Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
People
July 5, 2013
in
People
July 5, 2013
0

Un direttore che si ispira all’antico per trovare il moderno

Marion Lignana RosenbergbyMarion Lignana Rosenberg
Il direttore d’orchestra Will Crutchfield. Foto © Caramoor Center for Music and the Arts

Il direttore d’orchestra Will Crutchfield. Foto © Caramoor Center for Music and the Arts

Time: 5 mins read

Un direttore geniale, un musicologo tra i più fini, esperto di bel canto, è stato il più giovane critico musicale nella storia del New York Times. Will Crutchfield è direttore d'opera del Caramoor International Music Festival, in programma in questi giorni nella contea di Westchester, dove quest'anno ha deciso di portare la produzione verdiana degli anni francesi. La VOCE di New York lo ha intervistato per parlare di Verdi ma anche di opera contemporanea.

Verdi e l’Italia sono quasi sinonimi, sino a tal punto che Umberto Saba definiva il compositore “quasi troppo genitale per essere un artista”. Come mai allora per il suo bicentenario ha scelto il tema Verdi a Parigi ?

In primo luogo perché il pubblico ha bisogno di conoscere due capolavori verdiani con i loro veri testi. Capisco bene perché c’era la tradizione di fare I vespri siciliani e Don Carlo: le versioni originali non si sono mai stabilite nel repertorio francese, e le opere di conseguenza sono entrate nel repertorio mondiale grazie ad esecuzioni italiane, naturalmente in italiano. Ma è come se conoscessimo Le nozze di Figaro e Don Giovanni esclusivamente in tedesco. Va benissimo Die Hochzeit des Figaro a Berlino, vanno benissimo I vespri siciliani a Milano, ma presentare traduzioni sulla scena internazionale non ha senso.

Aggiungerei che Parigi era importantissima tanto per Verdi quanto per gli altri maestri del bel canto. Rossini, Bellini e Donizetti hanno concentrato l’ultima fase della loro attività teatrale a Parigi — e così farà lo stesso Verdi quando sovrintenderà le prove per Otello e Falstaff, in francese, nel 1894. Fu una capitale ricchissima con quattro o cinque teatri lirici in piena attività, dove un autore poteva guadagnare molto e anche approfittare di risorse non disponibili in Italia per quanto concerne regia, orchestra, coro, ecc.

E poi c'è l’aspetto personale: a Parigi il maestro abitò tranquillamente con la futura moglie Giuseppina Strepponi, relazione che per molti anni era troppo scandalosa per l’ambiente italiano.

Quando la Strepponi infatti si trasferì a Parigi, cantava musiche di Verdi, destando l’entusiasmo di Hector Berlioz per il calore della sua arte, “della grande scuola italiana”. Ma è altrettanto vero che a Parigi Verdi trovò interpreti ideali per la sua musica, no?

Che Verdi abbia trovato interpreti ideali a Parigi? Non direi tanto. Per quanto io sappia, l’unico cantante francese che abbia destato vero entusiasmo in Verdi è Victor Maurel [N.d.R che creò i ruoli di Iago e Falstaff]. Ma sicuramente esisteva una vocalità francese adatta al grand opéra, ai ruoli eroici, e il grammofono ne conserva le tracce nelle registrazioni di cantanti quali Pol Plançon, Léon Escalaïs, Félia Litvinne, Jean-Francois Delmas, e altri che hanno collaborato con Verdi in persona, come Meyrianne Héglon, Andre Gressé, lo stesso Maurel, Albert Saléza, Lise Landouzy e sette o otto altri…

Secondo molti melomani, tra il Don Carlo e il Don Carlos , i Vespri e le Vêpres , c’è poca differenza. È d’accordo?

Ritorno al tema di Mozart e delle sue opere in italiano. Una traduzione può essere buona o cattiva, ma i compositori scrivono le loro note per parole specifiche, e l’opera vera e propria non si conosce senza conoscere il testo originale. Cito uno tra tanti esempi, la fine del dialogo tra Filippo Secondo e il Grande Inquisitore nel quarto atto del Don Carlos. Il re vuole l’appoggio della Chiesa prima di affrontare una scelta tremenda, quella di condannare a morte il proprio figlio come ribelle. L’inquisitore glielo dà, e così è in grado di chiedere qualcosa da Filippo, cosa che lo colpisce nel suo punto debole. Chiede la condanna per eresia del consigliere intimo del sovrano, il Marchese di Posa.

