A poche ore dal discorso di Donald Trump al Congresso, in cui ha celebrato la sua politica per gli Stati Uniti di isolazionismo economico e riduzione degli aiuti esteri, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, in italiano OMS) lancia l’allarme: i tagli ai finanziamenti statunitensi stanno compromettendo decenni di progressi nella lotta contro la tubercolosi – ancora oggi la malattia infettiva più letale al mondo – lasciando milioni di persone senza cure.
L’agenzia sanitaria ha sottolineato che i servizi essenziali di prevenzione, diagnosi e trattamento stanno crollando, lasciando milioni di persone in pericolo.
Uno degli aspetti più gravi delle decisioni dell’amministrazione Trump è stata la drastica riduzione dei finanziamenti a USAID e ai programmi sanitari internazionali, compresi quelli per la lotta alla tubercolosi.
Secondo l’OMS, gli Stati Uniti hanno storicamente contribuito tra i 200 e i 250 milioni di dollari all’anno ai programmi per la tubercolosi, rappresentando circa un quarto dei fondi internazionali disponibili per combattere la malattia. Ma con le nuove politiche di Trump, questi finanziamenti verranno drasticamente ridotti a partire dal 2025, mettendo a rischio la vita di milioni di persone nei Paesi più colpiti, in particolare in Africa, Sud-Est asiatico e Pacifico occidentale.
I tagli di Trump non sono solo numeri su un bilancio: hanno conseguenze dirette e mortali. Secondo i dati dell’OMS, negli ultimi 20 anni i programmi globali contro la tubercolosi hanno salvato oltre 79 milioni di vite, prevenendo circa 3,65 milioni di morti solo lo scorso anno. Ma con la riduzione dei finanziamenti statunitensi, molte di queste vite saranno nuovamente in pericolo.

L’impatto sarà particolarmente devastante in Africa, dove il 89% dei fondi USA per la tubercolosi era destinato alle cure dirette ai pazienti. La diminuzione dei finanziamenti porterà a: Licenziamenti di personale sanitario; carenza di farmaci e interruzione delle forniture; collasso dei sistemi di sorveglianza epidemiologica; stop alla ricerca e allo sviluppo di nuove cure. L’OMS ha avvertito che “qualsiasi interruzione nei servizi per la tubercolosi—sia essa finanziaria, politica o operativa—può avere conseguenze devastanti e spesso fatali per milioni di persone in tutto il mondo”.
Nel suo discorso Trump ha accusato i Democratici di aver sprecato fondi in aiuti internazionali inutili, ma questa è una narrativa miope e pericolosa: ignorare le crisi sanitarie globali non rende gli Stati Uniti più sicuri, ma li espone a rischi ancora maggiori.
Le regioni più colpite comprendono Africa, Sud-Est asiatico e Pacifico occidentale, dove i programmi nazionali per la tubercolosi dipendono fortemente dal supporto internazionale. “Qualsiasi interruzione nei servizi per la tubercolosi – sia essa finanziaria, politica o operativa – può avere conseguenze devastanti e spesso fatali per milioni di persone in tutto il mondo”, ha dichiarato Tereza Kasaeva, Direttrice del Programma globale dell’OMS per la tubercolosi e la salute polmonare.
La scorsa settimana, anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha lanciato l’allarme sui tagli ai finanziamenti, evidenziando l’impatto immediato sui principali programmi sanitari per la lotta a HIV/AIDS, tubercolosi, malaria e colera.
Negli ultimi vent’anni, i programmi globali per la tubercolosi hanno salvato oltre 79 milioni di vite, prevenendo circa 3,65 milioni di decessi solo lo scorso anno. Gli Stati Uniti sono stati il principale donatore bilaterale per i programmi contro la tubercolosi. Tuttavia, i nuovi tagli annunciati per il 2025, imposti tramite ordini esecutivi, avranno un impatto devastante sugli sforzi per il controllo della tubercolosi in almeno 18 paesi ad alto tasso di incidenza, dove l’89% dei finanziamenti statunitensi previsti era destinato alle cure per i pazienti.
“Senza un’azione immediata, i progressi duramente conquistati nella lotta contro la tubercolosi sono a rischio. La nostra risposta collettiva deve essere rapida, strategica e adeguatamente finanziata per proteggere i più vulnerabili e mantenere slancio verso l’eliminazione della tubercolosi”, ha esortato la Dott.ssa Kasaeva.
L’OMS ha ribadito il proprio impegno a sostenere i governi e i partner globali nella lotta contro la tubercolosi. “In questi tempi difficili, l’OMS resta ferma nel suo impegno a supportare i governi nazionali, la società civile e i partner internazionali per garantire finanziamenti sostenibili e soluzioni integrate, proteggendo la salute e il benessere delle persone più vulnerabili alla tubercolosi”, ha dichiarato l’agenzia.