Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in Religioni
March 2, 2021
in Religioni
March 2, 2021
0

Come un pellegrino sui passi di Abramo: la visita di Papa Francesco in Iraq

Intervista con monsignor Khaled Akasheh, capo dell’Ufficio per l'Islam nel Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso

Luigi TroianibyLuigi Troiani
E se la storia del Papa che abbraccia le coppie gay fosse tutta una montatura?

Pope Francesco. (Illustration Antonella Martino)

Time: 5 mins read

Dal 5 all’8 marzo, papa Francesco effettuerà una visita apostolica nella tormentata terra irachena. La missione del papa è di grande significato, sotto il profilo strettamente religioso, ma anche sotto il profilo degli affari regionali e internazionali. L’instabilità della regione del Golfo e segnatamente dell’Iraq è un  dato che ci accompagna da molti decenni, e che è stato ulteriormente acutizzato dalla seconda invasione del paese, nel 2003, da parte del governo degli Stati Uniti. Al papa, che ha superato a dicembre 84 anni, va riconosciuto un grande spirito missionario, insieme a uno spirito pacificatore senza eguali. Non va sottovalutato il coraggio personale, legato innanzitutto alla fatica che un viaggio del genere presenta per una persona della sua età peraltro in tempi di pandemia attiva, ma anche ai rischi collegati all’instabilità irachena e alla follia di Daesh. Il califfato nero ha effettuato due attentati a Baghdad il 20 gennaio con una quarantina di morti e decine di feriti, e ha colpito militarmente nell’est della Siria il 9 febbraio uccidendo 26 governativi.

Della visita e della situazione, ho ragionato, in esclusiva per i lettori de La Voce, con monsignor Khaled Akasheh, di origine giordana,  del clero del Patriarcato Latino di Gerusalemme.

Monsignor Khaled Akasheh (a sin) con Monsignor Joseph Ballong della Radio Vaticana (Foto Flickr/UK in Holy See)

Akasheh è a capo dell’Ufficio per l’Islam presso il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e Segretario della Commissione per i Rapporti Religiosi con i Musulmani.

Se volessimo sintetizzare in una frase l’obiettivo della visita apostolica di papa Francesco in Iraq, quale sarebbe più indicata? San Giovanni Paolo papa voleva recarsi in Iraq nel dicembre 1999, e non gli fu possibile. L’obiettivo da raggiungere è lo stesso di allora, o, mutate talune circostanze, anche la strategia della missione può dirsi cambiata?

“Come è noto, Papa Francesco è una persona di ricca umanità e che ha un linguaggio che lo contraddistingue. Si potrebbe dunque dire, in risposta alla domanda, che Egli si reca in Iraq come pellegrino sui passi di Abramo, per toccare con mano le ferite profonde di una Chiesa e di un popolo travolti dalla violenza cieca e insensata, perpetrata inoltre in nome di una religione. Tale pretesa è stata rifiutata dalle più alte autorità religiose musulmane”.

Il Santo Padre è stato invitato dalla Chiesa locale e dal presidente della repubblica irachena Barham Salih, lo scorso dicembre, durante una visita in Vaticano. Nel comunicato ufficiale. all’epoca, si indicarono i luoghi previsti dall’agenda di viaggio: “Baghdad, la Piana di Ur, legata alla memoria di Abramo, la città di Erbil, così come Mosul e Qaraqosh nella Piana di Ninive”. A parte la capitale, qual è il significato delle altre località e perché iracheni e Santa Sede le hanno scelte?

