Venerdì, il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha lanciato un duro monito durante un incontro con la stampa al Palazzo di Vetro a New York, esprimendo profonda preoccupazione per la recente decisione degli Stati Uniti di implementare tagli drastici ai finanziamenti umanitari e per lo sviluppo. Guterres ha sottolineato che queste riduzioni avranno conseguenze catastrofiche per milioni di persone vulnerabili in tutto il mondo e minacceranno la stabilità globale.
I drastici tagli ai finanziamenti, orchestrati dal presidente Donald Trump con il sostegno di Elon Musk, hanno portato allo smantellamento dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID). Questa decisione ha bloccato programmi di aiuto critici in tutto il mondo, colpendo milioni di persone vulnerabili. Le ripercussioni sono particolarmente gravi nelle zone di conflitto e nelle regioni impoverite, dove gli aiuti statunitensi rappresentavano un’ancora di salvezza.
Guterres ha rivelato che, nelle ultime 48 ore, numerose agenzie dell’ONU e ONG umanitarie hanno ricevuto notifiche ufficiali della revoca dei fondi da parte degli Stati Uniti. Questi tagli colpiscono un’ampia gamma di programmi essenziali, dagli aiuti salvavita alle iniziative per contrastare il terrorismo e il traffico illecito di droga. “Questi tagli avranno un impatto devastante sulle persone più vulnerabili nel mondo,” ha dichiarato il Segretario Generale.

Il Segretario Generale ha messo in evidenza la portata di queste riduzioni, avvertendo che mettono a rischio servizi essenziali in zone di conflitto e regioni colpite da disastri. In Afghanistan, ad esempio, oltre nove milioni di persone rischiano di perdere accesso ai servizi sanitari e di protezione a causa della sospensione di centinaia di squadre mediche mobili. Situazioni simili si registrano nella Siria nord-orientale, dove 2,5 milioni di persone dipendono dagli aiuti umanitari, ora in pericolo. “L’assenza di supporto statunitense lascerà popolazioni già vulnerabili in condizioni disperate,” ha avvertito Guterres .
Oltre alle emergenze umanitarie, Guterres ha sottolineato come questi tagli minaccino anche i programmi sanitari che combattono malattie come HIV/AIDS, tubercolosi, malaria e colera. La sospensione di tali iniziative potrebbe portare a focolai incontrollati e alla perdita di innumerevoli vite. “Questi tagli mettono a repentaglio non solo la salute globale, ma anche gli sforzi per mantenere la pace e la sicurezza,” ha dichiarato il Segretario Generale.

Guterres ha ricordato il ruolo storico degli Stati Uniti nell’assistenza internazionale, sottolineando come il loro sostegno abbia permesso all’ONU di aiutare e proteggere più di 100 milioni di persone ogni anno. Tuttavia, ha avvertito che le recenti decisioni dell’amministrazione Trump potrebbero minare questa eredità positiva. “Procedere con questi tagli renderà il mondo meno sano, meno sicuro e meno prospero,” ha affermato.
Il Segretario Generale ha inoltre lanciato un allarme sulle implicazioni più ampie di questo ritiro degli Stati Uniti dai suoi impegni umanitari. Ha avvertito che la riduzione del ruolo americano nella cooperazione globale non solo diminuirà la sua influenza, ma favorirà anche l’instabilità e la diffusione di ideologie estremiste. “La riduzione del ruolo umanitario degli Stati Uniti va contro gli stessi interessi americani a livello globale,” ha dichiarato Guterres.
In un appello diretto, il Segretario Generale ha esortato l’amministrazione statunitense a riconsiderare la sua posizione sui finanziamenti per gli aiuti umanitari. Ha espresso la speranza che queste decisioni possano essere riviste dopo un’analisi più approfondita, sottolineando che mantenere un forte impegno nell’assistenza umanitaria è sia un imperativo morale che una necessità strategica. Ha inoltre ribadito la disponibilità dell’ONU a collaborare con gli Stati Uniti per fornire tutte le informazioni necessarie a giustificare la continuità dei progetti più urgenti.

Le dichiarazioni di Guterres rappresentano un forte richiamo alla responsabilità globale. La decisione degli Stati Uniti di ridurre drasticamente i finanziamenti umanitari non solo mette a rischio milioni di vite, ma aumenta anche le tensioni internazionali e la possibilità di nuove crisi. La revisione e il ripristino di questi finanziamenti sono essenziali per prevenire ulteriori disastri e garantire un mondo più stabile e sicuro. Ma come la prenderà Donald Trump questa “tirata d’orecchie” dal Segretario Generale dell’ONU? Dirà a Musk di rallentare e ascoltare i timori di Guterres o inveces, “offeso”, si vendicherà tagliando fondi degli USA persino alle Nazioni Unite? La risposta arriverà presto, sopratutto con il prossimo arrivo al Palazzo di Vetro della nuova ambasciatrice degli Stati Uniti Elise Stefanik.