“La connessione tra sport e prevenzione del crimine è evidente”, ha annunciato il Rappresentante Permanente d’Italia alle Nazioni Unite Maurizio Massari intervenendo alla conferenza “Prevenzione del crimine e sviluppo sostenibile attraverso lo sport”. Davanti all’Assemblea Generale ONU, l’ambasciatore italiano ha spiegato: “Numerosi sono i benefici che le attività sportive apportano agli individui e alle comunità: creano ambienti che scoraggiano comportamenti criminali e migliorano la connessione sociale”

Sentimenti condivisi anche dai numerosi ambasciatori che hanno partecipato all’incontro. Ciascuno di loro ha parlato dello sport come di un’attività capace di sviluppare resilienza, aggregazione e formazione. In alcune realtà, far avvicinare i giovani a una disciplina significa allontanarli da contesti di vulnerabilità sociale, da violenza, droga e crimine. Tutti hanno ribadito la necessità di creare infrastrutture.Ma solo con la conoscenza profonda del territorio, della popolazione e delle fragilità che le percorrono trasversalmente questo sarà possibile.

Anche l’ex schermitrice Valentina Vezzali, eccellenza italiana dello sport italiano, vincitrice di sei medaglie d’oro ai Giochi Olimpici, ha dichiarato a La Voce di New York: “In qualità di rappresentante della polizia di Stato con il gruppo sportivo delle Fiamme Oro abbiamo voluto portare la nostra testimonianza. Il nostro corpo è molto attento al ruolo dell’atleta di alto livello come simbolo della legalità. Tengo a sottolineare il valore delle “palestre della legalità” costruite all’interno di aree disagiate, dove i ragazzi che non fanno sport crescerebbero in ambienti difficili. Possono essere uno strumento davvero importante per avvicinare i giovani a una disciplina e avere campioni olimpici del domani”.
Vezzali è passata a un’altra tematica molto significativa: “Per chi è in carcere lo sport può essere un mezzo di riabilitazione perché trasmette valori a 360° gradi che potremo utilizzare per combattere la criminalità. Le testimonianze che sono state raccolte dai Paesi lo dimostrano: unisce ed è uno strumento che permette di costruire un mondo migliore”.

La conferenza mirata a sostenere gli sforzi nell’ambito di un’iniziativa globale della prevenzione della criminalità giovanile cerca di far conoscere appieno il potere dello sport come strumento di pace. L’obiettivo è costruire efficacemente la resilienza dei giovani a rischio attraverso l’attività fisica. Rafforzare le competenze di vita è uno degli elementi chiave, al fine di ridurre al minimo i fattori di rischio legati alla delinquenza.