Sono stati eletti dall’Assemblea Generale dell’ONU i cinque paesi che entreranno a far parte del Consiglio di Sicurezza da gennaio 2025: due europei, Danimarca e Grecia, poi la Somalia, il Pakistan e Panama. L’incarico due anni e i cinque appena eletti sostituiranno Ecuador, Giappone, Malta, Mozambico e Svizzera.
Il Consiglio di sicurezza è l’unico organismo delle Nazioni Unite che può adottare decisioni vincolanti. Soprattutto con risoluzioni sotto il Capitolo VII della Carta, con cui l’ONU può imporre sanzioni e autorizzare anche l’uso della forza.

The General Assembly elected five new non-permanent members of the Security Council to serve for the period of 1 January 2025 – 31 December 2026. The five seats available for election in 2024, according to the regular distribution among regions, are as follows: one seat for the African Group (currently held by Mozambique); one seat for the Asia-Pacific Group (currently held by Japan); one seat for the Latin American and Caribbean Group (GRULAC, currently held by Ecuador); and two seats for the Western European and Others Group (WEOG, currently held by Malta and Switzerland). Five member states, Denmark, Greece, Pakistan, Panama, and Somalia, are running for the five available seats. All five candidates have served on the Council previously: Pakistan seven times, Panama five times, Denmark four times, Greece twice, and Somalia once. All the regional groups are running uncontested elections this year, known as a “clean slate”. Denmark, Greece, Pakistan, Panama, and Somalia were all elected by the required two-thirds majority. (UN Photo/Loey Felipe)
I cinque Paesi membri permanenti del Consiglio, Stati Uniti, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia (le principali potenze alleate vincitrici della Seconda Guerra Mondiale), si distinguono anche per avere il potere di veto. I Paesi non permanenti però restano determinanti per l’approvazione delle risoluzioni, dato che tutte hanno bisogno, oltre all’assenza di veti da parte di uno dei cinque membri permanenti, della maggioranza di nove voti su quindici. Inoltre, ogni membro non permanente svolge il ruolo di presidente di turno del Consiglio di sicurezza a rotazione e a scadenza mensile.
Nella selezione che viene vistata dal voto dell’Assemblea Generale, i 10 seggi non permanenti del Consiglio di Sicurezza sono distribuiti secondo quattro raggruppamenti regionali: Africa e Asia; Europa orientale; America Latina e Caraibi; e il gruppo dell’Europa occidentale e di altri Stati.
I candidati quest’anno gareggiavano per cinque seggi in tre gruppi regionali: due per Africa e Asia-Pacifico (uno ciascuno); uno per l’America Latina e i Caraibi; e due per l’Europa occidentale e altri Stati.
I nuovi membri eletti sono stati sostenuti dai rispettivi gruppi regionali e si sono presentati in gran parte incontrastati. Complessivamente hanno partecipato 190 Stati membri alle elezioni, che hanno richiesto un solo turno di votazioni.
UN General Assembly ELECTS the following countries as Security Council non-permanent members for two-year terms starting 1 Jan 2025:
🇵🇰 Pakistan
🇸🇴 Somalia
🇵🇦 Panama
🇩🇰 Denmark
🇬🇷 GreeceFollow https://t.co/cdvB97txGj for updates pic.twitter.com/IfEcNvRKdr
— UN News (@UN_News_Centre) June 6, 2024
Nel gruppo Africa e Asia-Pacifico, il Pakistan ha ricevuto 182 voti e la Somalia ha ottenuto 179 voti, con cinque paesi astenuti. Nel gruppo dell’America Latina e dei Caraibi, Panama ha ottenuto 183 voti e l’Argentina uno, con sei paesi astenuti. Nel gruppo dell’Europa occidentale e di altri Stati, la Danimarca ha ricevuto 184 voti, la Grecia 182 voti. L’Italia e la Norvegia, che non erano candidate, hanno ricevuto un voto ciascuna; due paesi si sono astenuti.
L’elezione della Somalia è importante, perché arriva un mese dopo la richiesta da parte del governo somalo di mettere fine alla missione politica dell’Onu, UNSOM, che per oltre un decennio ha fornito assistenza nella creazione della pace interna, nel realizzare le riforme in difesa della democrazia e per mettere lo Stato in sicurezza. La richiesta di terminare la missione dei 360 membri dell’UNSOM aveva destato sorpresa negli ambienti diplomatici del Palazzo di Vetro. L’ingresso della Somalia tra i membri non permanenti del Consiglio di sicurezza appare quindi come un atto politico per ufficializzare la normalizzazione del Paese e l’avvio di una nuova fase, in piena autonomia.
Intanto l’Assemblea Generale ha ufficializzato chi sarà, a partire da Settembre, il presidente della 79esima Assemblea Generale, che prenderà il posto di Dennis Francis, attuale presidente di UNGA78 . Con un voto per acclamazione, è stato scelto Philemon Yang, del Camerun. Il presidente eletto Yang è stato anche presidente del Comitato degli eminenti africani dell’Unione africana, dimostrando “dedizione incrollabile” ai principi di pace, sviluppo sostenibile e dignità umana, ha affermato Dennis Francis, attuale presidente dell’Assemblea generale. “La sua ferma leadership è stata caratterizzata anche da un impegno costante per il dialogo, la cooperazione e l’inclusione – principi assolutamente essenziali per guidare il lavoro dell’Assemblea Generale”.
Con il mondo che si trova ad affrontare sfide molteplici e complesse, Francis ha sottolineato l’importanza del multilateralismo e della cooperazione internazionale. Ha esortato tutti gli Stati membri a lavorare insieme – e a lavorare di più – per garantire che nessuno venga lasciato indietro. “Con Sua Eccellenza Philemon Yang alla guida, sono fiducioso che l’Assemblea Generale sarà all’altezza dell’occasione per affrontare questa sfida con coraggio e compassione”, ha aggiunto.
In un dialogo informale con i membri dell’Assemblea a maggio, l’allora candidato Yang, ha sottolineato il suo tema per la 79a sessione come “unità nella diversità, per il progresso della pace, dello sviluppo sostenibile e della dignità umana per tutti e ovunque”.
Parlando ai giornalisti dopo le elezioni, è stato di poche parole (guardare video sopra) ma ha in sostanza ribadito che la diversità “fa parte della vita”. “Sono convinto che attraverso il dialogo, attraverso il consenso, parlando insieme e guardando insieme al futuro, possiamo risolvere i problemi”, ha affermato.
La 79a sessione dell’Assemblea generale si riunirà il 10 settembre, mentre il dibattito generale ad alto livello dell’organismo inizierà il 24 settembre 2024.
Congratulandosi con il presidente eletto, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha sottolineato le sfide che la comunità globale deve affrontare. “I conflitti continuano a imperversare. La catastrofe climatica si sta aggravando. La povertà e la disuguaglianza sono diffuse. La sfiducia e la divisione stanno separando le persone. Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile sono drammaticamente fuori strada. E i paesi in via di sviluppo rimangono senza il sostegno di cui hanno bisogno per investire nelle loro popolazioni”.
Guterres ha esortato tutti a non perdere di vista l’obiettivo collettivo di un mondo più pacifico e sostenibile. Ha riconosciuto la leadership del presidente dell’Assemblea Francis, aggiungendo che, come lui, anche il presidente eletto Yang svolgerà un ruolo importante. “Porta una voce vitale in questa Sala. Ha una vasta esperienza nel rappresentare il suo Paese come diplomatico e funzionario pubblico… È anche un orgoglioso africano dedito al futuro del suo continente”, ha affermato Guterres, aggiungendo che non vede l’ora di lavorare con Yang.