Il regista Kim Jong-Un aziona il suo “ciak” missilistico e al Consiglio di Sicurezza dell’ONU si alza il sipario dell’ennesima replica dello show più pericoloso del mondo. Vi confessiamo che la tentazione ci sarebbe, cioè quella di riprendere l’ultimo nostro articolo sulla penultima riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza ONU sul penultimo lancio di missile intercontinentale da parte della Nord Corea, fare “taglia e incolla”, mettere un aggettivo in più sul titolo, cambiare foto d’apertura, e infine spingere il tasto “publish”. Perché ormai più Kim li spara su i missili, e più lo spauracchio di una reazione del Consiglio di Sicurezza scende giù.
Anche lunedì pomeriggio i Quindici, che questo mese sono sotto la presidenza di turno della Russia, si sono riuniti per “discutere”, ma come ormai accade da tempo, nessun comunicato che mostri l’unità d’intenti, neppure un debolissimo “press statement”. Il Consiglio di Sicurezza condotto dall’Ambasciatore russo Vassily Nebenzia, sulla madre di tutti i pericoli del mondo, e cioè che dalla penisola coreana si scateni una guerra nucleare che disintegri la vita in terra, resta più spaccato che mai.
L’unità del Consiglio di sicurezza invece sarebbe “essenziale” per allentare le tensioni, ha ripetuto lunedì l’assistente del segretario generale Khaled Khiari, pronto per la replica della “recita a soggetto”, questa volta però con una importante variante nel copione: i Quindici sono stati informati che da Pyongyang giorni fa c’è stato il primo lancio di un missile balistico a combustibile solido.

“La diplomazia, non l’isolamento, è l’unica via da seguire”, si è sforzato di aggiungere l’alto funzionario del Dipartimento delle operazioni di pace dell’ONU, aggiungendo qualcosa che sembra ovvia ma invece non lo è da oltre un anno. “La mancanza di unità e azione nel Consiglio di sicurezza fa ben poco per rallentare la traiettoria negativa nella penisola coreana”.
La Repubblica popolare democratica di Corea (DPRK), più comunemente nota come Corea del Nord, non si sente vincolata da trattati e le altre parti sarebbero indotte a concentrarsi sulla deterrenza militare, ha affermato Khiari, aggiungendo che questioni chiave di pace e sicurezza come il futuro dell’intero penisola, deve essere un’area di cooperazione.
La Corea del Nord aveva annunciato tramite la sua agenzia di stampa ufficiale che il nuovo missile è stato testato giovedì per confermare “le prestazioni dei motori a combustibile solido ad alta spinta per missili multistadio”, ha affermato Khiari, che ha spiegato che i missili a propellente solido non hanno bisogno di essere riforniti prima del lancio, il che significa che possono essere lanciati più rapidamente dei missili a propellente liquido e possono rendere i preparativi per il lancio più difficili da rilevare in modo tempestivo.
In his briefing to the Security Council, @khiari_khaled reiterated the SG’s calls on DPRK to immediately desist from taking any further destabilising actions, to fully comply with its int’l obligations, and to resume dialogue. His full remarks: https://t.co/zkIspeRzNv pic.twitter.com/vxQMNaycyE
— UN Political and Peacebuilding Affairs (@UNDPPA) April 17, 2023
Khiari ha ribadito la ferma condanna del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, per l’ultimo lancio di un missile balistico a lungo raggio, ribadendo i suoi inviti a Pyongyang a desistere immediatamente dall’intraprendere ulteriori azioni destabilizzanti, a rispettare pienamente i suoi obblighi internazionali ai sensi di tutte le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza e a riprendere il dialogo portando a una pace sostenibile e alla denuclearizzazione completa e verificabile della penisola coreana. Pyongyang afferma di aver raggiunto traguardi significativi come parte del suo piano quinquennale, anche dal suo ultimo briefing, il 20 marzo, ha ammonito. Il piano includeva lo sviluppo di testate multiple, armi nucleari tattiche, un satellite da ricognizione militare, nuovi sistemi aerei senza pilota e una “testata di volo a vela ipersonica”, ha affermato l’assistente del segretario generale.
Nell’elenco del piano c’è anche la creazione di un nuovo missile balistico intercontinentale a propellente solido, che la Corea del Nord avrebbe ottenuto con il suo ultimo lancio, ha affermato, ricordando che le pertinenti risoluzioni del Consiglio vietano “qualsiasi lancio utilizzando la tecnologia dei missili balistici”. Inoltre, in linea con il suo piano quinquennale, Pyongyang ha notevolmente aumentato le sue attività di lancio di missili nel 2022 e nel 2023, inclusi più di 80 lanci utilizzando la tecnologia dei missili balistici, caratterizzandoli come “sistemi che coinvolgono ruoli di armi nucleari, inclusi i cosiddetti ‘ armi nucleari tattiche”, ha affermato Khiari. I sistemi testati il 13 aprile, 16 marzo e 18 febbraio, nonché in due occasioni nel 2022, erano in grado di raggiungere la maggior parte dei punti sulla Terra, ha avvertito Khiari, aggiungendo che la maggior parte dei lanci di prova erano in grado di colpire i paesi nel regione immediata.

