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ONU: Amy Pope batte Antonio Vitorino e gli USA si riprendono la guida dell’IOM

A capo dell'Organizzazione internazionale per la migrazione eletta la prima donna; ha sfidato il direttore connazionale di Guterres e appoggiato dagli europei

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
ONU: Amy Pope batte Antonio Vitorino e gli USA si riprendono la guida dell’IOM

On Monday 15 May 2023, the Member States of IOM elected Ms. Amy Pope as its new Director General. (Photo: IOM)

Time: 6 mins read

L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM) avrà l’americana Amy Pope a guidarla per un mandato di cinque anni che inizierà il 1° ottobre. Pope ha vinto lunedì a Ginevra la sfida elettorale per dirigere l’agenzia per le migrazioni delle Nazioni Unite, prevalendo in una gara tanto inedita quanto tesa, battendo il suo direttore Antonio Vitorino,  di nazionalità portoghese e che aveva il sostegno dei paesi europei e – soprattutto- del Segretario Generale dell’ONU suo connazionale.

Che ancora una volta sarà un rappresentante degli USA a guidare l’IOM non dovrebbe sorprendere – così è stato quasi sempre –  ma c’è l’assoluta novità che Pope sarà la prima donna a dirigere l’organizzazione.

Pope, che lavorava all’IOM già come vicedirettore generale per la gestione e le riforme, era andata negli ultimi mesi in congedo per condurre la campagna elettorale contro il suo capo Vitorino, che era in carica dal 2018.

On Monday 15 May, IOM Member States elected Ms. Amy E. Pope as its next Director General.

She will be the first woman to lead IOM since its establishment in 1951.

“It’s an incredible moment in time to lead IOM and I could not be happier to start that work.” – @AmyEPope pic.twitter.com/OTa5MirJlV

— IOM – UN Migration 🇺🇳 (@UNmigration) May 16, 2023

Pope ha scritto su Twitter di essere “onorata” di essere stata scelta dai 175 Stati membri dell’IOM come nuovo direttore generale e ha cercato subito di “ricomporre” le spaccature che la sua candidatura ha provocato  (non era mai successo che un vice sfidasse il direttore che cercava la riconferma).

“Sono pronta a lavorare con TUTTI i nostri Stati membri e partner globali per liberare le opportunità offerte da una migrazione efficace, ordinata e umana”, ha scritto su twitter Pope dopo essere stata eletta, con quel “tutti” in maiuscolo rivolto soprattutto a quegli stati europei che invece avevano cercato la riconferma del portoghese Vitorino.

Humbled and honored to be chosen as the next Director General of @UNmigration. I am ready to work with ALL our member states and global partners to unleash the opportunities provided by effective, orderly and humane migration. 🌐︎ pic.twitter.com/cTpfjjlKHp

— Amy Pope (@AmyEPope) May 15, 2023

Nel 2021, Pope era stata una consulente senior per la migrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che poi ha sostenuto pubblicamente la sua candidatura. Ancora prima, Pope aveva lavorato nell’amministrazione di Barack Obama.

“In qualità di più grande donatore bilaterale dell’IOM, gli Stati Uniti sostengono fortemente la visione della signora Pope e non vedono l’ora di lavorare con lei per attuare le riforme fondamentali necessarie per creare un IOM più efficace e inclusivo”, ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in una dichiarazione.

Un record di oltre 100 milioni di persone in tutto il mondo sono oggi internamente sfollate o in movimento lontane dalle loro case e l’IOM, insieme all’ agenzia dell’ONU per i rifugiati (UNHCR) dovrebbe cercare di garantire una migrazione ordinata intervenendo dove necessario nel rispetto dei diritti umani. “E’ davvero un giorno straordinario”, ha detto Pope ai giornalisti dopo la vittoria, ribadendo che “questo è un momento incredibile in termini di lavoro che la nostra organizzazione può svolgere. Con l’impatto dei conflitti, della povertà e dei cambiamenti climatici, ci sarà ancora più lavoro da fare”.

President Barack Obama meets with Amy Pope, Deputy Homeland Security Advisor, who briefs him and Chief of Staff Denis McDonough on the potential cases of non-travel related Zika announced by the Florida Department of Health earlier today, in the Oval Office, July 27, 2016. (Official White House Photo by Pete Souza)

Pope, 49 anni, con studi all’Havenford College della Pennsylvania e una laurea in legge dalla Duke University. ha anche lavorato nell’amministrazione del Presidente Barack Obama come Deputy Homeland Security Advisor.

L’ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, ha dichiarato: “Sono così felice di congratularmi con Amy Pope come prossimo Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM). La signora Pope ha decenni di esperienza nel lavorare sulle questioni più complesse che devono affrontare i migranti e le comunità di accoglienza in tutto il mondo. La sua esperienza nella guida della riforma della governance presso l’IOM ha rafforzato il suo ruolo nel sistema delle Nazioni Unite e ha contribuito a garantire che l’IOM sia pronta ad affrontare le sfide e le opportunità della migrazione”.

