Lo spettacolo Sailor nasce dall’idea di due giovani donne, Mariagrazia de Luca, romana adottata dalla Grande Mela cinque anni fa, ed Elle Sunman, attrice e scrittrice georgiana, che interpreta anche il ruolo di protagonista nello spettacolo, vissuta a Mosca e trapiantata a New York.
Si sviluppa grazie alla collaborazione del regista americano Marc Scott, nato e cresciuto nel Bronx, del regista Josafat Concepion, scrittore e direttore di teatro delle Isole Canarie, e del coreografo David Guggino, direttore del video musicale “Trscendental” e collaboratore di Jim Jarmusch per il film “The Dead Don’t Die”.
Il ruolo del protagonista maschile è invece affidato a Jonathan Iglesias, attore newyorkese recensito anche dal New York Times, fan della prima ora del progetto, da lui definito “una vera storia del mondo reale”.
Incontriamo Mariagrazia al Caffè Reggio, nel Greenwich Village, un posto che sembra essere uscito direttamente da una cartolina degli anni ’50: luci soffuse, atmosfera accogliente, in un angolo la più vecchia macchina del caffè della città. Il profumo che si respira è quello di mille storie non raccontate, di vite diverse che si sfiorano e si allontanano.
“Lo spettacolo è il mio arrivederci alla città, il mio saluto prima della partenza per San Francisco. Raccoglie tutte le storie che mi hanno racontato o in cui mi sono imbattuta, alcune delle quali scritte in fretta su un tovagliolo al ristorante per non dimenticarle” ci racconta Mariagrazia.
L’avventura di Mariagrazia ed Elle inizia durante un corso di “screenwriting” al City College e ben presto si trasforma in un lungometraggio di 130 pagine: l’intero processo di scrittura è impregnato degli odori e dei colori della città di New York. Ha il colore del cemento delle strade, nasce negli Starbucks in cui le due ragazze si incontrano per scrivere, cresce a Central Park nel pieno centro dell’incessante flusso umano che quotidianamente attraversa la città, viene messo a punto negli appartamenti di Mariagrazia ed Elle, dove vede la luce di molte albe.
La storia racconta di Sofi, donna italiana che aspira a diventare scrittrice, e che si ritrova invece incastrata nei ritmi lavorativi di un ristorante sempre “busy” di New York; racconta di Miguel, un “deliverero”, un ragazzo delle consegne del ristorante “Cantuccio” dove lavora Sofi; parla di Juan, un giovane messicano che a 15 anni lascia la sua terra natale per trovare il lavoro dei suoi sogni nella Grande Mela, ma in realtà finisce ostaggio della gang di strada dove il cugino lo costringe a lavorare e che, per redimersi e cambiare vita, trova lavoro come lavapiatti.
Sailor nasce dalla volontà di raccontare la New York di strada, quella ben diversa dalle sfavillanti luci di Broadway e dal caos organizzato di Times Square. Non è la New York di Frank Sinatra, che cantava “If you can make it here, you can make it everywhere”. Farcela, non è facile. La storia di Sailor parla di lavoro, di fatica, di turni massacranti, del semplice sopravvivere e degli scogli su cui si infrangono i sogni. Parla di cadere e di sapersi rialzare, ogni volta in modo nuovo e diverso.
Il progetto nasce come una sorta di memoria collettiva, la memoria della città, composta dalle storie di migliaia di Juan, Miguel, Sofi, Dona Miguelina. Cresce grazie al contribuito di personaggi incontrati per strada, ai party, agli spettacoli. Si nutre delle storie della comunità, dando vita alle singolarità dei personaggi.
New York toglie tutto, ma da sempre seconde possibilità. Ti plasma e ti cambia, ma non ti abbandona mai se tu non glielo permetti.
Sailor è la storia di tutti noi, dei nostri fallimenti e dei nostri successi, racconta di come affrontiamo i sogni e li accantoniamo, senza perderli mai. Sofi è una qualsiasi ragazza italiana che viene in città credendo di poter riscrivere la storia, Juan è messicano, ma ha gli occhi di un afromaericano, la gestualità di un asiatico, la cultura di un europeo. I personaggi sono tutti noi, sono l’umanità che lotta strenuamente per affermarsi nel modo artificiale e spietato da lei stessa creato.
Lo scopo di Sailor è di raccontarci una storia, di parlarci dell’immigrazione, quella vera, figlia dell’indifferenza e del silenzio; lo spettacolo vuole emozionare, ma anche creare una coscienza collettiva, essere un trampolino di lancio verso una visione diversa della società, una presa di coscienza politica e sociale per un futuro più positivo.
Oltre a donarci una storia, Mariagrazia ed Elle ci regalano una fantastica possibilità: 20 biglietti omaggio per i lettori della Voce (scrivere a moc.liamg @yramyram.aculed).
Sailor. A story of immigration, love, and death.
by Mariagrazia De Luca and Elle Sunman
Directors Marc Scott and Josafat Concepcion
July 30 & 31 at 7 pm at
The Gene Frankel Theatre
24 Bond St. New York, NY 10012
Cast
SOFI – Elle Sunman
JUAN – Jonathan Iglesias
DOÑA MIGUELINA / GANGSTAR – Marisol Carrere
BOSS – Gary Lizardo
SARAH – Erika Smith
PACO – Vincent Torres
PANTERA / MIGUEL Ivan Tecuanhuey
DANIELE / JASON Sterling Figueroa
MARCELLO – Michael Masefield
EL NIÑO – Mario Cano
BEAST / WAITER Roger Gilbert Crane
EL DESTROZADO – CHEF Anita Moreno
ANDREA – Walter Voss
JASON/ WAITER Daniel Conant
MAGGIE / GANGSTAR Rosa Krystle Rose
SPECIAL GUEST, SINGER Antonio Barbagallo
Crew
DIRECTOR – Marc Scott, Josafat Concepcion
STAGE MANAGER – Elle Sunman, Mariagrazia De Luca
COSTUME DESIGN – Alejandra Cortes
CHOREOGRAFER / SET COMBAT – David Guggino
SET DESIGN – Marc Scott, Elle Sunman
LIGHTS and SOUNDS – Thomas R. Gordon