Ha ripreso oggi la missione negli USA dopo la pausa londinese per partecipare al vertice ministeriale Amici della Siria, il ministro degli esteri Federica Mogherini. Venerdì mattina, dopo un primo appuntamento al Council on Foreign Relations, alle 9.30 il ministro era al Consolato per incontrare la comunità italiana. A riceverla, oltre al console generale, Natalia Quintavalle, l’ambasciatore Claudio Bisogniero, l’ambasciatore all’ONU Sebastiano Cardi, Pier Paolo Celeste, direttore dell’ICE, Eugenio Magnani, direttore dell’ENIT, Marco Martella, direttore della Banca d’Italia, Matilda Cuomo, ex first lady dell’Empire State e madre dell’attuale governatore dello stato di New York e tanti rappresentati del mondo dell’industria, del business, della cultura e delle arti. Non c’era, invece, il rappresentante dell’Istituto di Cultura che, in attesa della nomina del nuovo direttore, è ora sotto la responsabilità del Consolato, come ha ricordato Natalia Quintavalle in apertura dell’incontro di venerdì. Un riferimento, quello del console, che suona come un monito a una politica che, già in passato, ha lasciato l’Istituto italiano di cultura di New York, forse il più importante tra i suoi omologhi al mondo, a lungo senza una guida.

Il Console Natalia Quintavalle introduce il ministro Federica Mogherini
Nel presentare il ministro Mogherini, il console generale ha voluto sottolineare la vivacità della comunità italiana che oggi, nella Tristate area, ha un ruolo di crescente importanza anche a livello politico. L’incontro del ministro con gli italiani di New York è stato breve, ma fortemente voluto dal capo della Farnesina, ha spiegato Claudio Bisogniero. Nonostante la fitta agenda e il passaggio da Londra tra Washington e New York, Federica Mogherini ha voluto creare un primo momento di conoscenza e scambio con la comunità locale per dare un segnale dell’importanza che questo governo attribuisce agli italiani all’estero e in particolare alla folta comunità di connazionali residenti negli USA. “Fin da ora voglio darvi appuntamento a settembre – ha esordito il ministro – quando, in occasione dell’Assemblea Generale, vorrei restare a New York più a lungo per avere il tempo di confrontarci e avere occasione di ascoltare le vostre storie, le proposte e le esigenze di questa comunità”.
Il ministro Mogherini ha poi spiegato che gli italiani in America rappresentato un valore, in quanto portatori dell’immagine dell’Italia all’estero, ma anche in quanto elementi importanti della società americana. “Ho fatto questa mia prima visita ufficiale qui negli Stati Uniti – ha spiegato – per sottolineare l’importanza delle relazioni tra Italia e USA ma anche per evidenziare e valorizzare il ruolo degli italiani in America. In quest’ottica incontrerò anche il sindaco de Blasio, che incontro più come italo-americano che come sindaco. Credo sia anche una lezione su come vediamo il nostro paese perché noi tendiamo a vedere i problemi (che ci sono, non lo nascondiamo) ma penso che sarebbe anche utile ricordarci quanto di buono e di grande facciamo, a partire da quello che di grande facciamo nel mondo. Qui noi abbiamo costruito e stiamo costruendo una grande parte del successo di questo paese, dal punto di vista istituzionale, politico, economico, commerciale, culturale. Senza rendercene conto, siamo forse la più grande superpotenza mondiale per il numero e la qualità della nostra presenza all’estero”.
Per quel che riguarda i problemi e le questioni irrisolte della comunità italiana della Tristate area, Mogherini ha detto: “In questi primi mesi alla Farnesina ho iniziato a studiare le criticità che so esserci. So che qui c’è questo tema dell’Istituto di Cultura. Stiamo lavorando insieme ai ministri della Cultura e dell’Istruzione per avere un approccio quanto più possibile integrato perché sappiamo che la promozione del nostro profilo di italiani nel mondo è forse il nostro patrimonio più grande. Ci piacerebbe provare a ragionare su come riorganizzare strutturalmente questo aspetto integrando gli sforzi che si possono fare nei tre ministeri”.
Il ministro ha poi sottolineato come stia riscontrando, in Europa e all’estero, una grande curiosità e voglia di approfondire nei confronti dell’Italia: “Dobbiamo rispondere a queste aspettative e alla domanda di Italia che c’è all’estero e la risposta deve essere collettiva. La sfida si vince solo se ognuno la farà propria”.
Di seguito il video dell’intervento del ministro Mogherini al Consolato
Nel pomeriggio, dopo un incontro con il sindaco Bill de Blasio, seguito da una conferenza stampa rivolta ai giornalisti italiani, il ministro ha incontrato gli attivisti del circolo PD New York alla pizzeria Ribalta, nel West Village. Un momento informale e “off the record” che è stato occasione per discutere, tra l’altro, di ricerca e di temi culturali. Di nuovo si è parlato del posto vacante di direttore dell’Istituto di cultura e Mogherini, che è tornata a ribadire che è in corso una riorganizzazione, ha voluto mostrarsi rassicurante.