Dal 1° maggio, la Grecia ha assunto la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, subentrando alla Francia. L’ambasciatore greco presso l’ONU, Evangelos Sekeris, ha illustrato in conferenza stampa un programma denso, centrato su sicurezza marittima, protezione dei civili nei conflitti armati e rilancio del multilateralismo.
L’evento di punta del mese sarà un dibattito ad alto livello sulla sicurezza marittima, in programma il 20 maggio, che sarà presieduto personalmente dal Primo Ministro greco Kyriakos Mitsotakis. “Questo tema rappresenta una priorità per la Grecia, Paese marittimo per eccellenza e promotore della sicurezza nei mari”, ha dichiarato Sekeris, aggiungendo che l’iniziativa si inserisce nel quadro dell’agenda “Mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”.
Tra le altre priorità della presidenza greca figurano:
la protezione dei civili nei conflitti armati, con particolare attenzione ai teatri di crisi in Gaza, Libano, Libia, Siria e Yemen;
il dossier su India e Pakistan, dove Atene punta alla de-escalation;
il dibattito semestrale sulla situazione in Bosnia-Erzegovina, previsto per il 6 maggio;
il rafforzamento dell’agenda su donne, pace e sicurezza e sui bambini nei conflitti armati.
Riguardo alla guerra in Ucraina, l’ambasciatore greco ha risposto anche a una nostra domanda che metteva in discussione la rilevanza dell’Europa all’ONU, dopo il controverso voto in cui gli Stati Uniti si sono allineati con Russia e Cina, mentre Francia e Regno Unito si sono astenuti. “Come presidenza, la Grecia vuole essere una costruttrice di ponti, non una fonte di divisioni”, ha affermato Sekeris. Ha poi ribadito che Atene seguirà una politica di “no surprises”: “Abbiamo imparato nei primi mesi che è meglio consultarsi in anticipo con i membri del Consiglio, piuttosto che presentarli con fatti compiuti”.

Durante la conferenza stampa non è mancato un momento di leggerezza, quando un giornalista sudafricano ha chiesto all’ambasciatore se il suo nome, Evangelos – che in greco significa “portatore di buone notizie” – fosse di buon auspicio per le Nazioni Unite o, al contrario, una contraddizione rispetto a quello che il mondo potrebbe aspettarsi nelle prossime settimane. Sekeris, sorridendo, ha apprezzato la sottolineatura del significato del suo nome e ha risposto con ironia: “Sono ottimista di natura. Speriamo davvero che sia di buon auspicio!”.
Il programma della Grecia si distingue per una chiara volontà di favorire il dialogo, in un momento segnato da tensioni globali e divisioni crescenti anche tra storici alleati. La presidenza greca si propone dunque come un’opportunità per rilanciare la diplomazia multilaterale, rafforzare il ruolo delle Nazioni Unite e magari anche ricucire qualche strappo transatlantico.