C’era molto attesa lunedì per la prima conferenza stampa dell’ambasciatore russo Vassily Nebenzia come presidente di turno del Consiglio di Sicurezza per il mese di aprile. La sala era affollata di giornalisti e, già nel briefing giornaliero avvenuto con Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario Generale dell’ONU, c’erano state molte domande su cosa Guterres pensasse dello “scandalo” della presidenza del Consiglio al paese che ha invaso l’Ucraina e il cui presidente Putin è ricercato dal tribunale penale internazionale. Noi, invece, avevamo chiesto a Dujarric se ricordasse una simile chiamata allo “scandalo” quando gli USA e UK invasero l’Iraq venti anni fa e sedettero tranquillamente sullo scranno della presidenza di turno del Consiglio? La risposta di Dujarric: “Stefano, il motivo per cui sono sopravvissuto abbastanza a lungo in questo lavoro è che cancello il mio cervello alla fine di ogni giornata”.
Quando è arrivato il turno dell’ambasciatore Nebenzia, dopo aver presentato i vari appuntamenti del mese (il ministro degli Esteri Sergey Lavrov sarà a New York il 24 e il 25 aprile, per una riunione sul “Multilateralismo efficace attraverso la difesa dei principi della Carta”), ecco scatenarsi di nuovo la mitragliata di domande sul supposto “disagio” che l’opinione pubblica mondiale avrebbe (Mondiale? Non certo in Cina, o India, o Brasile, o Sud Africa, anzi in tutta l’Africa…) nel vedere la Russia condurre i lavori del Consiglio di Sicurezza, mentre il suo esercito resta a combattere dentro i confini dell’Ucraina.

“Diversi paesi pensano di poter decidere di loro volontà chi vogliono e non vogliono presidente del Consiglio di Sicurezza. Finché ci sarà questo ordine mondiale basato sulla Carta Onu non ci saranno cambiamenti nelle regole procedurali” ha replicato Nebenzia, aggiungendo: “La Russia sarà un mediatore onesto nella presidenza e non penso che siamo mai stati diversi, anche in passato – ha aggiunto – Una cosa è la posizione nazionale e un’altra è il ruolo di presidente del Consiglio. Non abusiamo del lavoro del consiglio e chiunque lo dica ha dei pregiudizi”.
Sulla possibilità di un incontro tra il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e il Segretario di Stato USA Antony Blinken al Palazzo di Vetro, l’ambasciatore Nebenzia ha affermato che “dipende da dove il segretario di stato si troverà in quei giorni e dalla sua abilità e volontà di incontrarsi. Come abbiamo sottolineato più volte non scappiamo da nessun incontro e da qualcuno che vuole incontrarci. Se questo incontro sarà cercato da Blinken sono sicuro che Lavrov non si sottrarrà”, ha detto Nebenzia. Ma dovrà essere per forza Blinken a chiedere l’incontro? “Lo scorso settembre, proprio qui al Palazzo di Vetro, furono gli americani a non volere un incontro tra i ministri degli Esteri, era in occasione del tradizionale pranzo dei P5 con Guterres, che infatti non avvenne. Quindi non chiedete a noi se un incontro avverrà o meno” ha replicato il diplomatico di Mosca.

Quando è stato il nostro turno, abbiamo prima chiesto all’ambasciatore russo che dato che Guterres siederà con Lavrov per un incontro a quattrocchi, che cosa dovrebbe proporre il Segretario Generale alla Russia per avvicinare la pace con l’Ucraina? “Non credo che questa domanda debba essere fatta a me, ma a Dujarric o direttamente al Segretario Generale”, ha risposto in un primo momento Nebenzia. Ma poi ha aggiunto: “Lui ha detto in passato, almeno per quello che so, che darebbe il benvenuto a qualunque iniziativa che portasse alla pace e che è pronto a facilitare una trattativa se gli viene chiesto. Quindi non credo che Guterres abbia un piano particolare da offrire al ministro Lavrov. Se questo non è il caso, vediamo che succede quando si incontreranno. Io sarei molto contento se il Segretario Generale venisse con una proposta tangibile e realistica. Ma non ho sentito alcun piano del Segretario Generale discusso o preparato dall’ufficio del Segretariato”.
Quando abbiamo replicato all’ambasciatore russo se ritenesse che Guterres, negli ultimi mesi, avesse svolto il suo compito di Segretario Generale nel modo corretto e magari anche abbastanza “assertive” per la ricerca della pace tra Russia e Ucraina, Nebenzia ha risposto: “E’ una domanda provocatoria. Perché in qualunque modo io rispondessi, sarebbe usata contro di me, come si dice al momento di essere arrestati. Comunque noi riconosciamo che il Segretario Generale è stato strumentale nel promuovere la Black Sea Iniziative. Anche se questa iniziativa è ancora squilibrata, ma non è colpa di Guterres ma degli occidentali che bloccano i nostri fertilizzanti… Guterres è stato d’aiuto anche durante la situazione a Mariupol, che però accadeva tempo fa. Ma sul resto non ho alcuna informazione da dare su cosa lui possa fare. Come ho detto prima, ha offerto i suoi buoni uffici, ma quando sono richiesti. Siamo rimasti ancora qui”.

