Nell’ultimo giorno di presidenza di turno della Svizzera, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione 2756, che estende di un altro anno il mandato della MINURSO, la missione di mantenimento della pace nel Sahara Occidentale. La risoluzione ha ricevuto 12 voti favorevoli e due astenuti (Russia, e Mozambico). L’Algeria, dopo aver presentato due emendamenti alla risoluzione che sono stati entrambi respinti, non ha partecipato al voto finale.
L’ambasciatore algerino Amar Bendjama prima del voto del Consiglio di Sicurezza sulla risoluzione, aveva chiesto l’inclusione di due emendamenti, tra cui uno sui diritti umani nel Sahara. Il diplomatico algerino nel suo discorso ha con forza criticato l’atteggiamento degli Stati Uniti, che presentava la risoluzione messa al voto. “Nella scorsa settimana, opinioni che erano state notate, documentate e ben fondate… sono state deliberatamente ignorate e questo ci ha sorpreso”, ha detto Bendjama.
Invece la Francia ha appoggiato la risoluzione presentata dagli USA che conferma la missione MINURSO. Oltre a riconoscere la piena sovranità del Marocco, la Francia si è anche opposta ai due emendamenti che il rappresentante dell’Algeria ha cercato di aggiungere alla risoluzione. “La Francia ha accolto con favore l’adozione della risoluzione… La Francia non ha votato a favore degli emendamenti dell’Algeria perché riteniamo che il mandato della MINURSO sia adatto alla situazione nel Sahara”, ha detto Nicolas De Riviere, l’ambasciatore francese durante la votazione. Da notare che anche la Russia non ha votato a favore degli emendamenti proposti dall’Algeria.
La Risoluzione 2756 riconosce il Piano di autonomia proposto dal Marocco per la regione riconoscendone la capacità per sbloccare lo stallo politico. La risoluzione omette inoltre qualsiasi riferimento al controverso piano di spartizione presentato dall’inviato speciale dell’ONU per il West Sahara Staffan de Mistura. All’inizio di questo mese, l’esperto diplomatico italo-svedese aveva tentato di rilanciare un piano che il Marocco aveva ripetutamente respinto sin dalla sua introduzione da parte dell’ex segretario di Stato USA James Baker su proposta dell’Algeria. L’urgente necessità del coinvolgimento dell’Algeria nel processo politico era presente anche nella risoluzione, che sottolinea l’importanza delle precedenti tavole rotonde tenutesi su iniziativa dell’ex inviato personale delle Nazioni Unite per il Sahara occidentale Horst Kohler. La risoluzione ha quindi omesso qualsiasi riferimento o menzione ad un referendum, che era una richiesta molto ambita dal Fronte Polisario e dal suo sostenitore, l’Algeria.
La risoluzione dello scorso anno invitava tutte le parti a impegnarsi nel processo politico guidato dalle Nazioni Unite e a sostenere l’inviato personale delle Nazioni Unite Staffan de Mistura e i suoi sforzi per trovare una soluzione concordata e reciprocamente accettabile alla controversia del Sahara Occidentale. Le Nazioni Unite hanno ripetutamente espresso crescenti preoccupazioni per l’impasse, riconoscendo il rifiuto del regime algerino, ma non sono riuscite a sollecitare l’Algeria a impegnarsi nel processo politico guidato dalle Nazioni Unite per contribuire al raggiungimento di una soluzione politica reciprocamente accettabile.
In particolare, sono cresciuti i paesi che hanno rinnovato il sostegno all’iniziativa del Marocco come percorso più praticabile verso una soluzione duratura e pragmatica al conflitto. Con alcuni paesi europei, diversi paesi africani e arabi hanno abbracciato il piano marocchino e lo hanno descritto come la soluzione politica più realistica alla disputa del Sahara.
La Francia si è unita agli Stati Uniti a luglio per riconoscere la sovranità del Marocco sulle province meridionali del Sahara Occidentale. Proprio questa settimana, durante una visita di Stato in Marocco, il presidente francese Emmanuel Macron ha riaffermato questo sostegno, sottolineando che il futuro e il presente della controversia rientrano nella sovranità del Marocco.
Il vice rappresentante degli USA alle Nazioni Unite, l’ambasciatore Robert Wood, ha ricordato le recenti osservazioni del Segretario di Stato Antony Blinken a favore dell’iniziativa di autonomia marocchina. “È più urgente che mai raggiungere una soluzione politica per il Sahara Occidentale. Come ha recentemente riaffermato il Segretario Blinken, gli Stati Uniti continuano a considerare la proposta di autonomia del Marocco come seria, credibile e realistica”, ha affermato l’ambasciatore statunitense, rinnovando la preoccupazione per le condizioni umanitarie nei campi di Tindouf.
Sorprendentemente, una delle raccomandazioni della nuova risoluzione riguarda l’importanza di condurre un censimento nei campi di Tindouf, gestiti dal fronte separatista Polisario sul suolo algerino.