Nella guerra combattuta anche con le “fake news”, la Russia alza il livello e chiede di convocare martedì in emergenza una riunione del Consiglio di Sicurezza (a porte chiuse) per informarlo che l’Ucraina starebbe costruendo delle “dirty bomb” (bombe riempite di scorie nucleari) per usarle contro la popolazione nei territori appena “annessi” nella Federazione Russia. Le prove? Secondo le fonti occidentali del Consiglio di Sicurezza, nessuna di queste sarebbe stata fornita.
Quando abbiamo chiesto al vice ambasciatore della Federazione Russa alle Nazioni Unite Dmitry Polyanski, che si è presentato davanti ai giornalisti dopo la riunione, che cosa sperava avvenisse al Consiglio di Sicurezza che non è avvenuto, il diplomatico russo ha risposto: “Anche se qualcuno dice che è solo propaganda, siamo abbastanza soddisfatti perché abbiamo aumentato la consapevolezza. Non mi dispiace che le persone dicano che la Russia sta gridando al lupo se ciò non accade, perché questo è un terribile, terribile disastro che minaccia potenzialmente l’intera Terra”.
Quando abbiamo anche chiesto a Polyanskiy se lui avesse informato il Consiglio di Sicurezza su cosa farebbe la Russia se la supposta “dirty bomb” venisse usata dall’Ucraina, il diplomatico di Mosca ci ha risposto: “Non studiamo scenari ipotetici ma cerchiamo di evitarli e per questo abbiamo chiesto la riunione” per poi aggiungere: “Lo scopo del regime ucraino è quello di coinvolgere direttamente la NATO contro la Russia. Ma cosa succederebbe in quel caso, se la Russia e la NATO si confrontassero direttamente? Credo che abbiate abbastanza immaginazione per capirlo”.

A chi gli ha chiesto se anche la Russia avesse “dirty bomb”, l’ambasciatore Polyanskiy ha risposto: “Ma perché dovremmo? E’ illogico, perché avresti bisogno di una pistola di legno se hai quella vera?”.
“Considereremo l’uso della bomba sporca da parte del regime di Kiev come un atto di terrorismo nucleare”, aveva detto l’ambasciatore russo delle Nazioni Unite Vassily Nebenzia in una lettera inviata al Consiglio di Sicurezza e al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Mosca potrebbe essere quindi “costretta” a usare un’arma nucleare tattica contro l’Ucraina? Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, ha affermato che l’accusa di bomba sporca ha mostrato che Mosca starebbe pianificando un simile attacco e per questo cercava di incolpare Kiev.
La Russia ha affermato che Kiev ha ordinato a due organizzazioni di creare una bomba sporca, un ordigno esplosivo intrecciato con materiale radioattivo, ma secondo le dichiarazioni occidentali dopo la riunione del UNSC, non avrebbe fornito alcuna prova. Stati Uniti, Regno Unito e Francia hanno già affermato prima delle riunione che le accuse erano “evidentemente false” e Washington ha avvertito Mosca che ci sarebbero “gravi conseguenze” per qualsiasi uso nucleare.
In un’apparente risposta alle accuse di Mosca, l’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite ha inviato ispettori in due siti ucraini non identificati su richiesta di Kiev, entrambi già soggetti alle sue ispezioni.
Dopo che il vice ambasciatore della Russia Polyanskiy aveva finito di rispondere ai giornalisti, c’è stato un breve “stake-out” del vice ambasciatore del Regno Unito James Kariuki (vedi video sopra) in cui il diplomatico ha sostanzialmente detto che Mosca non aveva portato alcuna prova delle sue accuse all’Ucraina sulla costruzione di “dirty bomb” e che quindi secondo il Regno Unito si trattava di falsità. Kariuki ha anche confermato che ci saranno questa settimana altre riunioni del Consiglio di Sicurezza, una chiesta dalla Russia sulle supposte armi chimiche e biologiche dell’Ucraina, e un’altra “ma che i russi non vorrebbero”, sulle ispezioni che l’ONU è tenuta a fare sul lancio dei droni sospettati di essere stati venduti dall’Iran alla Russia in fragrante violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite.
Tutto questo mentre proprio martedì, Papa Francesco, paragonando gli sviluppi in Ucraina alla crisi missilistica cubana di 60 anni fa, ha denunciato lo “scenario cupo” di oggi in un discorso a una conferenza a Roma. “Oggi, infatti, qualcosa di cui temevamo e speravamo di non sentire più è minacciato a titolo definitivo: l’uso delle armi atomiche, che anche dopo Hiroshima e Nagasaki hanno continuato a essere prodotte e testate in modo errato”.
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