Alla 75a Assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente cinese Xi Jinping si è presentato davanti ad un dipinto della Grande Muraglia cinese e ha detto di non voler combattere “una guerra fredda o una guerra calda” con nessun paese. “Continueremo a ridurre le differenze e risolvere le controversie con gli altri attraverso il dialogo e la negoziazione. Non cercheremo di sviluppare solo noi stessi; ciò creerà più spazio per lo sviluppo economico della Cina e darà impulso alla ripresa e alla crescita economica globale” ha detto Xi.
Ma prima del suo discorso, il presidente Xi Jinping è stato introdotto dal rappresentante cinese all’ONU, il quale si è lamentato del fatto che il suo Paese fosse stato accusato della pandemia dal presidente americano Donald Trump che aveva parlato poco prima. “La Cina respinge risolutamente le accuse infondate”, ha detto.
Trattandosi di un discorso preregistrato, non c’è stata alcuna reazione all’attacco di Trump, ma all’interno del discorso del presidente cinese Xi Jinping, ci sono stati alcuni riferimenti all’unilateralismo, ovviamente diretti agli Stati Uniti, sebbene non li abbia mai menzionati.
“La Cina continuerà a lavorare come costruttore della pace globale e difensore dell’ordine internazionale”. Xi Jinping ha voluto adottare il ruolo di “adulto”, parlando della necessità di una diplomazia multilaterale, a differenza del suo omonimo Donald Trump, che ha invece ribadito orgoglioso il suo slogan “America First!”

Poco prima di lui, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres aveva sottolineato l’importanza di evitare una nuova Guerra Fredda, avvertendo che “ci stiamo muovendo in una direzione molto pericolosa”.
Poi con grande moralismo, Xi ha detto: “Qualsiasi tentativo di politicizzare la questione o la stigmatizzazione della pandemia deve essere respinto”. E ha continuato: “Nessun paese può trarre vantaggio dalle difficoltà degli altri o mantenere la stabilità approfittando dei problemi degli altri”.
“Di fronte al virus, dovremmo mettere le persone e la vita al primo posto… rafforzare la solidarietà e farcela insieme”. “Dare il massimo al ruolo guida dell’Organizzazione mondiale della sanità”. “Al momento, diversi vaccini Covid-19 sviluppati dalla Cina sono in sperimentazione clinica alla fase III. Quando il loro sviluppo sarà completato e saranno disponibili per l’uso diventeranno un bene pubblico globale” ha assicurato il leader del Partito Comunista Cinese.
Il benefattore Xi ha poi dichiarato: “la Cina onorerà il suo impegno di fornire 2 miliardi di dollari di assistenza internazionale in due anni” e ha fatto notizia, affermando che il paese raggiungerà la neutralità del carbonio entro il 2060. Xi ha anche annunciato alcune donazioni ai fondi delle Nazioni Unite: 50 milioni di dollari al fondo di soccorso Covid-19 e 50 milioni di dollari per l’alimentazione e l’agricoltura “per sostenere l’ONU nello svolgere il suo ruolo centrale negli affari internazionali”.

“No all’unilateralismo e al protezionismo”. Con un attacco indiretto a Trump, Xi ha detto: “La globalizzazione economica è una realtà indiscutibile. Seppellire la testa nella sabbia come uno struzzo di fronte alla globalizzazione economica o cercare di combatterla con la lancia di Don Chisciotte va contro il trend della storia. Sia chiaro: il mondo non tornerà mai all’isolamento e nessuno potrà recidere i legami tra i paesi”.
Xi ha sottolineato anche la necessità di una rivoluzione verde, poiché “l’umanità non può più permettersi di ignorare i ripetuti avvertimenti della Natura”.
Il presidente cinese ha ribadito anche l’importanza di migliorare il sistema di governance globale. Per la Cina, l’ONU deve rimanere al centro e “tutti i paesi devono godere di pari diritti e opportunità”.
“La Cina è il più grande paese in via di sviluppo al mondo, impegnato per uno sviluppo pacifico, aperto, cooperativo e comune. Insieme, possiamo rendere il mondo un posto migliore per tutti”.
Jair Bolsonaro accusa i media di “politicizzare il coronavirus”
Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ha accusato i media del suo Paese di seminare il panico nella popolazione, con gli slogan “resta a casa” e “ci occuperemo dell’economia più tardi“. Durante il suo videomessaggio per la 75a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Bolsonaro ha assicurato che dall’inizio della crisi, la sua amministrazione ha avvertito che sia il virus che la disoccupazione dovrebbero essere affrontati contemporaneamente e con lo stesso senso di responsabilità.
Bolsonaro ha detto che la pandemia ha insegnato che non si può dipendere da poche nazioni per la produzione di provviste e medicinali essenziali, pertanto “il Brasile è aperto allo sviluppo di tecnologie all’avanguardia”.
