“La migrazione è un fenomeno globale positivo”, ha affermato il segretario generale dell’ONU António Guterres durante la conferenza stampa svoltasi presso il quartier generale delle Nazioni Unite, con al centro le negoziazioni sul Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration, che si concludono venerdi all’Assamblea Generale, per la formale adozione a dicembre a Marrakesh.
“Gli immigrati rappresentano un motore notevole per la crescita”, ha sottolineato Guterres, giacché costituiscono oltre 250 milioni in tutto il mondo, rappresentando il 3% della popolazione globale e contribuendo per il 10% al PNL globale.
Purtroppo più di 60mila persone in movimento sono morte dal 2000 – in mare, nel deserto o altrove- avverte- e, spesso, gli immigrati e rifugiati vengono “demonizzati e attaccati”.
Il capo delle Nazioni Unite ha dichiarato i tre obiettivi importanti del Compact.
Primo. Riordinare le politiche di sviluppo nazionale e di cooperazione allo sviluppo internazionale così da tenere in considerazione il fattore migrazione, e creare opportunità di lavoro e di vita dignitose in patria.
Secondo. È stato fondamentale rafforzare la cooperazione internazionale contro i contrabbandieri e il traffico umano, e proteggere le vittime. “Il contrabbando e il traffico illegale sono attività criminali; la migrazione non lo è”, ha detto il capo delle Nazioni Unite.
Terzo. Si è appellato alle nazioni del mondo affinché si riconosca la migrazione legale.
Guterres ha inoltre affermato che molti paesi in via di sviluppo che stanno invecchiando necessitano di immigrati per colmare il vuoto del mercato del lavoro. Il cambiamento climatico e altri fattori, “inclusa la semplice aspirazione umana, continueranno a guidare le persone a ricercare opportunità lontano dalle proprie case”.

“Se la migrazione è inevitabile, bisogna essere organizzata in miglior modo attraverso una cooperazione internazionale efficace tra i paesi di origine, di transizione e di destinazione, così da evitare che i contrabbandieri possano controllare il movimento di persone”, ha aggiunto.
Riferendosi alle consultazioni sui rifugiati Global Compact on Refugees, che si sono concluse la settimana scorsa per considerazione della Assemblea Generale alla fine dell’anno, Guterres ha detto che la maggior parte dei rifugiati sono ospitati in paesi in via di sviluppo anch’essi soggetti a restrizioni.
“Questa responsabilità dovrebbe essere condivisa globalmente” ha detto.
I due Global Compacts hanno preso luogo in seguito al Summit delle Nazioni Unite sui rifugiati ed emigranti avvenuto nel 2016, in cui 193 stati membri hanno adottato la cosiddetta Dichiarazione di New York- un piano complessivo per gestire i grandi flussi di rifugiati e migranti.
“I due Global Compacts sono stati il prodotto di consultazioni intense ed inclusive che hanno visto coinvolti numerosi attori, inclusi migranti e rifugiati in prima persona”, ha affermato Guterres. “Questi accordi mostrano multilateralismo d’azione e costituiscono una forte piattaforma per il progresso”.
Alla conferenza stampa di giovedì, il Segretario Generale ha anche dato un aggiornamento sulla posizione che l’ONU dovrebbero prendere in caso di molestie sessuali interne.
È stato, infatti, creato un team specializzato all’interno dell’Office of Internal Oversight Services (OIOS) specializzato in investigazioni su molestie sessuali, con l’approvazione di sei nuove posizioni per investigatori. Tra le misure prese vi sono anche procedure veloci per ricevere, processare e indirizzare le denunce di sexual harassment, una linea aperta 24ore “Speak Up”, prima nel suo genere ad essere lanciata, e un training mandatario sul sexual harassment.
Tutti i rapporti di molestie sessuali vengono ora considerati Categoria 1, ovverosia saranno soggetti ad investigazione da parte di OIOS. Ma tutto ciò non basta. “Dal momento che la sfida riguarda l’intero sistema, anche la nostra azione dovrebbe esserlo”, notando come abbia lui stesso incoraggiato le agenzie all’interno delle Nazioni Unite ad adottare delle misure simili.