I protettori della vita delle e nelle foreste in mostra al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York. L’Arma dei Carabinieri, sotto l’egida del Ministero della Difesa, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con il coordinamento della Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e la partecipazione dell’Aeronautica Militare (in collaborazione con Leonardo e Telespazio), ha inaugurato lunedì la mostra “Carabinieri: Italian Biodiversity Keepers” sulle attività dei Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFA). La mostra avviene in connessione con il Forum delle Foreste delle Nazioni Unite iniziato l’8 maggio e con la Giornata Internazionale della Biodiversità che si celebra il 22 maggio.
L’esposizione multimediale racconta l’impegno dei Carabinieri nella protezione e nella conservazione della Natura e mette in evidenza l’impegno del CUFA nella tutela della biodiversità, attraverso le attività di sorveglianza del territorio agro-forestale del Paese, e le attività di contrasto dei reati in materia di incendi boschivi, danno ambientale, inquinamento e gestione illegale di rifiuti, di commercio illegale di specie protette di flora e fauna, di maltrattamento animale nonché alla gestione di 150 riserve naturali statali e aree demaniali e alla sorveglianza dei Parchi nazionali italiani.
Attraverso l’interattività, si visita la vasta e complessa struttura di tutte le attività in cui l’Arma dei Carabinieri, mediante le proprie articolazioni dedicate distribuite su tutto il territorio italiano, esercita puntualmente e con passione il proprio ruolo di “polizia ambientale”.
In linea con lo spirito della mostra, è stata dedicata una particolare attenzione in fase di progetto e di produzione dell’installazione, ai materiali con i quali è stata realizzata. Il legname per la struttura infatti, appartenente a quattro specie diverse (faggio, abete, frassino e rovere), proviene da piante morte per cause naturali all’interno delle riserve naturali gestite dai Carabinieri della biodiversità. Tale legname continua a rappresentare un importante serbatoio di carbonio. Tutta la struttura infatti pesa circa 3.200 kg e rappresenta un serbatoio di quasi 6500 kg di CO2.

Con l’installazione il visitatore ha la sensazione di trovarsi all’interno di una foresta, che rappresenta idealmente il patrimonio naturale che deve essere custodito e preservato, dove immagini e suoni di ambienti naturali scorrono su schermi distribuiti lungo il percorso. Attraverso l’ausilio di alcune postazioni multimediali e interattive, il visitatore può esplorare una offerta di contenuti di approfondimento su più temi legati al patrimonio naturale e alle attività dell’Arma dei Carabinieri nel settore ambientale, a partire dalla mappatura delle più belle riserve naturali italiane. Un patrimonio naturale di 130 mila ettari, con la maggiore concentrazione di biodiversità in Europa.
Complessi ecosistemi, che custodiscono una molteplicità di specie animali e vegetali in singolari habitat e paesaggi straordinari in continua evoluzione. I visitatori possono navigare fra decine di schede descrittive delle specie più diffuse e tutelate, conoscendone la distribuzione sul territorio e le caratteristiche fisiche e ambientali, oltre all’indice di valutazione sullo stato di conservazione e rischio di estinzione secondo i criteri della Iucn (The International Union for Conservation of Nature’s Red List of Threatened Species), svolgendo così un ulteriore opera di sensibilizzazione e informazione sui temi della conservazione della biodiversità e della protezione delle risorse naturali di cui abbiamo bisogno per sopravvivere. Questo impegno quotidiano per la Tutela del patrimonio Forestale e dei Parchi, della Biodiversità, Ambientale e Agroalimentare, costituisce il capitolo centrale della narrazione.

A inaugurare la mostra c’erano l’Ambasciatore d’Italia all’ONU Maurizio Massari, il Comandante del CUFA Generale Antonio Pietro Marzo, e il Direttore dell’UNEP (Programma ONU per l’Ambiente) a New York, Jamil Ahmad.
“Siamo orgogliosi di portare all’ONU una best practice italiana che non trova molti esempi qui alle Nazioni Unite”, ha commentato Massari, sottolineando “l’impegno italiano per l’Agenda 2030 anche in vista dell’ importante SDG Summit di settembre”.
Il Generale Antonio Pietro Marzo, con il grado di Generale di Divisione, è Capo di Stato Maggiore del CUFA. Laureato in Giurisprudenza, Scienze Politiche, Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna, con Master in “Management Pubblico e Comunicazione di Pubblica Utilità” e in “Strategia Globale e Sicurezza”, l’Arma ha scelto quindi un ufficiale “di peso” per guidare l’ unità speciale nata nel 2017 dopo la legge che ha fatto confluire il Corpo forestale dello stato, le cosiddette “Guardie forestali”, nei carabinieri.
Generale Marzo, integrare e riorganizzare le guardie forestali nell’Arma è stata un’operazione complicata? Il comandante dovrà sempre essere un ufficiale dei carabinieri?
“Sì certo, la legge istitutiva che al comando del nuovo corpo ci fosse sempre un ufficiale proveniente dall’Arma. Abbiamo quindi riorganizzato e rilanciato quelle che erano le guardie forestali e oggi operiamo a tutti gli effetti come carabinieri dedicati alla protezione e conservazione dell’ambiente e della biodiversità. Penso che la missione sia riuscita secondo i propositi stabiliti”.
Ma da “guardie forestali” a “militari” c’è una grande differenza, o no?
“I forestali erano già un corpo di polizia e avevano una formazione di pubblica sicurezza. Certamente con l’Arma ci sono in più le regole della disciplina militare. Oggi chi entra nel corpo che protegge l’ambiente, è anche un carabiniere a tutti gli effetti”.
Generale Marzo, i carabinieri qui all’ONU sono famosi per essere i “caschi blu” della cultura, inviati per il mondo a proteggere e recuperare le opere d’arte messe in pericolo dai conflitti. Puntate anche voi del CUFA a diventare i “caschi blu dell’ambiente”?
“Lo siamo già, ci chiamano i ‘caschi verdi’. Infatti con l’ONU stiamo già partecipando in operazioni di salvaguardia ambientale in vari paesi, e parteciperemo ancora in nuove missioni. Ne siamo orgogliosi e ovviamente ci dedicheremo sempre più anche al training di forze internazionali”.
Nell’ambito dell’esposizione è presente anche una sezione dedicata all’Aeronautica Militare che con il Servizio Meteorologico fornisce un contributo essenziale al Paese ed alla collettività nazionale per il monitoraggio e la previsione delle condizioni meteo-climatiche, che verrà presentata martedì dal Brig. Gen. Luca Baione.