Settembre 1982: la principessa Grace, una volta splendida regina di Hollywood, ora moglie del principe Ranieri
di Monaco, muore in un incidente stradale, lasciando ai posteri un mito che ancora non è tramontato. A parte la sua bellezza, la sua carriera cinematografica e la favola che visse arrivando alla corte monegasca, Grace Kelly, la principessa Grace, lasciò anche un’eredità benefica verso le arti, fra cui la fondazione americana a suo nome e un premio – il Princess Grace Award – che dal 1984 riconosce l’eccellenza fra gli artisti di teatro, danza e cinema.
Fino ad oggi i premi sono andati a personaggi come Tony Kushner, Mikhail Baryshnikov, Twyla Tharp, George Lucas, Glenn Close, Denzel Washington, Julie Andrews e tanti altri. Sono passati trenta anni da quando la fondazione è stata creata e per questo, l’evento annuale del principato di Monaco in America, dal titolo “Monaco Takes US”, ha celebrato trent’anni di premi, di arte, di eccellenza del mondo dello spettacolo. La celebrazione ha toccato le due sponde dell’America e ha avuto come protagonista il Balletto di Monte Carlo, fondato nel 1985 proprio seguendo un desiderio della principessa. In California, la compagnia ha proposto la “Cenerentola”, mentre a New York, precisamente al Joyce Theatre, i ballerini si sono espressi in “Altro Canto I” e “Opus 40", due coreografie contemporanee create da Jean-Christophe Maillot, direttore del Balletto da molti anni.
Se gli spettacoli sono ormai passati e li possiamo solo citare, la mostra sulla storia del Premio Principessa Grace e sul Balletto di Monaco la potete ancora vedere nelle bellissime gallerie Forbes (62 Fifth Avenue all’altezza della 12ma strada).
La mostra è divisa in due parti. Ad accogliere il visitatore ci sono le foto dei ballerini del Balletto di Montecarlo, ripresi dall’occhio esperto di Marie-Laure de Decker.
Famosa per i suoi reportage a Saigon, in Cile, Mozambico, Russia, Sud Africa e Chad, la de Decker usa l’immagine dei ballerini per farne un quadro che combini la figura umana con il paesaggio naturale. Alcuni sembrano intarsi, altri ricami e nei primi piani, invece, evocazioni di dipinti famosi.
Seguendo le fotografie della de Decker si arriva in una sala, dove una parete accoglie gli scatti in bianco e nero di Silas Shabelewska, fotografa polacco-americana, padrona dell’obiettivo da quando aveva sedici anni. Le sue immagini sono un segreto.
Dalla balconata del teatro, la Shebelewska spia i ballerini provare in teatro e tutto quello che si vede ha il sapore del sospiro, del sogno, di una visione. Infine, in una sala a parte sono raccolte memorabilia dei 30 anni di storia del Premio Grace Kelly. Inviti, lettere, fotografie e la storia del premio scorrono sotto gli occhi dei visitatori, viaggiando indietro nel tempo e regalando una sensazione di celebrità a chi guarda. La mostra, anzi le mostre sono aperte al pubblico fino al 31 marzo. Consigliamo sicuramente una visita alle gallerie Forbes per continuare poi con una passeggiata fra le case storiche del Village. Chissà che non vi sentiate anche voi un po’ artisti con un che di regale.