Nelle conferenze stampa con la missione della Russia all’ONU, i diplomatici sono sempre generosi nel concedere a tutti le domande – cosa che non si può altrettanto dire con altre potenze – così ecco un’altra nostra domanda per il neo presidente del Consiglio di Sicurezza: in questi ultimi mesi sono in tanti nel mondo ad avere incubi sulla guerra nucleare, lei ambasciatore come ha dormito recentemente? “Io dormo bene la notte perché, almeno noi, non vogliamo una guerra nucleare” ha risposto Nebenzia, aggiungendo: “Le minacce di guerra nucleare, la narrativa che la Russia minacci il mondo con le bombe nucleari, fa parte della propaganda contro di noi. Lo abbiamo ripetuto più volte che non fa parte della nostra dottrina militare, la quale prevede l’uso di armi nucleari solo in pochissimi casi: definitivamente non è questa la situazione”.
L’Ambasciatore russo, rispondendo ad altre domande, ha affermato che non è una novità ma è risaputo che i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) da tempo stanno cercando una soluzione per uscire dal dollaro come moneta di scambio nel commercio internazionale. “Non è un segreto, ne discutiamo da tempo e ci stiamo avvicinando alla soluzione”.
Alla domanda se la missione in Cina da Xi Jimping della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e del presidente francese Emmanuel Macron possa aiutare a trovare una strada verso il tavolo dei negoziati di pace tra Russia e Ucraina, Nebenzia non è ottimista: “Vorrei che fosse questo il caso, ma ho forti dubbi che i leader europei con la loro posizione possano avere un impatto significativo sulla Cina”.

Sull’arresto del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, Nebenzia ha detto che lui “Non fa parte del corpo investigativo. Che ci crediate o no, ma abbiamo la divisione dei poteri in Russia. È stato arrestato con l’accusa di spionaggio. L’indagine è in corso. Sentiamo tante dichiarazioni provenienti dall’Occidente. Oggi, il segretario Blinken ha parlato con il ministro Lavrov su tale questione. Ma ciò non sarà deciso dal ministro Lavrov o dal segretario Blinken, ma dall’indagine e dalle prove che l’indagine potrebbe fornire al tribunale. Questo è tutto quello che posso dire su questo”. Quando altri giornalisti hanno incalzato sull’arresto di Gershkovich, l’ambasciatore russo ha ulteriormente dichiarato: “Mi avete chiesto se potrei fornire le prove per cui è stato arrestato? No, non posso, perché non sono un organo investigativo e non ho informazioni sui dettagli e sull’essenza delle accuse. Sull’accesso consolare, penso che secondo le tradizioni consolari e diplomatiche verrà fornito, ma in quale fase e quando, non ne ho idea. Spetta alle autorità di Mosca decidere”.
Nebenzia ha anche confermato, per mercoledì 5 aprile, la riunione informale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con la “formula Arria” sui bambini evacuati dalla zona di conflitto ucraina. Titolo: “Children and armed conflict: Ukrainian crisis. Evacuating children from conflict zones”. Putin è stato “incriminato” con l’accusa di averli rapiti, ma i russi insistono che loro li avrebbero solo trasportati i bambini in Russia temporaneamente per sottrarli ai pericoli della guerra. Nebenzia durante la conferenza stampa ha detto che “questo problema è stato discusso in molte sedi, comprese le Nazioni Unite, e vogliamo dissipare alcuni dubbi e propaganda su tale questione che è stata intrapresa da alcuni paesi”. In una precedente rilasciata alla agenzia Tass, ha dichiarato: “L’incontro ‘formula Arria’ ha lo scopo di portare alla comunità internazionale informazioni di prima mano sui bambini evacuati dalla zona di guerra nel Donbass e in Ucraina e sfatare la falsa narrativa diffusa dai media occidentali sui presunti ‘rapimenti’ di bambini da Ucraina e tentativi di ‘distruggere la loro identità’. Vorrei sottolineare ancora una volta che stiamo parlando di evacuazione dalla zona di guerra nel pieno rispetto degli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario, nonché dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia. Apparentemente, il pensiero collettivo dell’Occidente è che i bambini, in particolare gli orfani, è meglio lasciarli nella zona di guerra…”.
Quando alla conferenza stampa è stato chiesto a Nebenzia chi parteciperà alla riunione, l’ambasciatore ha detto che la lista, che sta per essere completata, sarà fornita nelle prossime ore.
L’articolo è stato aggiornato il 4 aprile.
Discussion about this post