L’Ambasciatore Fu Cong, Rappresentante Permanente della Cina presso le Nazioni Unite, ha tenuto una conferenza stampa alle Nazioni Unite per la presentazione del mese di presidenza cinese del Consiglio di Sicurezza. Durante l’incontro, sollecitato dalle domande dei giornalisti, Cong ha affrontato temi a tutto campo, come l’approccio della Cina all’intelligenza artificiale (AI) e la controversia su DeepSeek, le minacce dell’amministrazione USA di Trump nei confronti di Panama per le supposte influenze cinesi sul Canale e quindi la recente decisione del governo panamense di ritirarsi da un’iniziativa economica cinese, e le tensioni in generale nelle relazioni USA-Cina. Fu ha parlato anche di cosa si aspetti dall’arrivo della nuova ambasciatrice di Trump, la deputata di New York Elise Stefanik.
Dopo aver scherzato sul fatto che “DeepSeek” ha avuto un grande impatto sulle notizie la scorsa settimana e consigliato i giornalisti ad usare il programma cinese anche per scrivere i loro articoli, l’Ambasciatore Fu Cong ha sottolineato la necessità di una cooperazione internazionale nella governance dell’intelligenza artificiale, invitando alla creazione di norme e salvaguardie globali per garantire che l’AI sia un motore di pace e sviluppo economico, piuttosto che uno strumento di confronto geopolitico.
Proprio su DeepSeek, la società cinese di intelligenza artificiale attualmente sotto scrutinio negli Stati Uniti per potenziali rischi alla sicurezza nazionale, Fu ha respinto le accuse secondo cui la piattaforma potrebbe minacciare la cybersicurezza globale o la privacy dei dati.
“La Cina si oppone fermamente a qualsiasi tentativo di politicizzare i progressi tecnologici. Lo sviluppo dell’AI deve servire il bene comune, non essere usato come strumento di contenimento strategico,” ha dichiarato Fu.
Le sue parole arrivano mentre l’amministrazione Biden sta valutando restrizioni su DeepSeek, sostenendo che le sue tecnologie potrebbero essere sfruttate per la guerra cibernetica e la sorveglianza. Fu, però, ha accusato Washington di prendere di mira selettivamente le aziende tecnologiche cinesi (come anche Tik Tok) nel tentativo di limitare l’ascesa della Cina come leader globale nell’innovazione.
L’Ambasciatore Fu ha anche commentato la recente decisione di Panama di ritirarsi da un’iniziativa infrastrutturale guidata dalla Cina, attribuendola a pressioni esterne da parte degli Stati Uniti. Questa scelta arriva in un contesto di crescente attenzione da parte di Washington sugli investimenti cinesi in America Latina, con il governo statunitense che incoraggia i Paesi della regione a riesaminare i loro rapporti economici con Pechino.

Fu ha criticato il ruolo degli Stati Uniti, affermando: “Ci rammarichiamo che alcune nazioni prendano decisioni basate su coercizioni esterne piuttosto che sui propri interessi. La Cina rispetta la sovranità di Panama, ma riconosciamo anche un più ampio schema di interferenze volto a interrompere le nostre collaborazioni globali”.
Gli Stati Uniti, tuttavia, sostengono che il ritiro di Panama sia motivato da preoccupazioni per l’influenza strategica della Cina nella regione. Il senatore Marco Rubio ha salutato la decisione come una vittoria per la sicurezza nazionale americana, affermando che gli investimenti infrastrutturali cinesi sono “trappole del debito mascherate da partenariati economici”.
Un tema centrale della conferenza stampa di Fu è stato il rapporto sempre più teso tra Cina e Stati Uniti. Le sue dichiarazioni suggeriscono che Pechino considera le restrizioni economiche, le sanzioni tecnologiche e le manovre diplomatiche di Washington come parte di una strategia più ampia per contenere l’influenza globale della Cina.
Tuttavia, Fu ha anche lasciato aperta la possibilità di un dialogo, specialmente su questioni come il cambiamento climatico, il controllo degli armamenti nucleari e la stabilità del commercio globale.
“Cina e Stati Uniti hanno differenze, ma condividono anche responsabilità come grandi potenze globali. Un approccio a somma zero nelle relazioni internazionali non avvantaggia nessuno,” ha affermato.
Nonostante questi appelli alla cooperazione, gli sviluppi recenti indicano che le tensioni restano alte, soprattutto per quanto riguarda la questione di Taiwan, dove gli Stati Uniti hanno intensificato la cooperazione militare con l’isola la cui sovranità viene rivendicata da Pechino, provocando forti proteste da parte del governo cinese. Intanto entrambi i Paesi continuano a imporre restrizioni commerciali nel settore tecnologico mentre la Cina sta rafforzando le sue relazioni strategiche con la Russia, alimentando le preoccupazioni di Washington su un nuovo asse geopolitico.
Fu ha affrontato la questione dei dazi del 10% imposti dagli Stati Uniti sui beni cinesi dichiarando: “Ci opponiamo fermamente a questo aumento ingiustificato e riteniamo che violi le regole dell’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio). Per questo motivo, la Cina presenterà un reclamo presso l’OMC”.
L’Ambasciatore Fu ha sottolineato anche che la Cina considera questi aumenti tariffari ingiustificati di conseguenza, la Cina prevede di presentare un reclamo ufficiale presso l’OMC. Ha anche avvertito che la Cina potrebbe essere costretta a prendere contromisure, evidenziando la convinzione che “in una guerra commerciale non ci sono vincitori”.

Inoltre, il diplomatico cinese ha affrontato la giustificazione degli Stati Uniti per questi dazi, legata alle preoccupazioni sul traffico di fentanyl. L’Ambasciatore Fu ha evidenziato che la Cina ha normative molto rigide sul fentanyl e sulle sostanze correlate, suggerendo che gli Stati Uniti dovrebbero concentrarsi sui problemi interni legati alla domanda di fentanyl, piuttosto che attribuire le colpe ad attori esterni.
Con la presidenza cinese del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per il mese di febbraio, le dichiarazioni di Fu offrono un’anteprima della diplomazia di Pechino, che cerca di contrastare le narrative statunitensi e consolidare il suo ruolo di leadership globale in settori come l’AI, lo sviluppo infrastrutturale e il multilateralismo. Le prossime settimane saranno decisive per capire se le relazioni USA-Cina rimarranno segnate dal confronto o se emergeranno segnali di riavvicinamento diplomatico, come si è anche augurato Fu indicando che spera di avere un buon rapporto diplomatico professionale con Elise Stefanik, di cui ha detto di aver visto le audizioni in Senato e apprezzato le capacità.