tartufi e farli cercare dai cani da tartufo appositamente arrivati dall’Italia. Un rischio grosso anche per la Polizia che non capiva cosa stava accadendo. Il giudice dovette spiegare che era una scuola e stavano studiando il tartufo come si trova è come va usato.
Poi il presidente CIA (Culinary Institute of America) Tim Ryan che ha ricordato le battaglie di Tony per la vera cucina italiana che non aveva nulla da invidiare alla cucina francese ma semmai la superava. Infine Andy Jagoda, Primario a Manhattan del Mount Sinai Hospital e anche medico Militare delle missioni Americane, un amico che lo conosceva e seguiva nei suoi ristoranti da molti anni.
Tutti hanno ricordato le battaglie testarde di Tony per difendere la vera cucina italiana rispetto ai luoghi comuni delle ricette imbastardite dei tempi e dalle culture miste. Una vera fissazione che ha portato l’Italia vera negli Stati Uniti facendo assaggiare una cucina inimitabile agli Americani. Tony ha portato anche migliaia di italiani cuochi, camerieri e imprenditori a lavorare in USA.
Una cerimonia trasmessa su YouTube (video sopra) e seguita da migliaia di persone nel mondo, specialmente in Italia.