Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha accusato pubblicamente il segretario generale dell’ONU António Guterres di aver “ceduto alle pressioni dell’Occidente”, in riferimento alle recenti dichiarazioni del portoghese sull’illegittimità internazionale delle azioni russe nel Donbass.
Durante una conferenza stampa mercoledì mattina a Mosca dopo l’incontro tra Lavrov e l’inviato ONU per la Siria, il norvegese Geir O. Pederson, il russo ha affermato che il capo delle Nazioni Unite “si è rivelato soggetto alle pressioni dell’Occidente e ha recentemente rilasciato diverse dichiarazioni su ciò che sta accadendo in Ucraina orientale che sono in contrasto con il suo status e i suoi poteri secondo la Carta ONU.”
“Nessuno dei suoi predecessori si era mai permesso di fare tali dichiarazioni riguardo a qualsiasi altro Paese,” ha aggiunto il capo della diplomazia russa, che ha inoltre contestato a Guterres l’essere stato zitto sulla violazione degli accordi di Minsk da parte del Governo di Kiev.
Lavrov ha quindi fatto sapere che Mosca ha già risposto in forma scritta alle suddette dichiarazioni.
Russian Foreign Minister Sergey Lavrov claims Antonio Guterres has made statements outside his remit under the UN charter pic.twitter.com/57G13EErcO
— RT (@RT_com) February 23, 2022
Negli ultimi giorni il segretario generale ONU aveva infatti condannato, senza mezzi termini, il riconoscimento delle sedicenti repubbliche popolari di Doneck e Luhans’k da parte del Cremlino come “una violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina”, e perciò “incompatibile” con la Carta ONU, criticando altresì la scelta russa di inviare truppe di cosiddetto peacekeeping nel Donbass.