Al Palazzo di Vetro, con una dichiarazione presidenziale, comunicata dalla presidenza USA del Consiglio di Sicurezza di turno, a nome di tutti i quindici membri, il principale organo delle Nazioni Unite per la pace e la sicurezza internazionale “ha condannato le violenze in corso contro manifestanti pacifici in Birmania”. Il Consiglio di Sicurezza sostiene la transizione democratica e “incoraggia il perseguimento di un dialogo costruttivo e di riconciliazione in conformità con la volontà e gli interessi del popolo del Myanmar”, si legge nella dichiarazione.
“Lodiamo il loro coraggio e la loro determinazione di fronte ai continui e brutali attacchi da parte delle forze armate. Gli Stati Uniti continueranno a lavorare con un’ampia coalizione di partner internazionali per promuovere la responsabilità del colpo di stato e dei responsabili della violenza” ha affermato l’ambasciatrice USA, Linda Thomas-Greenfield, che il 1° marzo ha assunto la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza.
Il Consiglio di Sicurezza ha anche espresso il suo forte sostegno all’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN) e la sua disponibilità ad assistere il Myanmar in modo positivo, pacifico e costruttivo.
Secondo i dati dell’ONU, oltre al conflitto politico, circa un milione di persone hanno bisogno di sostegno e protezione in tutto il Myanmar. Gli sforzi di risposta sono stati limitati da un ambiente operativo difficile e dalle interruzioni delle comunicazioni, dei trasporti e delle catene di approvvigionamento. Per questo, il Consiglio di Sicurezza ha anche richiesto un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli a tutte le persone bisognose.