Stephen A. Briganti, Presidente e CEO della Statue of Liberty-Ellis Island Foundation, ha ricevuto il “da Vinci Award 2019”, prestigioso premio assegnato ogni anno da The Italian Heritage and Culture Committee of New York (IHCC-NY, Inc.). Venerdì sera al Consolato Generale d’Italia a New York, alla cerimonia di consegna del premio per Briganti c’era pure il sindaco Bill De Blasio, arrivato a “sorpresa”, come ha annunciato il Console Generale Francesco Genuardi, per onorare il cugino Stephen. Infatti il nonno materno dell’attuale sindaco di New York era il fratello di una nonna paterna di Briganti, emigrati entrambi da Grassano, paese in provincia di Matera, città che proprio nel 2019 è celebrata come capitale della cultura europea.
Il da Vinci Award è considerato tra i più importanti riconoscimenti per chi ha dimostrato di aver contribuito in modo straordinario alla comunità Italo Americana.
Con il sindaco de Blasio e il Console Generale Genuardi e il presidente della IHCC-NY Joseph Sciame, alla cerimonia sono intervenute anche le deputate elette al Parlamento italiano dal Nord -Centro America, le onorevoli Fucsia Fitzgerald Nissoli e Francesca La Marca, insieme ai rappresentanti a New York per le celebrazioni di Matera capitale della Cultura europea, Mico Delianova Licastro e Silvana Mangione, che è rappresentante anche del CGIE.
Nel suo intervento il sindaco de Blasio ha sottolineato come il sud d’Italia sia ancora sottovalutato per le sue potenzialità e per il contributo dato all’America. De Blasio ha detto di non credere ad un “melting pot” in cui gli emigranti giunti in America da tutte le parti del mondo debbano perdere le loro tradizioni e culture in favore di una cultura “superiore”, ma invece lui sostiene ciò “che già un precedente sindaco di New York, Dinkins, chiamava ‘il mosaico’”. In questo mosaico, secondo de Blasio, gli italiani provenienti dal sud d’Italia continuano a dare un contributo determinante, soprattutto alla città di New York. Come appunto ha fatto suo cugino Stephen Briganti.
Durante la cerimonia è stato ricordato come Stephen Briganti, (qui il suo intervento) da leader della Statue of Liberty-Ellis Island Foundation fin dal 1990, sia stato determinante per assicurare una documentazione vera, a prescindere da quanto possa essere controversa, sulla storia dell’ immigrazione verso gli Stati Uniti. Nell’assicurare che tutta la storia degli emigranti in America sia trasmessa in modo corretto, Briganti ha costruito il nuovo Statue of Liberty Museum completando così anche il restauro dell’Ellis Island National Museum of Immigration. Con la creazione dell’American Family Immigration History Center a Ellis Island, i cui archivi sono tutti già disponibili online, per la prima volta milioni di persone hanno potuto accedere alla storia della loro famiglia. Attraverso le campagne di raccolta fondi, Briganti è riuscito ad espandere le risorse del museo espandendo anche il “Wall of Honor” che ricorda gli antenati emigrati negli USA. Favorendo la collaborazione tra pubblico e privato, coinvolgendo gli storici, il museo adesso si sostiene basandosi anche sulle borse di studio. Briganti, è stato sottolineato, ha reso la storia di tutti accessibile e viva.
Al consolato venerdì sera per celebrare il “da Vinci Award” per Stephen Briganti c’era una gran folla di esponenti della comunità italo americana, e si sentiva già forte l’atmosfera per le celebrazioni del Columbus Day. Bisogna qui registrare anche il fatto che la presenza del sindaco de Blasio alla cerimonia coincideva con le recentissime e accese polemiche che lo hanno coinvolto, suo malgrado, alla mancata assegnazione, da parte di una commissione presieduta proprio dalla First Lady Chirlane McCray, di una statua per Mother Cabrini, la suora protettrice dei migranti lo scorso secolo a New York e santificata dal papa.
Proprio la mattina di venerdì, intervenendo al consueto programma radio “Ask the Mayor” all’interno di “The Brian Lehrer Show”, il sindaco de Blasio aveva avuto uno scambio piuttosto acceso con l’attore Chazz Palminteri, che avrebbe accusato la moglie del sindaco addirittura di “razzismo” per l’esclusione di madre Cabrini dall’essere ricordata con una statua dalla città di New York. La Columbus Citizen Foundation, che organizza la parata del Columbus Day, ha annunciato che lunedì sulla Quinta Avenue, anche Mother Cabrini sarà ricordata durante la sfilata.
Quindi, alle già intense tensioni sulla figura di Colombo e sull’opportunità di continuare a festeggiare mentre altre città degli Stati Uniti hanno deciso di boicottare la festa cambiando il nome da “Columbus Day” a “Indigenous Day”, ora a dividere gli italo americani si aggiunge la polemica sulla statua negata a madre Cabrini. La Voce di New York intanto continuerà a seguirne gli sviluppi.