Con un numero record di vote a supporto, oggi l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato la risoluzione per una moratoria sulle esecuzioni delle condanne capitali con l’intento di riuscire ad abolire prima o poi la pena di morte.
Cento ventuno dei 193 paesi membri delle Nazioni Unite hanno votato in favore della settima risoluzione sulla moratoria sull’uso della pena capitale durante la sessione plenaria a New York, mentre 35 hanno votato contro. 32 paesi si sono astenuti. Nel Dicembre 2016, l’ultima volta che si era votata la risoluzione sulla moratoria,117 paesi avevano votato a favore. La risoluzione era stata proposta dal Brasile in nome di una Task Force Inter-Regionale di stai membri e co-sponsorizzata da 83 stati.
Per la prima volta, la Repubblica Dominicana, la Libia, la Malaysia e il Pakistan hanno cambiato il loro voto in supporto della risoluzione, mentre Antigua e Barbuda, Guyana e il Sud Sudan sono passati dal voto contrario all’astensione.
Guinea Equatoriale, Gambia, Mauritius, Niger, Rwanda hanno nuovamente votato a favore della risoluzione dopo che nel 2016 non l’avevano fatto.
Cinque paesi hanno cambiato il voto del 2016, con Nauru che sposta il voto da favorevole a contrario e Bahrain e Zimbabwe sono passati dall’astensione a contrario. Congo e Guinea hanno cambiato il voto da favorevoli all’astensione.
Quando le Nazioni Unite furono fondate, nel 1945, solo 8 dei 51 paesi membri aveva già abolito la pena di morte. Oggi 103 paesi su 193 l’hanno abolita per tutti i crimini, e 139 l’hanno abolita nelle leggi o in pratica. Nel 2017 ci sono state delle esecuzioni in 22 paesi membri dell’ONU, l’11% del totale.
L’ambasciatrice italiana alle Nazioni Unite Mariangela Zappia, con un twitter ha così esultato: “Un passo alla volta, constante e sicuro. Grazie a tutti coloro che hanno sostenuto la moratoria sulla pena di morte”.
L’esperta responsabile di Amnesty International sulla Death Penalty, Chiara Sangiorgio, ha dichiarato: “Il fatto che mai prima d’ora un numero così alto di paesi avesse votato la fine delle esecuzioni, dimostra che l’abolizione globale della pena di morte sta diventando una inevitabile realtà. Un mondo senza più pena capitale sta diventando più vicino che mai”. Per Sangiorgio, “questo risultato mostra l’ulteriore isolamento dei 35 paesi che hanno votato contro la risoluzione. Questi paesi che ancora mantengono la pena di morte dovrebbero subito stabilire una moratoria sulle esecuzioni come primo passo verso la piena abolizione”.
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