Mentre in Francia dilagano le proteste e le violenze dopo l’uccisione tre giorni fa a Nanterre di un diciassettenne di origine maghrebina da parte di un poliziotto, l’ONU ha chiesto alle autorità francesi di affrontare seriamente i problemi di razzismo e di discriminazione nelle forze dell’ordine e di garantire che i principi di legalità e proporzionalità nelle reazioni contro le violenze siano rispettati. La portavoce dell’alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani, ha detto “è il momento per il Paese di affrontare seriamente i profondi problemi di razzismo e discriminazione fra le forze dell’ordine. Chiediamo alle autorità la garanzia che il ricorso alla forza da parte della polizia per affrontare gli elementi violenti durante le manifestazioni rispetti sempre i principi di legalità, necessità, proporzionalità, non discriminazione, precauzione e responsabilità”. La portavoce ha espresso preoccupazione per le violenze, ma proprio per questo “chiediamo a tutte le autorità di vigilare perché, anche se chiaramente ci sono elementi violenti nelle manifestazioni, è fondamentale che la polizia rispetti sempre i principi”.
Non si è fatta attendere la replica del governo francese che ha escluso che ci siano problemi di razzismo tra le sue forze dell’ordine, come denunciato dalle Nazioni Unite. “Qualsiasi accusa di razzismo o discriminazione sistematica nelle forze di polizia in Francia è totalmente infondata”, si legge in una nota. “L’applicazione della legge in Francia è soggetta a un livello di controllo interno, esterno e giudiziario come pochi Paesi hanno. La Francia e le sue forze di polizia si battono con determinazione contro il razzismo e tutte le forme di discriminazione”.
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