Armi da fuoco e munizioni sempre più sofisticate e di alto calibro vengono trafficate ad Haiti, alimentando un’ondata continua di violenza di gruppo che affligge i residenti da mesi. Lo dice un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), “Haiti’s criminal markets: mapping trends in firearms and drug trafficking”, che avverte sul recente aumento dei sequestri di armi da segnalazioni di intelligence e delle forze dell’ordine, suggerendo che il traffico di armi è in aumento.
“Fornendo una rapida valutazione delle armi da fuoco illecite e del traffico di droga, questo studio dell’UNODC cerca di far luce sui flussi di traffico che consentono alle bande ad Haiti e alimentano ulteriore violenza in una situazione instabile e disperata per aiutare a informare le risposte e il sostegno alla popolazione di Haiti”, ha affermato Angela Me, capo del dipartimento di ricerca e analisi delle tendenze dell’UNODC.
La violenza legata alle bande ad Haiti ha raggiunto livelli mai visti da decenni, ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nel suo rapporto di gennaio al Consiglio di sicurezza. Si aggrava il rischio di un’epidemia di colera, aumenta l’insicurezza alimentare, migliaia di sfollati e la paura e il disagio impedscono ai bambini di frequentare la scuola.
New UNODC Report: Haiti’s criminal markets: mapping trends in firearms and drug trafficking.
Gang-related violence in Haiti has reached levels not seen in decades, and firearms & drug trafficking are feeding the cascading security crises.
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— UN Office on Drugs & Crime (@UNODC) March 3, 2023
Allo stesso tempo, l’incidenza di omicidi, rapimenti e sfollamenti sta aumentando ad Haiti, che sta soffrendo la peggiore emergenza umanitaria e dei diritti umani degli ultimi decenni. Le autorità hanno segnalato 2.183 omicidi e 1.359 rapimenti nel 2022, quasi il doppio del numero di casi dell’anno precedente.
Come ha dimostrato la valutazione dell’UNODC, Haiti rimane un paese di trasbordo per droga – principalmente cocaina – e cannabis che entrano via nave o aereo in porti pubblici, privati e informali, nonché piste clandestine.

I confini porosi di Haiti, inclusi 1.771 chilometri di costa e un confine terrestre di 392 chilometri con la Repubblica Dominicana, stanno mettendo a dura prova le capacità della polizia nazionale, delle dogane, delle pattuglie di frontiera e della guardia costiera con risorse e personale insufficienti, che sono a loro volta presi di mira da bande, sostiene l’UNODC.
La valutazione fornisce anche una panoramica delle risposte internazionali, regionali e nazionali fino ad oggi, compresi gli sforzi per aumentare il sostegno alle forze dell’ordine e alla gestione delle frontiere di Haiti. Inoltre sottolinea la necessità di approcci globali che comprendano investimenti nella polizia di prossimità, riforma della giustizia penale e indagini anticorruzione.
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