Thomas-Greenfield ha anche sottolineato che “significativamente, Pope è la prima donna a guidare l’organizzazione nei suoi oltre 70 anni di storia e prende il timone mentre i conflitti globali, l’insicurezza alimentare e il cambiamento climatico hanno reso la missione dell’IOM più urgente che mai. Non vediamo l’ora di continuare a lavorare a stretto contatto con l’IOM per rispondere a queste sfide sotto la guida di Amy Pope”.

IOM Election Day is here! Thank you to all who joined me on this extraordinary journey over the last 7 months. Hearing perspectives from around the world has been a profound learning experience. It’s time we come together to deliver on the promise of migration. #AmyPope4DG pic.twitter.com/QbbUybkclp

— Amy Pope (@AmyEPope) May 15, 2023

Vitorino, ex commissario europeo e connazionale del Segretario Generale Antonio Guterres, era riuscito a far aumentare il budget annuale dell’IOM, ma questo successo non gli è servito a resistere alla sfida portata dagli Stati Uniti che avevano perso la direzione dell’Organizzazione durante l’amministrazione di Trump.

Due mesi fa, durante una conferenza stampa al Palazzo di Vetro, alla nostra domanda sulla sfida elettorale portata dalla sua vice Pope, Vitorino aveva descritto la situazione come senza precedenti: ”Non ci è mai capitato di avere un direttore generale in carica che faccia concorrenza a uno dei suoi vice generali. Chiamiamola innovazione”, ci aveva replicato Vitorino con una punta di sarcasmo.

Ma pur avendo dichiarato di avere il sostegno del Portogallo e il “forte incoraggiamento” dell’Unione Europea, Vitorino è dovuto arrendersi alla scelta voluta dalla super potenza Stati Uniti, che – dopo un appello ufficiate del Presidente Joe Biden – è riuscita a portare più voti verso la sua candidata.

Pope è stata scelta a scrutinio segreto in cui i 175 Stati membri dell’IOM l’hanno in maggioranza votata come nuovo direttore generale. Nella sfida con l’ex suo capo Vitorino, Pope è riuscita ad andare al comando dopo un primo turno di votazioni, e le mancavano solo 12 voti per raggiungere la maggioranza dei due terzi necessaria per dichiarare la vittoria.  A questo punto, prima di un secondo turno di voti, Vitorino si è ritirato dalla corsa.

07/12/2018: Secretary-General António Guterres (right) meets with António Vitorino, then the new elected Director General of the International Organization for Migration (IOM). (UN Photo/Eskinder Debebe)

Come l’ha presa il Segretario Generale dell’ONU Guterres la notizia che il suo connazionale Vitorino ha fallito la conferma all’Organizzazione internazionale dei migranti? Che la sfida dell’amministrazione Biden per “riprendersi” la guida dell’IOM abbia portato un po’ di nervosismo nel Segretariato dell’ONU, lo si  percepiva nelle risposte che in questi giorni sono pervenute dal Palazzo di Vetro alle nostre domande, come anche oggi, dove al briefing giornaliero non è stata nemmeno menzionata dall’introduzione del portavoce la vittoria elettorale di Amy Pope, la prima donna a dirigere l’IOM: “No, non l’ho menzionato… Sono state elezioni in corso presso l’IOM attraverso il proprio organo di governo. Sono un’agenzia specializzata del sistema delle Nazioni Unite. Quindi non spetta a me commentare le elezioni. Ovviamente non vediamo l’ora di lavorare con la nuova leadership”, ha detto Stephane Dujarric a chi chiedeva una reazione.

Quando abbiamo insistito, chiedendo come mai, per un’agenzia così importante come l’IOM, non ci fosse stata alcuna reazione da parte del portavoce di Guterres alla vittoria di Pope, Dujarric ha risposto: “Se menzionassi tutto ciò che accade all’interno del sistema delle Nazioni Unite, inizieremmo alle 7:00 e finiremmo a mezzanotte. Quindi devo essere selettivo. Cerco di non menzionare nulla in cui il Segretario generale, o quelle parti delle Nazioni Unite su cui ha un impatto diretto non sono coinvolti. Questa è l’elezione di un organo di governo di un’agenzia specializzata. Hanno inviato un comunicato stampa, quindi siete stati informati. Non c’è bisogno che io citi”.

Eppure questa non era stata una elezione come le altre, lo stesso Vitorino lo aveva ammesso. Ma il Segretario Generale, dopo il risultato a favore dell’americana, ha cercato di contattare Pope?

“No, il Segretario Generale non ha parlato con nessuno, non è stato coinvolto in questa selezione. Non ha voto. Non è uno Stato membro. Non siede nell’organo di governo dell’IOM. Gli Stati membri hanno votato. Come prassi generale, sosteniamo la democrazia. Sosteniamo i voti. Hanno votato. Hanno preso una decisione, la loro decisione” ha detto il portavoce, per poi concludere: “Ovviamente, non vediamo l’ora di lavorare con la leadership dell’IOM, come abbiamo lavorato con la precedente”.

L’IOM, che ha più di 70 anni, solo dal 2016 è entrata ufficialmente a far parte dell’ONU dopo una risoluzione approvata dall’Assemblea Generale.

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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