In attesa dell’impegno del Consiglio di sicurezza per una soluzione pacifica, globale, diplomatica e politica alla situazione nella penisola coreana, Khiari ha offerto diversi suggerimenti mentre i membri considerano le opzioni. Per l’esperto dell’ONU ci sono misure pratiche che potrebbero ridurre le tensioni, “invertire la dinamica pericolosa e creare spazio per esplorare vie diplomatiche” includono Pyongyang che intraprende misure immediate per riprendere il dialogo che porti a una pace sostenibile e alla completa e verificabile denuclearizzazione della penisola coreana e aprire canali di comunicazione, compresi tra i militari. In questo senso, Khiari ha affermato che la Corea del Nord “non risponde” alle chiamate di routine quotidiane tramite le linee di comunicazione intercoreane che collegano il Sud, dal 7 aprile.
Inoltre, abbassando la retorica conflittuale aiuterebbe ad abbassare le tensioni politiche e creare spazio per esplorare vie diplomatiche, ha affermato Khiari. Parole di buon senso, ma chi ascoltava? “Il Segretariato è il vostro partner in questo sforzo”, ha insistito Khiari al Consiglio. “Restiamo in stretto contatto con tutte le parti chiave, inclusa la Corea del Nord, e siamo pronti a cogliere le opportunità ogni volta che le condizioni sono giuste per fare la differenza. “Mentre parliamo, il sottosegretario generale per gli affari politici e di consolidamento della pace, Rosemary DiCarlo, è in visita nel nord-est asiatico, e i buoni uffici del segretario generale e il nostro potere di convocazione sono sempre disponibili”.
Dopo questo ennesimo appello ai Quindici a cambiare il copione della recita, per le repliche si potrebbe procedere con il “taglia e incolla” degli articoli precedenti, con USA e Giappone (e Sud Corea) che accusano l’irresponsabile e pericolosa escalation della Nord Corea, con Cina e Russia che a sua volta incolpano gli USA e i suoi alleati di essere loro i provocatori dei lanci nord coreani insistendo con le loro esercitazioni militari nella zona.
Il deja vù è continuato, con la dichiarazione letta dall’Ambasciatrice degli Stati Uniti Linda Thomas Greenfield ai giornalisti, fuori allo stake-out (vedi video sopra), mentre era affiancata da otto ambasciatori di altri Paesi membri del Consiglio di Sicurezza (Albania, Francia, Gran Bretagna, Albania, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Svizzera) `+ la Sud Corea.
”Condanniamo con la massima fermezza il lancio del missile balistico intercontinentale a lungo raggio da parte della Corea del Nord del 13 aprile. Questo tipo di attività irresponsabili, insieme a messaggi destabilizzanti, è imprudente e pericoloso, e non dobbiamo tollerarlo”. Ha detto Thomas-Greenfield, usando le stesse parole utilizzate in passato e cambiando solo le date dei lanci missilistici. “Ognuno dei 17 lanci di missili balistici quest’anno è una palese violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio – si legge nella dichiarazione – Ognuno rappresenta una minaccia per la regione e i test missilistici a lungo raggio mettono a rischio il mondo intero”. Poi la dichiarazione congiunta recita che i paesi restano “impegnati per una soluzione pacifica, diplomatica e politica” e continuare a chiedere alla Corea del Nord di tornare al dialogo verso la denuclearizzazione. Pyongyang “deve abbandonare i suoi programmi illegali di armi di distruzione di massa e di missili balistici in modo completo, verificabile e irreversibile”, ha detto Thomas-Greenfield, ribadendo che “il Consiglio di sicurezza deve superare il suo prolungato silenzio, agire sulla sua responsabilità per affrontare efficacemente questa minaccia alla sicurezza e promuovere la pace e la stabilità nella penisola coreana”.

E dalla Corea del Nord? Nessun messaggio? Le autorità di Pyongyang hanno fatto sapere che stanno sviluppando le loro armi nucleari soltanto “per autodifesa”, accusando gli Stati Uniti ed il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di “interferire” nei loro affari interni. Il vicepresidente della Commissione centrale militare nordcoreana, Ri Pyong-Chol, ha dichiarato che il Paese sta soltanto portando avanti delle “misure di autodifesa legittime” per proteggere Pyongyang dalle minacce degli Stati Uniti, secondo quanto rilanciato dall’agenzia di stampa Yonhap. Ri, noto per aver promosso il programma balistico e nucleare del Paese da quando il leader Kim Jong-Un è salito al potere nel 2011, ha colto infine l’occasione per condannare le azioni degli americani, accusandoli di “minacciare” e di “compiere provocazioni”, anche attraverso l’uso del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
A Palazzo di Vetro dell’Onu si prevedono altre repliche dello show più pericoloso del mondo.
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