Il 21 agosto si celebra la prima edizione dell’International Day of Remembrance of and Tribute to the Victims of Terrorism, istituito per onorare la memoria delle vittime degli attacchi terroristici nel mondo e per ribadire il sostegno delle Nazioni Unite a tutti i sopravvissuti.
All’inaugurazione dell’esposizione multimediale “Surviving Terrorism: Victims’ Voices” al Palazzo di Vetro, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha definito il terrorismo come “uno dei problemi più difficili da affrontare di tutti i tempi e una seria minaccia alla pace e alla sicurezza di tutti gli stati”.

Guterres ha espresso solidarietà alle vittime del recente attacco a Kabul, ribandendo la volontà delle Nazioni Unite di condannare qualsiasi atto terroristico. Il Segretario Generale ha colto l’occasione per ricordare le ventidue vittime dell’attacco al quartier generale della missione ONU in Iraq e di cui questa settimana si celebra il 15° anniversario.
No cause, no grievance can ever justify terrorism. The upcoming Day of Remembrance of and Tribute to Victims of Terrorism is an opportunity to honour and support the survivors and learn from their resilience. https://t.co/a7NHuPrX7b
— António Guterres (@antonioguterres) August 17, 2018
“È ora di ascoltare le storie dei sopravvissuti degli attacchi terroristici. Dobbiamo supportare le vittime e garantirgli un’assistenza a lungo termine, dal punto finanziario, legale, medico e psicosociale. È un metodo efficace per combattere la malvagità del terrorismo, il cui scopo è quello di alienare e dividere la nostra società. Supportare le vittime e ascoltarle è un modo per provare a fermare la negatività del terrorismo. Per la prima volta abbiamo raccolto in un solo posto le storie degli individui le cui vite sono state cambiare dal terrorismo. Applaudo al loro coraggio e alla loro resilienza. Siamo qua per voi e vi ascoltiamo. Le vostre voci contano. Il vostro coraggio in risposta alle avversità ci ispira. Le Nazioni Unite si schierano con voi. Grazie”.
Secondo il report sul terrorismo nell’Unione Europea, dal 2015 sono aumentati gli attacchi di stampo jihadista, caratterizzati da un basso livello di sofisticazione nell’esecuzione e un alto numero di vittime tra la popolazione civile.
In Italia, sono cinque le sentenze totali emesse nel corso del 2017 e relative ad atti di terrorismo. Quattro di queste sentenze provengono dalla Corte di appello di Trento, la quale ha confermato le condanne dei membri della cellula terroristica di Merano smantellata nel 2015, affiliata al gruppo Rawti Shax, il quale, tra le varie operazioni, gestisce una rete di reclutamento di combattenti da inviare in Iraq e Siria.
Nel 2017, nove nazioni europee riportano un totale complessivo di 205 attacchi terroristici, compresi quelli sventati o falliti. La Gran Bretagna è di gran lunga il paese con più attacchi, circa 107.
Il 67% del numero totale di atti di terrorismo riguarda movimenti separatisti, mentre il 16% attacchi jihadisti. L’obiettivo primario di questi attacchi risultano essere civili ed imprese private, seguite da istituzioni pubbliche e rappresentanti delle forze dell’ordine.
Secondo il Global Terrorism Index del 2017, alcune nazioni come Siria, Pakistan, Afghanistan e Nigeria hanno evidenziato un calo nel numero di morti complessivo dovuto ad atti di terrorismo. Purtroppo però, l’indice generale dimostra che in media due nazioni su tre, dunque 106 su 163 nazioni comprese nel report, registrano almeno un attacco terroristico ogni anno, un tasso del 4% più alto rispetto agli studi condotti nel 2016.