“Non dispongo di informazioni, né sono autorizzato a pronunciarmi a nome della Santa Sede. Tuttavia, la risposta alla prima domanda è valida anche per rispondere a questa: visitare da padre e da fratello una comunità e un paese che hanno molto sofferto e che hanno bisogno di sostegno e di speranza”.

papa lesbo migranti
Papa Francesco incontra i rifugiati nell’isola di Lesbo, in Grecia (immagine da youtube)

Mi viene da pensare che Gesù nel Vangelo chiede di andare nell’universo mondo e predicare “alla luce del giorno” e “dai tetti”. E che Paolo, quasi a spiegare gli effetti di quel mandato, afferma che è l’amore di Cristo a spingere i cristiani all’apostolato (caritas Christi urget nos). Ciò premesso, perché il motto della missione pontificia è “Siete tutti fratelli”, rivolto agli iracheni, e non “Siamo tutti fratelli” che include anche la Sede Apostolica e in qualche modo l’universo mondo?

“Non vedo tanta differenza, né dispongo di elementi particolari per poter rispondere alla domanda. Si tratterebbe forse di un invito all’unità e alla fratellanza rivolto agli iracheni di tutte le etnie, le religioni e le confessioni religiose. C’è un urgente bisogno di ricomporre un ricco mosaico -etnico, religioso e culturale-, di restituirgli la sua bellezza originale e di custodirla”.

Nella visita di papa Francesco c’è anche la sollecitudine del capo supremo della Chiesa Cattolica, verso comunità sottoposte da troppi decenni ad attacchi, stragi, distruzioni, nell’evidente volontà di alcuni gruppi armati che rivendicano l’appartenenza all’islam, di sradicare definitivamente dalla regione mediorientale, culla del cristianesimo, ogni presenza cristiana. Con Saddam Hussein i cristiani erano tra 1 milione e 1 milione 400mila; oggi sono fra 300 e 400mila. Paradossalmente, alcuni commentatori affermano che in Iraq per il papa sarà più complesso il dialogo con il suo popolo impaurito, che con l’islam. Quali prospettive ha il cristianesimo in Iraq e quali novità potrà portare la visita di Francesco?

“Le autorità religiose cristiane – a cominciare dal Cardinale Louis Raphael Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei – come pure le autorità politiche, incoraggiano i cristiani a rimanere o a tornare nella terra dei loro padri. Tuttavia, per tornare e rifarsi una vita c’è bisogno di tante cose: pace, sicurezza, giustizia, uguaglianza tra tutti i cittadini, ricostruzione, condizioni necessarie per una vita dignitosa e così via. Penso che Papa Francesco farà pervenire questo messaggio con forza, vista la Sua autorità istituzionale e morale. Anche per questo la Sua visita è molto attesa”.

A family displaced by fighting in the village of Shora, 25 kilometres south of Mosul, Iraq, walk towards an army checkpoint on the outskirts of Qayyarah. (Photo: UNHCR/Ivor Prickett)

A questo proposito, i cattolicesimi autoctoni siro-cattolico e caldeo appaiono da qualche tempo esprimersi in modo non pienamente armonico. Ci sono almeno due posizioni diverse dalla linea del patriarca caldeo di Baghdad, il cardinale iracheno Louis Raphael Sako. La prima chiede la costituzione di una milizia cristiana che difenda la comunità; il cardinale risponde che chi vuole combattere si arruoli nell’esercito nazionale o in quello curdo. La seconda è espressa dalla comunità di emigrati negli Usa e punta attivamente a trasferire cristiani iracheni negli Usa. Il cardinale ha avuto parole pesanti, anche verso il vescovo caldeo che negli Usa patrocina l’operazione. Non credo sia fuori luogo ricordare che l’inizio dei guai, per i cattolici iracheni, sono iniziati con la seconda invasione statunitense del paese.

“Il Patriarca Sako è un pastore zelante, saggio e coraggioso. È l’uomo della Provvidenza per la propria comunità e per l’intero Paese. È inoltre un intellettuale che fa sentire spesso la sua voce su questioni religiose e sociali a livello nazionale e regionale”.

La visita a Najaf e l’incontro con il grande ayatollah Ali Sistani, principale guida religiosa sciita dell’Iraq, stimolano due domande. Su quale base potrà dispiegarsi il dialogo tra i due leader religiosi? Come la prenderà l’islam sunnita?

