Si è tenuta mercoledì, 16 luglio, una conferenza della CEI, Central European Initiative, presso la sede delle Nazioni Unite a New York. La conferenza, intitolata “Il contributo della cooperazione e dei partenariati regionali all’attuazione dell’Agenda 2030: l’esperienza dell’iniziativa centroeuropea”, è stata organizzata dalla missione permanente Italiana, in collaborazione con le missioni Montenegrine e Croate. L’organizzazione, che quest’anno celebra il trentesimo anniversario, è dedicata allo sviluppo dei SDGs, ovvero gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile posti con scadenza nel 2030, insieme alla promozione di progetti di partecipazione interstatale.
La rappresentante permanente Italiana, Mariangela Zappia, ha introdotto la seduta: “Le nostre ambizioni di rendere le istituzioni multilaterali più efficaci e rilevanti per le persone possono trovare la migliore opportunità di successo, a livello regionale, con organizzazioni come la CEI” ha prontamente evidenziato, “mirando a promuovere l’integrazione regionale preservando la diversità, CEI è diventata, nel corso degli anni, una piattaforma transregionale unica per il dialogo politico e le società orientate ai progetti”, ha continuato.

La formazione scolastica di qualità (SDG 4), i lavori decenti e crescita economica (SDG 8), le azioni climatiche (SDG13), la riduzione delle disuguaglianze (SDG 10) e le società pacifiche (SDG 16), sono cinque Obiettivi di Sviluppo direttamente affrontati dalla CEI e discussi, in parte, durante la conferenza. La prima ospite a parlare è stata la deputata segretario generale della CEI, Nina Kodelja, la quale ha esposto le potenzialità e l’importanza di una collaborazione stretta tra la Central European Initiative e le Nazioni Unite, tutto nello scopo di ampliare i propri orizzonti e utilizzare al meglio le risorse per la realizzazione degli obiettivi SDG entro la scadenza prestabilita. Ha poi citato i contributi già versati dalla sua organizzazione, in particolare i sussidi donati durante l’allagamento dei territori Balcani nel 2014 e in risposta alla crisi d’immigrazione avvenuta nel 2015. Kodelja ha anche parlato del Fondo CEI presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, finanziato in gran parte dall’Italia insieme a contributi internazionali, il quale ha visto un totale di 47 milioni di euro versati, con 6 miliardi di euro mobilitati.
Anche Maria Cristina Pedicchio, Presidente della OGS, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, ha fatto un intervento interessante durante la seduta,”principalmente quello che penso sia molto bello del nostro sistema è la capacità di essere un’organizzazione internazionale attraente e inclusiva, in cui le persone lavorano insieme in ambito scientifico, indipendentemente dal sesso, dalle regioni di provenienza, dai paesi di origine, e questo è abbastanza insolito, non solo in Italia ma in Europa”, ha ribadito Pedicchio. In seguito ha citato uno dei programmi di collaborazione tra CEI e OGS, basato sulla “blue economy”, dicendo, “la nostra prima priorità è legata ai mari e agli oceani, la strategia europea a lungo termine di blue growth e blue economy, sia per i paesi ricchi che in via di sviluppo … . dai mari e gli oceani possiamo ottenere trasporti, cibo, turismo, biotecnologia, energia e molto altro”, ha sottolineato la Presidente della OGS.
Presenti alla conferenza anche Branislav Prelevic, presidente del consiglio di amministrazione e agenzia di regolamentazione energetica del Montenegro e Aleksandar Filiposki, project manager della Yes Foundation, dedicata alla crescita sostenibile di società, e il coinvolgimento di persone giovani e donne nel settore di investimenti. “Questa iniziativa attribuisce una forte attenzione alle donne, ed è stata la prima organizzazione rivolta alle donne imprenditrici dei Balcani, per promuovere la crescita economica e l’uguaglianza”, ha detto Filiposki in conclusione della conferenza.