Ritengo di fondamentale importanza che tutti, e sottolineo tutti, gli eletti all’estero siano compatti per essere più forti, perché lo dico sempre: l’unione fa la differenza!
L’obiettivo di un lavoro comune, per cercare di ottenere qualche risultato, significativo, per gli italiani all’estero, aveva portato, lo scorso novembre, la maggior parte di noi parlamentari eletti all’estero, a ritrovarci, ad una conferenza stampa, per presentare, insieme, la richiesta di istituzione di una Commissione bicamerale per le questioni degli italiani all’estero, come testimoniato, anche, da diversi disegni di legge giacenti in Parlamento, tra cui il disegno di legge di Forza Italia depositato in Senato dal sen. Raffaele Fantetti e da me alla Camera dei Deputati.
La richiesta di tale Bicamerale, è il frutto di lunghe riflessioni alle quali si è aggiunta, la preoccupazione sul ruolo della rappresentanza estera in seguito al taglio del numero dei parlamentari, anche all’estero, effettuata nella legge di riforma istituzionale.
Inoltre, l’istituzione di una Commissione Bicamerale è costituzionalmente fondata a partire dall’art.82 della Costituzione dove si afferma che: “Ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse. A tale scopo nomina fra i propri componenti una Commissione formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi”; dall’articolo 126 della Costituzione che prevede, tra l’altro al Comma 1, la costituzione di una Commissione bicamerale per le questioni regionali, “nei modi stabiliti con legge della Repubblica” ed, infine, dall’art. 64 della Costituzione che al Comma 1 afferma che “Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti”.
Forti di queste premesse costituzionali e della necessità politica di garantire un miglior funzionamento della rappresentanza estera in Parlamento, che dia maggiore forza e incisività a quella grande realtà che è la Comunità italiana nel mondo ormai di circa 6 milioni di cittadini, il 22 gennaio scorso, su iniziativa del Senatore Fantetti, che a tal proposito ringrazio, perché a prescindere dal suo collegio di appartenenza, differente dal mio, mi appoggia a 360 gradi, conscio che l’italianità nel mondo è una, abbiamo incontrato la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Una iniziativa tesa a sensibilizzare le massime cariche dello Stato, affinché si riesca a superare il vulnus derivante dalla recente legge di riforma costituzionale.
Presenti all’incontro i colleghi Fusacchia, Schirò, Siragusa ed Ungaro della Camera e Fantetti e Garavini del Senato.
La Presidente del Senato Casellati ha mostrato attenzione e vicinanza alle nostre problematiche e ci ha esortato a presentare un testo di legge unificato, tra quelli che sono stati proposti nei due rami del Parlamento. A questo vorrei aggiungere che ciascun parlamentare dovrebbe impegnarsi a far sottoscrivere il nuovo disegno di legge, concordato tra tutti gli eletti all’estero, ad ogni collega del proprio Partito, in maniera da avere la firma di tutti i 630 deputati alla Camera e di tutti i 315 senatori al Senato. Sarebbe senza dubbi di sorta una richiesta corale ineludibile, che andrebbe quindi discussa il prima possibile!
A testimonianza dell’attualità dell’emigrazione italiana nel mondo, alla fine dell’incontro abbiamo consegnato alla Presidente Casellati una copia dell’ultima edizione del “Rapporto Italiani nel Mondo” della Fondazione Migrantes, che è una fotografia della grande Comunità italiana all’estero e del suo valore per il sistema Italia nel mondo.
Abbiamo dato la dimostrazione di quanto la Circoscrizione Estera abbia a cuore, con unità e compattezza, il futuro degli Italiani che risiedono all’estero presentando in ogni sede le loro istanze. Ritengo di fondamentale importanza che tutti, e sottolineo tutti, gli eletti all’estero siano compatti per essere più forti, perché lo dico sempre: l’unione fa la differenza !