Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Nuovo Mondo
November 30, 2014
in
Nuovo Mondo
November 30, 2014
0

Nelle valli valdesi del North Carolina, una Little Italy tutta particolare

Paolo BattagliabyPaolo Battaglia
L'ingresso alla cittadina di Valdese, nel North Carolina

L'ingresso alla cittadina di Valdese, nel North Carolina

Time: 4 mins read

 

Anche in North Carolina esiste una "piccola" Little Italy. Il suo nome è Valdese ed è stata fondata nel 1893 da un gruppo di valdesi arrivati nelle Blue Ridge Mountains dalle valli piemontesi, in particolare dalla Val Pellice.

In seguito all'editto di emancipazione emanato da Carlo Alberto nel 1848, le comunità valdesi ebbero la necessità di cercare delle valvole di sfogo a un aumento della popolazione che non riusciva più a trovare il proprio sostentamento nelle valli in cui era vissuta a partire dal Seicento. Per questo nel 1893 Louis Richard e Jean Bounous furono inviati in avanscoperta a Morganton, capoluogo della Burke County, per verificare se le terre di quei luoghi remoti potessero accogliere una colonia valdese nel Nuovo Mondo.

Paolo Battaglia durante le interviste a due discendenti italiani di valdese

Paolo Battaglia durante le interviste a due discendenti degli italiani che fondarono Valdese

I due "esploratori" rientrarono in Italia con pareri discordanti, ma alla fine la decisione venne presa e nel novembre 1893 ventinove valligiani valdesi partirono alla volta di Ellis Island. I loro cognomi erano Giraud, Micol, Pons, Tron, Guigou, Refour e Richard.

Come milioni di altri italiani arrivati negli Stati Uniti in quegli anni, anch'essi viaggiavano in "steerage", la terza classe dove i nostri emigranti arrivavano ammassati in condizioni igieniche al limite della sopportazione umana. Ma rispetto alla gran parte di loro, i Valdesi diretti in North Carolina poterono dichiarare agli ufficiali dell'immigrazione che li interrogavano di essere proprietari terrieri.

Le particolarità di questa Little Italy della North Carolina non si fermano qui. La prima sta nella scelta del luogo in cui decisero di insediarsi. Solitamente i nostri emigranti tendevano a scegliere regioni che in qualche modo potessero ricordare loro le terre d'origine, mentre le dolci colline delle Blue Ridge Mountains sono ben diverse dalle valli alpine da cui provenivano i coloni valdesi. Ma in questo caso si trattò di una scelta ben precisa, motivata dal fatto che l'emigrazione si era resa necessaria proprio perché le valli piemontesi si erano dimostrate inadatte a sopportare la crescita delle comunità.

Waldensian Museum

Alcuni oggetti in esposizione al Waldensian Heritage Museum

La seconda particolarità sta nel fatto che, mentre la grande maggioranza degli emigranti non era alfabetizzata né in condizioni di occuparsi della scolarizzazione dei figli, per la comunità valdese l'educazione rappresentava un valore irrinunciabile. Subito dopo la costruzione della prima chiesa, la Waldensian Presbyterian Church, a Valdese nacque infatti una scuola.

Dopo le iniziali difficoltà, la comunità valdese riuscì lentamente a prosperare, arrivando a spostare il baricentro dell'economia locale dall'agricoltura alle manifatture e al commercio: nacquero attività come la Waldensian Bakery, Inc. o aziende tessili come l'Alba Waldensian, Inc. e i valdesi divennero i principali datori di lavoro della zona. Si invertivano così i ruoli  tipici delle altre zone di emigrazione in cui gli italiani fornivano la manodopera ai proprietari americani. Tra le testimonianze raccolte, una riguarda la scuola e il tentativo dei bambini valdesi di dissimulare un certo benessere di fronte alla maggioranza dei  compagni americani provenienti da famiglie più povere.

tomba

Il cimitero di Valdese è pieno di tombe dai nomi italiani e patois

L'ultima particolarità, forse la più evidente, è che pur sentendosi italiani (non a caso lo stendardo della città è un tricolore) i coloni arrivati in North Carolina non parlavano la nostra lingua, ma il francese o il patois delle valli piemontesi. Lingue che qui hanno subito la stessa sorte toccata all'italiano nelle altre città che abbiamo visitato: la prima generazione, quella dei coloni, spesso parlava solo la lingua della terra d'origine, la seconda per potere facilitare il processo di assimilazione parlava la lingua madre solo all'interno delle mura domestiche (e in questo caso nelle funzioni comunitarie) e non appena usciva dalla porta di casa usava esclusivamente l'inglese; la terza perdeva sia la capacità di parlare che quella di comprendere la lingua della terra d'origine.

 



mappaQuesta è la quarta puntata dell'Italian American Country, un tour di 6.000 miglia e 15 tappe attraverso gli USA alla scoperta degli italoamericani che vivono nelle piccole comunità. Da questo viaggio nasceranno un libro fotografico e un documentario che vedranno la luce nella primavera/estate del 2015. Il viaggio è interamente autofinanziato, ma per produrre libro e documentario è stata lanciata una campagna di crowdfunding sulla piattaforma indiegogo.com; ciò significa che tutti possono sostenere questo progetto “corale” con un contributo anche minimo, che parte dai 5 dollari. Potete saperne di più e contribuire al progetto sulla pagina web della campagna. 

Le immagini storiche e i testi sono tratti dal libro di Paolo Battaglia, Explorers Emigrants Citizens, disponibile su Amazon.

 

Share on FacebookShare on Twitter
Paolo Battaglia

Paolo Battaglia

DELLO STESSO AUTORE

La maestosa statua collocata nel Lincoln Memorial fu realizzata dallo studio Piccirilli

Gli italiani che scolpirono il presidente. Il viaggio si conclude al Lincoln Memorial

byPaolo Battaglia
Pescatori italiani sui moli del Fisherman's Wharf di San Francisco, inizio '900

I siciliani di Pittsburg da pescatori a enemy alien

byPaolo Battaglia

A PROPOSITO DI...

Tags: emigrazioneemigrazione italianaexpatitaliani d'AmericaitaloamericaniNorth CarolinaPiemontevaldesi
Previous Post

Profumo di zenzero e cannella sotto una coltre di neve: i mercatini di natale in Tirolo

Next Post

“Shifting and Shaping a National Identity”: Pluriculture d’Italia all’epoca delle nuove immigrazioni

DELLO STESSO AUTORE

A Sterling, Logan County, Colorado, Lewis Hine fotografava l’intera popolazione scolastica formata da

A Denver, tra Dago Red e un vecchio trombone

byPaolo Battaglia
Prima dell'incontro tra Tigers e Comets al Joe Price Stadium di Stockton

Un italiano in un match di football americano: seconde possibilità e seconde volte

byPaolo Battaglia

Latest News

Capitol Hill / Ansa

House Divided Over Guest Chaplain Appointment

byLuna Goletti
Crisi Egitto-Israele, il Cairo non accetta ambasciatore

Crisi Egitto-Israele, il Cairo non accetta ambasciatore

byAnsa

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

"Shifting and Shaping a National Identity": Italy's Pluriculturalism in the Era of the New Immigration

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?