“Si tratta di un incontro importante dal quale si aspettano buoni frutti, e non solo per l’Iraq”.

L’ultima domanda, strettamente collegata alle responsabilità specifiche rivestite nella Santa Sede: a che punto siamo nel dialogo tra cattolicesimo e islam? Non sono forse così rilevanti le differenze, da spingere ad accettare l’idea che non ci saranno, almeno nei prossimi anni, sviluppi significativi? E la visita in Iraq del Santo Padre quanto potrà migliorare quel dialogo?

“La Chiesa è segno e strumento di unità per il genere umano nelle sue diversità etniche, religiose, culturali, ideologiche. Il dialogo interreligioso e interculturale promossi a livello della Chiesa universale e delle Chiese locali mira a realizzare la comprensione, la pace e la collaborazione tra tutti i membri dell’unica famiglia umana”.

Share on FacebookShare on Twitter
Luigi Troiani

Luigi Troiani

Insegno Relazioni Internazionali e Storia e Politiche UE all’Angelicum di Roma. Coordino le ricerche e gli studi della Fondazione Bruno Buozzi. Tra i promotori di Aiae, Association of Italian American Educators, ho dato vita al suo “Programma Ponte” del quale sono stato per 15 anni direttore scientifico. Ho pubblicato saggi e libri in Italia, tra gli altri editori con Il Mulino e Franco Angeli, e in America con l’editore Forum Italicum a Stony Brook. Per la rivista Forum Italicum ho curato il numero monografico del maggio 2020, dedicato alla “letteratura italiana di ispirazione socialista”. Nel 2018 ho pubblicato, con l’Ornitorinco Edizioni, “Esperienze costituzionali in Europa e Stati Uniti” (a cura). Presso lo stesso editore sono in uscita, a mia firma, “La Diplomazia dell’Arroganza” e “Il cimento dell’armonizzazione”. La foto mi mostra nella maturità. Questa non sempre è indizio di saggezza. È però vero che l’accumulo di decenni di studi ed esperienze aiuta a capire e selezionare (S. J. Lec: “Per chi invecchia, le poche cose importanti diventano pochissime”), così da meglio cercare un mondo migliore (A. Einstein: “Un uomo invecchia quando in lui i rimpianti superano i sogni”).

DELLO STESSO AUTORE

25 Aprile: perché è una festa di tutti

25 Aprile: perché è una festa di tutti

byLuigi Troiani
“Iran a mani nude” racconta la condizione attuale delle donne

“Iran a mani nude” racconta la condizione attuale delle donne

byLuigi Troiani

A PROPOSITO DI...

Tags: Cardinale Louis Raphael SakocattolicesimoChristcottolicesimo e islamcristiani irachenicristiani perseguitatidialogo interreligiosoIraqJorge BergoglioKhaled AkashehPapa BergoglioPapa Francescopatriarca caldeoSanta SedeSanta Sede e Islamvisita papa in Iraq
Previous Post

“Il Sogno e la Ragione da Harlem al BLM”: Interview with Author Daniele Biacchessi

Next Post

Le economie degli stati hanno superato il danno portato dal virus

DELLO STESSO AUTORE

Camera Usa approva la risoluzione per il budget di Trump

Con Trump la politica estera degli Stati Uniti si monetizza

byLuigi Troiani
Segretario Cdu, ‘abbiamo vinto noi, Merz sarà cancelliere’

Germania, tocca ai cristiano democratici estrarre il paese dal pantano

byLuigi Troiani

Latest News

Johnson, non ci fidiamo di TikTok, aveva 9 mesi per vendere

Donald Trump Pressures House Speaker Mike Johnson on Tax Hikes for the Wealthy

byRalph Savona
Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

byStefano Vaccara

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Le economie degli stati hanno superato il danno portato dal virus

Le economie degli stati hanno superato il danno portato dal virus

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?