Vladimir Putin: “la Russia: pronta a condividere esperienze”
Il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso alla 75 Assemblea generale delle Nazioni Unite ha sottolineato l’importanza di rafforzare l’OMS. La Russia ha prontamente registrato il primo vaccino al mondo, “Sputnik V”, e Putin lo ha definito “affidabile, sicuro ed efficace”. Ha detto che la Russia è pronta a condividere esperienze e continuare la cooperazione con stati ed entità internazionali, affermando che il suo Paese sta promuovendo una conferenza online di alto livello per i Paesi interessati a cooperare nello sviluppo di vaccini anti-coronavirus.
Poi l’atto di generosità: “Offriamo gratuitamente il nostro vaccino allo staff ONU”.
Il leader russo ha sottolineato anche “la rimozione delle barriere e delle restrizioni commerciali” che “aiuterà a rilanciare l’economia e ridurre la disoccupazione”. “La politica globale deve aprire la strada al commercio e alla concorrenza per ridurre le perdite economiche a seguito della pandemia di coronavirus”. Perdite “non ancora quantificate a livello globale” ha spiegato.
Cuba denuncia “l’arroganza mai vista” del governo Trump
Il presidente cubano Miguel Díaz Canel Bermúdez ha sottolineato che il Paese è riuscito a preservare il diritto alla salute nonostante le dure restrizioni del prolungato blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal governo degli Stati Uniti.
“L’aggressività del blocco è salita a un livello qualitativamente nuovo, che rafforza la sua condizione di ostacolo reale e determinante alla gestione dell’economia e allo sviluppo del nostro Paese”.
Iran: ringrazia Russia e Cina per il deciso ‘no’ alle sanzioni USA
L’iraniano Hassan Rouhani ha concentrato il suo discorso sull’attacco agli Stati Uniti per l’imposizione di severe sanzioni economiche al suo Paese. “L’Iran, invece di godere di una partnership e di una cooperazione globale, è alle prese con le sanzioni più dure mai imposte nella storia”, ha detto Rouhani.
Il leader iraniano, parlando in un videomessaggio registrato, ha anche ringraziato i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU Russia e Cina per il loro sostegno alla fine di agosto in una votazione sulla reintroduzione delle sanzioni, che hanno detto due volte un deciso e clamoroso “no” al tentativo illegale statunitense “di sfruttare il Consiglio e la sua Risoluzione 2231”.
Washington ha accusato l’Iran di non aver rispettato i termini dell’accordo JACoPA e ha poi affermato di avere il diritto legale di attivare la procedura di “snapback” ai sensi della risoluzione 2231 per reimporre le sanzioni nonostante il ritiro dall’accordo nel 2018, così, quasi in concomitanza con la 75 Assemblea generale, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha annunciato il ritorno delle sanzioni economiche.
Nel suo discorso, Rouhani ha accusato anche gli USA per l’omicidio di Soleimani, e che invece, oggi, Trump ha vantato di aver eliminato.
Francia difende Iran: “la campagna di pressione degli USA è fallita”
Il presidente francese Emmanuel Macron con il suo discorso alla 75a Assemblea generale ONU ha sostenuto che continuerà “la lotta alle armi di distruzione di massa e al terrorismo”.
Il leader francese ha difeso l’Iran dall’amministrazione Trump, che solo pochi giorni fa ha annunciato il ritorno delle sanzioni. Macron ha affermato che “la campagna di pressione degli Stati Uniti sull’Iran è fallita”. “La Francia, insieme ai suoi partner tedeschi e britannici, manterrà la sua richiesta per la piena attuazione dell’Accordo di Vienna del 2015 e non accetterà le violazioni commesse dall’Iran”. E ha ribadito: “Non scenderemo a compromessi sull’attivazione di un meccanismo di sanzioni che gli Stati Uniti, da soli uscendo dall’accordo, non sono in grado di attivare. Questo minerebbe l’unità del Consiglio di Sicurezza, l’integrità delle sue decisioni e correrebbe il rischio di aggravare ulteriormente le tensioni nella regione”.
Macron ha assicurato anche la sua volontà di continuare a lottare contro il terrorismo, “ove necessario”. “La Francia è stata ripetutamente colpita diversi anni fa dal terrorismo”. “Penso in particolare agli attentati del 2015 concepiti in Siria. Questo è il motivo per cui la Francia sarà sempre fortemente impegnata nel Levante, a sostegno della sovranità irachena… Abbiamo avuto una prima vittoria, la fine del califfato territoriale, ma questa vittoria non segna la fine della guerra nella regione. Continueremo a combattere contro tutti i terroristi nel quadro della coalizione internazionale e insieme a tutti i nostri partner regionali… ISIS e Al-Qaeda hanno subito battute d’arresto senza precedenti negli ultimi mesi… E continueremo questo lavoro”.