Ha trascorso gli ultimi 29 anni di vita in carcere per uno stupro che non ha mai commesso.
Patrick Brown, 49enne della Louisiana, è stato liberato lunedì scorso dopo che in tribunale si è scoperto che la vittima del reato – la sua figliastra – aveva ripetutamente avvisato i procuratori di New Orleans che l’uomo finito al fresco non aveva nulla a che fare con il reato.
Nel dicembre 1994 Brown era stato condannato all’ergastolo senza condizionale dopo essere stato accusato di aver violentato la piccola, che allora aveva appena 6 anni. Secondo i documenti del tribunale e le note dell’accusa dell’epoca, tuttavia, quest’ultima ha invano cercato di avvertire la polizia che il patrigno non fosse minimamente coinvolto nella violenza sessuale.
Il vero colpevole, sostiene la donna, era un altro parente – che negli anni si è persino vantato delle violenze e ha continuato ad importunarla.
Ad incastrare Brown era stata un’infezione gonorroica da lui contratta poco dopo l’incidente – che tuttavia, ha ammesso la procura, è una circostanza “probante ma non decisiva”.
“Per lo Stato fare qualcosa di così orribile come questo è semplicemente sbagliato”, ha detto il giudice Johnson, aggiungendo: “Per noi, il governo, non essere migliori in quello che facciamo e come lo facciamo, questo [l’ingiusta condanna] è il risultato”.