Venerdì pomeriggio si è tenuta una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che doveva discutere della situazione umanitaria in Ucraina ma in particolare anche informare i Quindici di cosa sarebbe successo all’Iniziativa per i cereali del Mar Nero, che scade ufficialmente tra poche ore e che ha consentito finora a quasi 25 milioni di tonnellate di prodotti alimentari dall’Ucraina di raggiungere i mercati globali. Sulla riunione, ovviamente incombeva anche la notizia del mandato di cattura internazionale contro il presidente russo Vladimir Putin spiccato dalla Corte Penale Internazionale.
Ma prima che il Consiglio di Sicurezza potesse ascoltare Martin Griffiths, il capo dell’ONU per gli aiuti umanitari, ci sono state forti tensioni tra i diplomatici della Russia e degli Stati Uniti. Infatti la riunione a porte aperte è iniziata con circa un’ora di ritardo, perché gli ambasciatori si erano prima scontrati sulla richiesta della Russia di consentire a Daria Morosova, difensore civico della Repubblica popolare di Donetsk (quindi rappresentante di un territorio già riconosciuto dalla Russia come indipendente dall’Ucraina ma che l’ONU riconosce invece come territorio occupato dalle forze russe). Quando i Quindici sono apparsi finalmente all’inizio della riunione pubblica, l’ambasciatrice degli USA Linda Thomas Greenfield ha preso la parola per informare che avrebbe messo ai voti la proposta di voto per bocciare la proposta di far intervenire Morosova come rappresentante della società civile nel conflitto. Quando la presidenza del Mozambico, dopo le varie scaramucce tra l’Ambasciatore russo Vassily Nebenzia e l’ambasciatrice americane Thomas Greenfield – supportata con molta partecipazione dall’ambasciatore dell’Albania Ferit Hoxha – ha messo hai voti la richiesta russa, questa non è passata. Nel Consiglio, composto da 15 membri, in quattro paesi hanno votato a favore, otto contrari e tre si sono astenuti. Ma il voto ha comunque “scosso” il Palazzo di Vetro: infatti tra gli “yes”, oltre allo scontato voto della Russia,si contavano quelli pesantissimi di Cina, Brasile e Ghana. Tra gli astenuti Mozambico, Gabon e EAU. Il “sì” alla proposta russa da parte della Cina (che di solito si astiene) e soprattuto il “sì” del Brasile, mandano chiari segnali agli altri membri dell’ONU guidati dagli USA sulla tenuta della coalizione che finora, all’Assemblea Generale, è riuscita a passare risoluzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina.

Intanto la guerra in Ucraina sta avendo implicazioni molto significative per l’insicurezza alimentare globale, ha ricordato venerdì al Consiglio di sicurezza l’alto funzionario umanitario delle Nazioni Unite Griffths, sottolineando la necessità fondamentale di estendere accordi storici per esportare grano e fertilizzanti dalla regione. L’”Iniziativa sul Grano del Mar Nero” è stata firmata in Turchia nel luglio 2022, parallelamente a un memorandum d’intesa sulle esportazioni russe di alimenti e fertilizzanti. “È fondamentale per la sicurezza alimentare globale che entrambi questi accordi continuino e siano pienamente attuati”, ha affermato Griffiths.
Sia la Russia che l’Ucraina sono i principali fornitori di prodotti alimentari chiave come grano, mais e olio di girasole. La Russia è anche uno dei principali esportatori mondiali di fertilizzanti. Griffiths ha affermato che il mondo fa affidamento su queste forniture e lo ha fatto per molti anni. “E così fanno anche le Nazioni Unite per aiutare i bisognosi: il Programma Alimentare Mondiale (WFP) fornisce gran parte del grano per la sua risposta umanitaria globale dall’Ucraina”, ha aggiunto.