Nel testo originale Filippo esprime il suo consenso così: "L’orgueil du roi fléchit devant l'orgueil du prêtre" (L’orgoglio del re s’inchina all’orgoglio del prete). Risposta dura, amara, ma decisa. Nella traduzione italiana dice invece “Dunque il trono piegar dovrà sempre all'altare!” Sembra una protesta. È debole. Non c’entra il “dover piegare”: Filippo ha fatto una scelta e avrebbe potuto non farla. Non si sa cosa sarebbe successo se Filippo avesse detto “Chiesa, va f…o”. È lui che decide di non fare la prova. Il testo originale definisce la situazione psicologica e politica, mentre la traduzione la indebolisce.

Un altro luogo comune: che la nostra epoca sia povera di grandi interpreti verdiani rispetto a cinquanta o sessant’anni fa. È d’accordo? (C’è pure chi sostiene che nel Novecento si cantasse tutto a mo’ di Mascagni, malgrado gli avvertimenti di Verdi: “Se nella mia musica non vi sono molti vocalizzi, non vi è per questo bisogno di mettersi le mani nei capelli, e smaniarsi come furibondi”.)

Purtroppo devo dichiararmi d’accordo, ma non mi sento per questo né pessimista né nostalgico. Sì, rispetto a cinquant’anni fa, e ancora di più rispetto a sessant’anni fa o cent’anni fa. Ma è naturale: il mondo va avanti e non si può pretendere che la gente mantenga lo stesso contatto con l’arte del secolo passato. E se hanno cantato “a mo’ di Mascagni” all’epoca di Mascagni, anche questo è naturale e non un vizio: all’epoca di Verdi, avranno cantato Rossini e Mozart “a mo’ di Verdi”.

Il problema dei nostri tempi ha due aspetti. Dopo Puccini, la tradizione lirica non ha generato nuove opere convincenti (che avrebbero legato il presente al passato in modo organico); e per giunta abbiamo la possibilità di paragonare cantanti attuali con quelli del passato, situazione “innaturale” rispetto all’epoca pre-edisoniana. Ci troviamo in uno stato di entropia, tra una tradizione moribonda (ma preziosa) e nuovi concetti interessanti (ma a volte freddi e privi di spontaneità).

L’orologio non va indietro, è inutile sperare di trovare un nuovo Caruso, un nuovo Ezio Pinza, una nuova Eugenia Burzio. Comunque c’è l’epigramma di Verdi: “Tornate all’antico e sarà un progresso”. Bisogna studiare e apprezzare il passato, non per rimetterlo in attualità (cosa impossibile) ma per trarne cose importanti, essenziali, che altrimenti sarebbero dimenticate nella formazione dei nostri cantanti lirici. Bisogna “tornare all’antico” non come modello ma come fonte d’ispirazione.

Philip Gossett e Andrew Porter parteciperanno a discussioni prima del Don Carlos del 20 luglio. Può presentare ai nostri lettori questi massimi esperti dell’opera italiana dell’Ottocento? Come hanno formato loro il Verdi del nostro millennio, tanto diverso da quello del centenario del 1913?

Maria Callas ha fatto capire in modo più convincente agli studiosi della musica che l’opera italiana dell’Ottocento meritava di essere presa sul serio. Andrew Porter, con le sue recensioni ed i suoi articoli accademici, ha spiegato, a parole, il perché andasse presa sul serio, mentre Philip Gossett, con le sue edizioni critiche, ha fatto capire a noi tutti cosa volesse dire nella pratica “prendere sul serio”. Senza di loro, il lavoro che facciamo oggi in questo campo non sarebbe stato possibile.

Share on FacebookShare on Twitter
Marion Lignana Rosenberg

Marion Lignana Rosenberg

DELLO STESSO AUTORE

Gianandrea Noseda a ruota libera, parte seconda

byMarion Lignana Rosenberg

Gianandrea Noseda a ruota libera. Parte prima

byMarion Lignana Rosenberg

A PROPOSITO DI...

Previous Post

Servizi segreti, spie e spionaggio. Un’attuale riflessione di Leonardo Sciascia

Next Post

L’artista del nulla

DELLO STESSO AUTORE

Il compositore britannico George Benjamin. Foto © Matthew G. Lloyd

Lirica a fior di pelle: opere recenti, parte seconda

byMarion Lignana Rosenberg
Abigail Fischer in “Song from the Uproar” di Missy Mazzoli. Foto © Stephen S. Taylor

Lirica a fior di pelle: opere recenti, parte prima

byMarion Lignana Rosenberg

Latest News

Johnson, non ci fidiamo di TikTok, aveva 9 mesi per vendere

Donald Trump Pressures House Speaker Mike Johnson on Tax Hikes for the Wealthy

byRalph Savona
Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

byStefano Vaccara

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Raffaele Sollecito

Intervista a New York con Raffaele Sollecito: "La giustizia italiana è come una roulette"

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?