Ho incontrato il mio gradito ospite architetto regista sceneggiatore imprenditore nella ristorazione di lusso Renzo Maietto. Un gentiluomo settantenne, un entusiasta con un lieve accento che tradisce le sue origini italiane . Un uomo dal garbo innato, quasi rinascimentale, che saluta le donne col baciamano. Distinto ed indossa abiti esclusivamente made in Italy.
Renzo Maietto, si definisca con tre aggettivi per presentare la sua persona: un italoamericano che si sente più italiano o più americano oggi?
“Creativo fantasioso entusiasta” dicono di me. Mi sento italiano certamente, ma anche cittadino del mondo, con il cuore 50% in Italia e 50% in America. Sono nato subito dopo la guerra e mio padre Orazio mi ha vestito con il sogno Americano. Ho lasciato l’Italia per amore, nel cinema ho incontrato una attrice statunitense Florence che ho sposato e mi ha accompagnato nel realizzare il mio sogno americano. Non potendo in Italia realizzare le sontuose ville americane, a Miami per 35 anni mi sono sbizzarrito nel disegnare e costruire con successo le ville dei miei sogni.
Lei è riuscito a far apprezzare la nostra creatività il nostro stile in tutto ciò che ha costruito e creato: dalle prime case di costruzione signorile alla edilizia popolare dai suoi due esordi cinematografici anni ’70 dove ha firmato la regia e la sceneggiatura fino ai suoi ristoranti di livello. Pragmatismo americano e ricerca del bello italiana convivono? Quale è la sua ricetta?
“Una ricetta? Forse ho sempre portato con me la passione e la creatività la ricerca del bello in tutto ciò che ho costruito. A partire dalla cucina di mia nonna Angelina”.
A proposito di lei, una figura importante per la sua formazione, non possiamo non ricordare un piatto evocativo – come le Madeleine di Proust – che abbia per Lei il sapore della cucina di nonna Angelina?
“Un piatto che mi ricorda sempre la mia infanzia sono gli gnocchi che ricevevo per premio da mia nonna Angelina quando con lei da bimbo 5-6 anni in un ristorante rinascimentale del 1600 i “TRE RE “ nel cuore di Viterbo sventolavo, con una specie di ventaglio casalingo fatto di piume di gallina, la fornace di carbone e legna dove si cucinava. La gratificazione erano proprio gli gnocchi che mia nonna Angelina, al tempo cuoca, mi regalava”.
Quindi ha realizzato il suo sogno americano?
“Certamente non subito. Solo 4 anni fa ho realizzato uno dei tanti sogni che avevo nel cassetto. Un ristorante “Renzo’s” ad Hendersonville NC rigorosamente autentico italiano e non americanizzato. La mia non e’ cucina moderna, ma quella tradizionale Italiana degli anni 60 rivisitata. Sono un “restauratore”- passatemi il termine- della cucina antica quella della nonna”.
Un ospite generoso Lei. Ho scorso il suo sito ed ho notato che in bella vista si legge una guida dei ristoranti italiani. Cosa consiglia ai clienti americani quando visitano l’Italia?
“Dico sempre ai miei amici clienti americani: imparate l’italiano anche un pochino , perché quando sarete in paradiso potrete comunicare con gli angeli, come diceva lo scrittore Thomas Mann”.
Possiamo affermare che con Lei il sogno americano si è realizzato. I suoi inizi le prime difficoltà ed i primissimi dollari guadagnati: magari si è concesso un piccolo regalo?
“Un abito rigorosamente made in Italy”.
Un forte legame con l’ Italia dove lei torna spesso. Ora Lei vive in North Carolina, sebbene si divida tra la sua casa di Miami i suoi figli e Roma dove vive suo fratello Carlo, noto produttore cinematografico ed avvocato capitolino. Le ragioni di una scelta: perché vivere circondato dalle montagne ad Hendersonville lontano dal clamore delle grandi città? Una scelta emotiva strategica o lavorativa?
“Decisamente emotiva, Miami è stata per anni la mia città di adozione e la ho amata tantissimo; ora però e’ cresciuta ” out from shoes”. Il Nord Carolina ha rappresentato un banco di prova per il mio sogno della ristorazione che visto l’inaspettato successo ora – mi sono montato la testa- e via verso una nuova destinazione”.
In un prossimo futuro quindi ci sarà presto un nuovo Renzo’s a Washington: vuole stare forse più vicino al cuore della politica che tanto la appassiona?
“Ci sarà un nuovo RENZO’s sì, e non sara’ solo un ristorante, ma IL RISTORANTE. Comunque è prematuro parlarne adesso. Seguitemi e tornate ad intervistarmi. Vi aspetto”.
Washington e la politica. Lei si professa un indipendente eppure è nota la sua amicizia con Steve Bannon, simpatizzante dei Repubblicani. Un amico? Un sostenitore? Un supporter? Fa parte anche lei di quei donatori e filantropi americani e britannici che guardano alla riunificazione delle destre europee sotto il nuovo “The Mouvement”?
“Seguo la filosofia di Steve Bannon, Donal Trump ed il filosofo e psichiatra italiano Alessandro Meluzzi che ho conosciuto personalmente. Simpatizzo e porto avanti, là dove posso, il mio discorso e pur essendo cittadino del mondo, difendo il sovranismo nazionale e la tradizione dei popoli”.

Sul tema della immigrazione?
“Decisamente sono per una immigrazione controllata, sono un anti Soros e contro le “ammucchiate” dei popoli”.
Siamo alla vigilia del Thankgiving: c’è un grazie che non ha ancora mai detto o che vorrebbe dire?
“Ringrazio tutte le mie donne: da nonna Angelina alle mie figlie passando attraverso le donne che ho amato. Mi sono sposato quattro volte: due italiane due americane. Sono una persona seria: le sposo tutte!”