Ci sarà anche il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ai lavori dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si aprono il 18 settembre a New York. Parlerà sul podio dell’UNGA78 già la mattina del 19 settembre, giorno d’inaugurazione dei discorsi dei capi di stato e di governo. Quindi Zelensky interverrà dopo il presidente brasiliano Lula (il Brasile per tradizione parla sempre per primo, avendolo fatto alla prima UNGA tenuta dopo la firma della Carta dell’ONU nel 1945) e il Presidente degli USA Joe Biden; il rappresentante della Russia invece parlerà soltanto sabato 23 settembre, dato che sul podio ancora una volta non ci sarà il presidente Vladimir Putin e nemmeno il premier Mikhail Mishustin, ma “soltanto” il ministro degli Esteri Sergey Lavrov.

A confermare ai giornalisti la presenza del presidente Ucraino è stato l’ambasciatore albanese Ferit Hoxha, nel presentare al Palazzo di Vetro la presidenza di turno mensile del Consiglio di Sicurezza dell’Albania. Zelensky infatti parteciperà anche alla riunione speciale di “alto livello” dei Quindici sull’Ucraina, in programma per il 20 settembre, quindi con attorno al tavolo presidenti, capi di governo e ministri.
L’Italia parlerà giovedì a tarda sera, infatti a rappresentarla non ci sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma la premier Giorgia Meloni che salirà sul palco come penultima speaker della giornata che verrà chiusa dal capo del governo della Malaysia. La Francia, che di solito interviene sempre il primo giorno vicina all’intervento degli Stati Uniti, questa volta parlerà dopo l’Italia perché sul podio invece del presidente Emmanuel Macron è prevista la sua ministra degli Esteri Catherine Colonna. Anche la Cina, non arrivando il suo leader Xi Jinping ma il suo vice capo di stato Han Zheng, è stata relegata nel turno di giovedì e parlerà poco prima dell’Italia. L’India, che da quest’anno risulta ufficialmente il più popoloso paese del mondo, parlerà soltanto l’ultimo giorno, martedì 26 settembre, col suo ministro degli Esteri Subrahmanyam Jaishankar.
Certe volte però, qualche paese “importante” riesce a farsi spostare di turno, soprattutto quando il suo capo di governo, magari per impegni urgenti, non può più attendere l’avvicendamento sul podio di tutti i capi di stato. E’ avvenuto in passato al premier italiano di riuscire a parlare anche un giorno prima del turno stabilito: vedremo se Meloni, tra i vari incontri bilaterali e qualche cena istituzionale, resterà fino alla sera di giovedì 22 settembre a New York.

Il “toto” UNGA78 continua con la lista dell’ordine dei posti assegnati ai capi di stato e di governo nella grande sala dell’Assemblea Generale. Qui la disposizione arriva per sorteggio: cioè nella prima fila seggono quei paesi che seguono con la lettera dell’alfabeto inglese il paese estratto a sorte – dal Segretario Generale Antonio Guterres – a sedere per primo a destra. La prima a partire dalla prima fila a destra questo settembre sarà la Macedonia del Nord, che quindi siederà accanto alla Norvegia, seguiti da Oman e Pakistan e così via. Così sappiamo che Zelensky sarà seduto accanto a Biden in quinta fila a destra guardando dal podio, mentre l’Italia sarà in fondo a destra, nella quattordicesima fila, con accanto la Giamaica (che in inglese inizia con J, Jamaica).
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