A chiudere la settimana della 17ma Conferenza annuale tra gli Stati firmatari della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (COSP17), la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite ha organizzato un Side Event per porre l’accento sull’importanza dello sport come mezzo di cooperazione internazionale volto alla promozione di un futuro inclusivo anche in situazioni di emergenza umanitaria.
“Lo sport ha una capacità ineguagliabile di costruire ponti tra le comunità – ha spiegato l’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d’Italia alle Nazioni Unite – e di offrire speranza dove ce n’è più bisogno, trascendendo confini, lingue e culture. Anche nei luoghi colpiti dalle disgrazie umanitarie, lo sport può fungere da faro di normalità e metodo terapeutico per ricostruire nuove comunità. L’Italia ha sempre riconosciuto lo sport come mezzo di tolleranza e rispetto, soprattutto fra i giovani”, ricordando anche la disponibilità del nostro Paese a mettersi in gioco con le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

L’Ambasciatore Massari ha sottolineato tre aspetti fondamentali per promuovere lo sport come mezzo di inclusione e cooperazione internazionale. Il primo per cui governi, organizzazioni internazionali, ONG e del settore privato dovrebbero rafforzare la collaborazione gli uni con le altre per mobilitare le risorse, implementare programmi sostenibili e condividere le competenze. In secondo luogo, è importante dare priorità a politiche inclusive che rispondano specificamente ai bisogni delle popolazioni vulnerabili. Infine, bisogna far leva sul potere dello sport per promuovere risoluzioni di pace, sfruttando le manifestazioni internazionali come terreno neutrale per facilitare il confronto.

Oltre all’Ambasciatore Massari, al round table hanno partecipato anche la Rappresentante Permanente dell’Albania, l’Ambasciatrice Suela Janina; il Rappresentante Permanente aggiunto di Cuba, l’Ambasciatore Yusnier Romero Puenter; Specialista del programma sulle tecnologie assistive dell’UNICEF, Fernando Botelho; il Capo del Coordinamento dello Sviluppo delle Capacità e dei Partenariati della Divisione per lo Sviluppo Sociale Inclusivo del DESA, Oleg Serzhin; e i rappresentanti del Progetto Filippide, il presidente Nicola Pintus, la vicepresidente Roberta Paesani e uno degli assistenti sociali, Luca Biasillo, che hanno riportato la loro esperienza.
Progetto Filippide, infatti, promuove lo sport come veicolo per l’inclusione sociale dei giovani che soffrono di autismo e opera non solo in Italia, ma anche su territori limitrofi come l’Albania o più fragili, come le aree sotto controllo UNIFIL del Libano, Cuba, Repubblica Domenicana. L’ultimo appuntamento, di cui è stato riportato un video, è la “Run for Autism”, una maratona organizzata a Roma ad aprile e a Tirana il 4 giugno scorso.
An inclusive future for persons with #disabilities even in humanitarian emergency situations is possible if we work together, share best practices & leverage sport 🏈⚽️ as an enabler of dignity & inclusion.
Thanks to all participants to today’s #COSP17 side-event by ! pic.twitter.com/5WQMQVKIai
— Italy UN New York (@ItalyUN_NY) June 13, 2024