Sono passati due giorni da quando, su tutti i giornali, è stata pubblicata la notizia della morte di Claudio Mandia, il 17enne trovato senza vita alla EF Academy di Tarrytown (40 chilometri a nord di New York), che gli studenti hanno voluto ricordare lasciando volare in cielo alcuni palloncini bianchi decorati con scritte a lui dedicate.
Da quel momento, e ancora in queste ore, continuano a uscire notizie non verificate che raccontano dinamiche degli eventi diverse tra loro, frutto di supposizioni e ipotesi mai confermate dai diretti interessati.
Attualmente, la famiglia è chiusa nel dolore e l’unico ad avere l’autorizzazione a comunicare con la stampa è l’avvocato George Bochetto, dello studio legale Bochetto&Lenzt.

Lo abbiamo contattato telefonicamente, per avere un’idea chiara su tutto ciò che, rispettando la privacy delle persone coinvolte, è dato sapere.
Al momento, nonostante le pratiche per il rientro della salma di Claudio in patria siano avviate, non è stato comunicato alcun dettaglio circa le cause della morte. C’è ancora un’indagine in corso e, finché non finirà, non verranno rilasciate dichiarazioni. “Si deve rispettare la privacy della famiglia in questi tragici giorni delle loro vite”.
Una certezza è che i genitori, Mauro Mandia ed Elisabetta Benesatto, siano venuti a conoscenza del decesso del loro primogenito nel momento in cui sono atterrati all’aeroporto JFK di New York. Gli stessi genitori hanno poi inviato una nota che, secondo molte pubblicazioni, avrebbe parlato di “un inimmaginabile trattamento” al quale il ragazzo sarebbe stato sottoposto da parte della direzione dall’EF Academy. Alla nostra richiesta di conferme, Bochetto ha negato che da parte dei famigliari sia stata pronunciata una qualsiasi accusa nei confronti dell’istituto. “È vero, hanno rilasciato un comunicato stampa, ma in questa nota non è stata fatta alcuna accusa. La famiglia è molto addolorata, sta soffrendo e piange il proprio figlio. Questo è ciò che possiamo dire, senza aggiungere alcun dettaglio”.
Si è scritto che Claudio, la sera prima di perdere la vita, fosse uscito con gli amici a festeggiare. Ne abbiamo chiesto notizia all’avvocato, che ha sostenuto di non aver mai detto una cosa del genere, né di confermare questa ricostruzione.
Queste sono le uniche informazioni che, nel momento in cui scriviamo, sono state confermate da Bochetto, ovvero l’unica persona che ha facoltà di rilasciare dichiarazioni sull’accaduto.
Ogni altra ricostruzione è frutto di ipotesi e indiscrezioni messe sul tavolo da fonti non ufficiali.