Se gli italiani all’estero non vanno in Italia, l’Italia va dagli italiani all’estero. O almeno lo fanno i parlamentari italiani che, per conoscere più da vicino quelle comunità che di recente hanno acquisito il diritto di essere rappresentate in Parlamento, sono sbarcati da questa parte dell’Atlantico all’interno di un programma dell’Associazione di amicizia parlamentare Italia-Usa per una serie di appuntamenti tra Washington e New York.
L’iniziativa è della deputata eletta nella circoscrizione Nord America, Fucsia Nissoli (che su questo giornale ha uno spazio dal quale informa gli elettori sul suo lavoro alla Camera) che ci tiene a specificare che la missione è stata organizzata a spese dei deputati e non va a intaccare il denaro pubblico. Nella capitale americana, i nostri parlamentari hanno incontrato, tra gli altri, Nancy Pelosi, leader della coalizione democratica al Congresso.

Fucsia FitzGerald Nissoli al Consolato di New York
Nissoli, che il 18 settembre a Capitol Hill ha ricevuto la targa Lido Civic Club Friendship Award per aver “rappresentato attivamente ed efficacemente tutti gli italiani” delle varie regioni presenti in America, ha voluto portare la delegazione al Consolato di New York perché i suoi colleghi potessero presentarsi alla comunità e conoscerne più da vicino le istanze.
Venerdì sera, nel presentare la delegazione arrivata da Roma, il console generale Natalia Quintavalle si è detta contenta dell’iniziativa: “È una dimostrazione del fatto che c’è attenzione nei confronti della nostra collettività all’estero da parte delle istituzioni italiane”. Il console ha poi ricordato che questo è un periodo intenso per gli italiani in America e che ottobre è il mese della cultura italiana negli USA, momento nel quale il calendario di eventi organizzati da istituzioni e associazioni italo-americane è particolarmente ricco. Quintavalle ha infine sottolineato l’importanza della prossima scadenza del 19 dicembre: “Proprio oggi ho firmato il decreto che indice le elezioni di questa circoscrizione per il rinnovo dei Comites. Le modalità di voto sono cambiate: gli elettori non riceveranno più la scheda elettorale ma dovranno richiederla. Un’altra novità riguarda il fatto che si eleggeranno anche rappresentanti di alcune contee del New Jersey che, a seguito della chiusura del consolato di Newark, sono rientrate nella nostra circoscrizione”.
Dopo il saluto di Fucsia Nissoli, i deputati si sono presentati uno ad uno. La prima a parlare è stata Laura Ravetto, deputato di Forza Italia: “In questo governo siamo all’opposizione, ma sosteniamo le riforme perché crediamo sia necessaria una semplificazione. In Parlamento mi occupo di flussi migratori e sono convinta che sia necessaria una collaborazione sia con l’Europa che con gli USA”.
Ha proseguito Alfredo Bazoli, eletto con il PD e al suo primo mandato. “In questi due giorni – ha detto – abbiamo avuto modo di toccare con mano la ricchezza della comunità italo-americana”.
Giulio Sottanelli, di Scelta Civica, ha voluto sottolineare le sue origini abruzzesi e raccontare che anche lui, nato in Svizzera, è figlio di emigranti: “L’Abruzzo ha dato molto all’America, tanto che il sindaco di New York questa estate è stato in vacanza a Pescara e la stessa Nancy Pelosi, che abbiamo incontrato ieri, è della provincia di Chieti. Per questo l’Abruzzo è particolarmente vicino agli emigrati negli USA”.
Si presenta come rappresentante di una nuova forza in Parlamento, Mattia Fantinati del Movimento Cinque Stelle: “Anche io, come voi, me n’ero andato dall’Italia, ma sono tornato per dare il mio contributo al Paese. Noi italiani abbiamo conoscenze e abilità che vengono da anni e anni di esperienza e non ce lo dobbiamo dimenticare”. È toccato poi ad Antonio Misiani (PD): “Grazie davvero per come rappresentate l’Italia nel mondo. Si fa tanta retorica in Italia su quei 60 milioni di italiani all’estero e sulla ricchezza che rappresentano. Ma in questi giorni io mi sono arricchito davvero perché ho visto le potenzialità che rappresentate”. È sardo Pier Paolo Vargiu di Scelta Civica: “Conosco bene l’emigrazione e in Sardegna, come in altre parti d’Italia, con l’emigrazione è andata via la parte migliore, partita non con la valigia di cartone ma con due master e che aveva voglia di sfidare il mondo. Ma da quel network di italiani che vivono all’estero si può tirare fuori tanto e possiamo esserci reciprocamente utili”. Giovanni Monchiero, anche lui di Scelta Civica, ha raccontato che suo nonno era emigrato a New York e che, tornato e andato a combattere nella prima guerra mondiale, conservò sempre un ottimo ricordo di quegli anni all’estero in cui gli emigrati scoprivano la possibilità di una vita più dignitosa: “Il fatto di avere in Parlamento una rappresentanza delle persone che vivono all’estero dà un significato concreto a questi legami”. Antonio Misiani è tornato sul tema dell’orgoglio: “Nel corso del nostro incontro a Washington l’ambasciatore ci ha detto che c’è un ritorno all’Italiano, che sempre più persone vogliono imparare la lingua delle proprie radici. L’insegnamento più grande di questi giorni è stato l’orgoglio che hanno gli italiani all’estero e che dovremmo avere anche noi in patria”.
Si sono presentati insieme i tre deputati eletti nel Movimento Cinque Stelle, Claudio Cominardi Davide Tripiedi e Tiziana Ciprini, che fanno parte della commissione lavoro. “Abbiamo costantemente rapporti con nostri attivisti qui in Nord America – dice Tiziana Ciprini – e alcune delle azioni che stiamo portando avanti in Italia vengono direttamente da qui. Molti ci dicono che vorrebbero tornare, ma vorrebbero tornare in un’Italia migliore”. Mentre Claudio Cominardi, chiudendo la serie di interventi, commenta: “Abbiamo esportato di tutto: il bello e il brutto. Abbiamo esportato anche la mafia, va detto, ma speriamo di aver imparato dai nostri errori e di poter in futuro valorizzare le nostre qualità”.
Tutti hanno ringraziato per l’iniziativa portata avanti con entusiasmo, Fucsia Nissoli che ci ha poi detto che ha intenzione di organizzare altre missioni di questo genere e che sta lavorando per portare una delegazione parlamentare al Columbus Day: “L’obiettivo è di far conoscere l’Italia che vive negli USA, di far vedere ai colleghi chi siamo e cosa c’è qui. Con la speranza che, conoscendo questa comunità, quando farò proposte in Parlamento sarà più facile avere i loro voti”.
Nel concludere l’incontro il console generale ha augurato a tutti buon lavoro con la speranza che quei tanti biglietti dall’Italia per l’America non siano più biglietti di sola andata.