Si sapeva da oltre una settimana – o da quando sono nate le Nazioni Unite a San Francisco nel 1945? – che gli Stati Uniti hanno intercettato conversazioni tra il Segretario generale e funzionari dell’Onu. Lo hanno confermato, se ce ne fosse stato ancora bisogno, quattro documenti classificati del Pentagono, che sono stati sottratti e diffusi online da giovane aviere Jack Teixeira. In un articolo del Washington Post di oggi, dai documenti consultati emerge “l’indignazione” del Segretario Generale Antonio Guterres per il fatto che gli era stato negata una visita nelle regioni in guerra dell’Etiopia e la frustrazione nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Le intercettazioni riguardo all’Ucraina, mostrano che Guterres “non era contento” di doversi recare in Ucraina, all’inizio di marzo, subito dopo le missioni in Africa, Svizzera, Iraq e Qatar, per incontrare personalmente il presidente ucraino. Secondo fonti dell’Onu, citate dal Post, questo era dovuto alla lunghezza del viaggio, con troppe ore di macchina fino a Kiev dopo il viaggio da New York in Polonia.
Ma riguardo alle intercettazioni USA del Segretario generale, delle quali alcuni contenuti erano emersi nei giorni scorsi, il suo portavoce Stephane Dujarric la scorsa settimana ci aveva ricordato che Guterres “è in politica da diverso tempo e per lui non è una sorpresa che la gente lo spii e ascolti le sue conversazioni. Ma la sfortuna è che questa fuga di notizie permette che conversazioni private vengano diffuse e distorte”.
Dopo l’ulteriore articolo uscito sul WP stamane, al briefing giornaliero è stato richiesto a Dujarric cosa ci fosse di vero e se ci fosse una reazione. A questo punto Dujarric ha rilasciato la seguente dichiarazione: “L’Onu ha espresso ufficialmente al paese ospitante la propria preoccupazione per le recenti notizie secondo cui le comunicazioni del segretario generale Antonio Guterres e di altri alti funzionari delle Nazioni Unite sono state oggetto di sorveglianza e interferenza da parte del governo Usa. L’Onu ha chiarito che tali azioni sono incompatibili con gli obblighi degli Usa elencati nella Carta delle Nazioni Unite e nella Convenzione sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite”, ha aggiunto.
Sempre secondo la versione fornita dal Washington Post, dopo il suo incontro con Zelensky l’8 marzo, Guterres, parlando con il suo portavoce, Stephane Dujarric, si disse “veramente arrabbiato” per il fatto che il presidente ucraino l’avesse coinvolto, senza avvisarlo, in una cerimonia per la giornata internazionale della donna, in cui il segretario generale sembrava congratularsi con militari ucraini. Il documento sottolinea che Guterres “ha cercato di non sorridere per tutta la cerimonia”. Interpellato dal Post, Dujarric ha confermato che Guterres era rimasto “non piacevolmente sorpreso che la cerimonia della consegna delle medaglie fosse stata aggiunta, senza avvisarlo, all’incontro molto produttivo con i leader ucraini”. Ma poi ha smentito che il segretario generale abbia detto che gli ucraini “fanno di tutto per liquidarci”, come si legge invece nel documento classificato.