Le Nazioni Unite hanno dato il via al più grande ricorso per aiuti umanitari mai creato per un solo paese, l’Afghanistan, nella speranza di recuperare i servizi di base ormai prossimi al collasso. La richiesta, annunciata questo martedì, è di 5 miliardi di dollari, che andrebbero ad aiutare le 22 milioni di persone all’interno del paese che necessitano di beni di prima necessità e i 5.7 milioni di profughi.
Il Segretario Generale dell’ONU António Guterres è intervenuto con una conferenza stampa per reiterare l’importanza della campagna, la cui entità “riflette il grado di disperazione della popolazione afgana”.
La richiesta di denaro è triplicata dal 2021 ad oggi e, a detta degli ufficiali dell’ONU, potrebbe raggiungere i 10 miliardi se non vengono fatti subito dei passi avanti.
Guterres ha voluto evidenziare l’efficacia delle operazioni umanitarie, quando vengono sovvenzionate in maniera appropriata. L’anno scorso, l’ONU ed i suoi partner hanno potuto aiutare oltre 18 milioni di persone in Afghanistan, il 60% in più rispetto all’anno precedente. Questo è stato possibile, oltre all’apertura di molte zone in precedenza inaccessibili alle organizzazioni umanitarie, grazie ai 1.2 miliardi di dollari raccolti dalle Nazioni Unite durante la conferenza speciale dei 13 settembre.
“Senza uno sforzo più concertato da parte della comunità internazionale, faremo sì che in sostanza tutti gli uomini, le donne, ei bambini afghani rischino un grave livello di povertà,” ha evidenziato Guterres. “Dobbiamo fare investimenti indispensabili per far si che gli afghani si aiutino da soli, ricostruendo le loro vite ed un futuro per i loro figli”.

Oltre a richiedere gli aiuti della comunità internazionale, Guterres ha fatto un appello al governo talebano in onore dei diritti umani delle donne afghane.
“In tutto l’Afghanistan, donne e bambine mancano negli uffici e nelle classi. Una generazione intera di ragazze sta assistendo alla distruzione delle proprie speranze e dei propri sogni. Scienziate, avvocatesse, e insegnanti donne sono state chiuse fuori, sprecando competenze e talenti che potrebbero beneficiare il paese ed il mondo intero”, ha commentato Guterres. “Nessuno stato può prosperare negando i diritti ad una metà della popolazione”.