Nel 25mo anniversario della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della violenza contro le Donne, l’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU, ha co-presieduto la riunione di alto livello in Assemblea Generale ONU per commemorare la Giornata, e nella serata è poi intervenuto insieme con la Direttrice Esecutiva di UN Women Sima Bahous all’evento organizzato dall’Italia “Street Art is Female”, titolo dell’omonima mostra promossa alle Nazioni Unite in occasione della ricorrenza.
La mostra, organizzata da Alessandra Mattanza e Augusto Ferretti sotto l’egida della Rappresentanza Permanente italiana all’ONU, mette insieme le opere di artiste da tutto il mondo, dall’Asia all’Africa e all’America Latina oltre all’Europa, che hanno infranto il soffitto di cristallo affermandosi in un mondo al maschile come quello della “street art”. Le opere esposte incitano all’empowerment femminile, denunciano la violenza di genere e mettono in luce i sogni, le aspirazioni e le battaglie delle donne in diversi contesti del mondo.
Negli interventi italiani in Assemblea Generale e all’evento serale, sono stati ricordati l’impegno italiano di lunga data insieme con UNFPA e Unicef nella lotta a pratiche dannose come le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati, il sostegno italiano di lunga data all’agenda “Donne, Pace e Sicurezza” , l’azione italiana nel contesto della presidenza G7, nonché le misure dedicate alle vittime di violenza in Italia quali il Reddito di Libertà e il Microcredito di Libertà, adottate a livello nazionale.
“La vita e la salute delle donne non possono essere ostaggio delle agende politiche. Di tutti gli omicidi di donne nel mondo, il 55% è per mano del partner intimo o di un membro della famiglia. Questo è terrificante, inaccettabile e non ha scuse. Oggi quindi non è solo un giorno di riflessione ma di azione. E’ un giorno per alzare le nostra voce per le donne che sono state silenziate dalla paura e dal trauma, che soffrono in isolamento, e per quelle che lottano per il loro diritto a vivere libere dalla violenza. Raggiungeremo l’uguaglianza di genere e compiremo l’Agenda ONU 2030 solo se riusciremo a sradicare la violenza dal nostro mondo. Solo cosí potremo chiamarci ‘civiltà’ ”, ha commentato l’Ambasciatore Massari.
Alla serata hanno partecipato anche alcune delle artiste protagoniste della mostra in corso all’ONU: Aiko, Alice Mizrachi, Erin Yoshi, Claudia Hart e Danielle Mastrion. Le artiste, nei loro interventi, hanno descritto le loro esperienze anche drammatiche (una delle artiste ha rivelato di essere stata vittima di un tentativo di omicidio e un’altra ha ricordato che una donna su tre, anche tra quelle sedute nel pubblico, statisticamente è stata vittima di violenza di genere). Ci sono state due esibizioni di danza eseguite da Analia Farfan (fondatrice dell’ International American Ballet) e dal ballerino italiano Elias Re, realizzate in collaborazione con il vincitore del premio Grammy Ivan Linn. Una delle due esibizioni, in particolare, è stata dedicata alla memoria di Mahsa Amini, morta in Iran dopo essere stata arrestata per aver indossato il velo in modo “sbagliato”. Fra le opere esposte, anche alcune realizzate con tecnologie digitali, fra cui una con l’ausilio dell’intelligenza artificiale con l’endorsement della NASA – Istituto Virtuale per la Ricerca e l’Esplorazione dei Sistemi Solari (NASA-SSERVI).