Finisce la presidenza di turno USA al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e l’ambasciatrice Linda Thomas-Greenfield ha risposto alle domande dei giornalisti dopo aver elencato i punti salienti delle riunioni del mese di maggio. Alla prima domanda, sul piano di pace per l’Ucraina dell’Italia indicato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha risposto: “Non ho visto il piano di pace italiano, ma ne sono a conoscenza. Sosteniamo tutti gli sforzi fatti da chiunque per trovare una soluzione pacifica per il popolo ucraino che sia accettabile per loro. E l’iniziativa italiana è una di quelle che sicuramente vorremmo portasse ad una conclusione della guerra e dell’orribile attacco all’Ucraina”.
Poi i giornalisti hanno chiesto sulle forniture di armi USA all’Ucraina e fino a che punto queste risponderanno alle richieste del governo di Zelensky: “Siamo stati chiari sin dal primo giorno che avremmo assicurato il sostegno all’Ucraina per difendersi dagli attacchi russi nei propri confini e che avremmo dato loro gli strumenti per farlo” ha proseguito l’ambasciatrice americana, per poi aggiungere: “E’ altrettanto chiaro che non daremo agli ucraini gli strumenti per attaccare i russi in Russia. Joe Biden è stato molto preciso, non prenderemo parte a nessuna guerra ma sosteniamo gli ucraini per salvaguardare la loro integrità territoriale”.

Alla capo missione degli Stati Uniti al Palazzo di Vetro, è stato chiesto anche di chiarire la posizione degli Stati Uniti su quei paesi che, soprattutto dall’Asia, continuano a comprare il petrolio russo: “Abbiamo già sanzioni forti sul petrolio russo, e i Paesi che considerano di comprare il petrolio russo, in particolare, vista la decisione presa dagli europei, stanno violando le sanzioni. Se lo fanno saranno ritenuti responsabili”. Linda Thomas Greenfield ha aggiunto di sperare “che si uniscano a tutti noi nell’assicurare che la Russia non li usi per violare le sanzioni imposte per convincere Mosca a porre fine alla guerra in Ucraina”.
“La Russia è in grado di estrarre il suo petrolio che è sottoposto a sanzioni. Dovrebbe essere in grado di ottenere anche il suo grano, che non è sottoposto a sanzioni”. Così l’ambasciatrice americana all’Onu ha risposto alle accuse di Mosca che ha attribuito alle sanzioni occidentali la sua incapacità di fornire fertilizzanti e grano ai mercati internazionali, aumentando l’insicurezza alimentare globale.
Intanto proprio sul problema delle forniture di grano che non riescono ad essere più inviate dal porto ucraino di Odessa, martedì il premier italiano Mario Draghi ha detto che “le Nazioni Unite hanno un ruolo di leadership” sul dossier sicurezza alimentare anche perché “hanno iniziato a lavorarci prima degli altri, si muovono soprattutto sulla strada di cercare di aprire i porti”. Il premier Mario Draghi, durante una conferenza stampa, ha aggiunto: “L’Ue collabora con l’Onu su questo fronte e ma sta però cercando però di muoversi anche su un fronte alternativo…. esaminando possibilità di transito ferroviario attraverso la Romania, la Polonia”. In questo caso però ha concluso Draghi, “le possibilità di trasporto degli alimenti sono più limitate”.
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