La firma dei due accordi “ha rappresentato un passo fondamentale nella più ampia lotta contro l’insicurezza alimentare globale, specialmente nei paesi in via di sviluppo”, ha ricordato Griffiths al Consiglio. “I mercati si sono calmati e i prezzi alimentari globali hanno continuato a scendere”, ha osservato. Griffiths ha affermato che le Nazioni Unite stanno facendo tutto il possibile per assicurarsi che la Black Sea Grain Initiative possa continuare e l’ONU si sta impegnando nelle trattative con tutte le parti.
Inoltre, il segretario generale António Guterres e il capo dell’agenzia commerciale delle Nazioni Unite, UNCTAD, Rebeca Grynspan, “non risparmiano sforzi” per facilitare la piena attuazione del memorandum d’intesa con la Russia. “Abbiamo fatto progressi significativi. Permangono tuttavia impedimenti, in particolare per quanto riguarda i sistemi di pagamento. C’è ancora molto da fare e i nostri sforzi per superare questi ostacoli rimanenti continueranno senza sosta”, ha affermato Griffiths.

Il capo dei soccorsi delle Nazioni Unite ha anche avvertito della minaccia allo sviluppo sostenibile di fronte a un’economia globale instabile e alla crescente povertà, e con i bisogni umanitari che superano le risorse. Quest’anno, gli aiuti umanitari richiederanno 54 miliardi di dollari senza precedenti per sostenere quasi 347 milioni di persone in 69 paesi. L’anno scorso, i donatori hanno donato la cifra storica di 38,7 miliardi di dollari per le loro operazioni. Ha affermato che non è sicuro che questo livello di finanziamento possa essere raggiunto in modo che gli umanitari possano aiutare le persone più vulnerabili del mondo.
Griffiths ha anche sottolineato la necessità di una più stretta collaborazione tra le comunità umanitarie e di sviluppo e le istituzioni finanziarie, per cercare soluzioni sostenibili di fronte alle crescenti esigenze globali e alle nuove crisi all’orizzonte. “Più che mai, in questo contesto, abbiamo bisogno di una soluzione politica alla guerra in Ucraina”, ha affermato. “Il popolo ucraino merita prima di tutto la pace. Meritano di voltare pagina su questa terribile guerra, come tutti noi”.
Ma poi, l’ambasciatore russo Nebenzia, nel suo intervento ha ribadito che la Russia, per l’accordo che scade sabato a mezzanotte, è pronta su un rinnovo di 60 giorni – per dar tempo di risolvere ancora dei problemi riguardo a delle sanzioni che colpiscono i prodotti alimentari russi – mentre l’Onu chiede di attenersi ai 120 giorni previsti dall’accordo.
Tra poche ore si saprà chi la spunterà.
AGGIORNAMENTO.
Dal portavoce del Segretario generale dell’ONU, è appena arrivata questa nota ai corrispondenti sull’estensione dell’Iniziativa per i cereali del Mar Nero.
L’iniziativa per i cereali del Mar Nero, firmata a Istanbul il 22 luglio 2022, è stata prorogata. L’Iniziativa consente di facilitare la navigazione sicura per le esportazioni di cereali e relativi prodotti alimentari e fertilizzanti, compresa l’ammoniaca, dai porti marittimi ucraini designati. Durante i primi due mandati, circa 25 milioni di tonnellate di cereali e prodotti alimentari sono stati trasferiti in 45 paesi, contribuendo a far scendere i prezzi alimentari globali e stabilizzando i mercati.
Esprimiamo la nostra gratitudine al governo di Turchia per il supporto diplomatico e operativo alla Black Sea Grain Initiative.
La Black Sea Grain Initiative, insieme al Memorandum of Understanding sulla promozione di prodotti alimentari e fertilizzanti russi sui mercati mondiali, sono fondamentali per la sicurezza alimentare globale, in particolare per i paesi in via di sviluppo.
Rimaniamo fermamente impegnati nei confronti di entrambi gli accordi ed esortiamo tutte le parti a raddoppiare gli sforzi per attuarli pienamente.Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario generale