L'8 novembre 2015, in Birmania, o meglio, in Myanmar, si terranno le elezioni generali. La voglia di cambiamento è palpabile in tutto il Paese: saranno le prime elezioni libere del Paese dopo 50 anni di dittatura, seguiti da quattro anni di governo di transizione appoggiato dai militari.
Il più grande partito rappresentante il ‘cambiamento’ per questo paese è la Lega Nazionale per la Democrazia guidata da Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace nel 1991.
C’è chi, a tal proposito, promuove la democrazia, perché la vede come "la madre che può cambiare il sistema di questo Paese. La dittatura non è buona per noi".
Il 4 novembre 2015, vista la vicinanza delle storiche elezioni in Myanmar, il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF) e Save the Children hanno esortato i potenziali leader del paese affinché diano la giusta priorità ai bambini, invitandoli ad impegnarsi per garantire loro un giusto inizio per la vita.
"Nei mesi che hanno portato a questa elezione, l'UNICEF e Save the Children sono state campagne attive insieme ad altre agenzie impegnate nell’infanzia, per poter fare un appello ai partiti politici per far sì che questi ultimi si impegnino per migliorare la vita dei bambini qualora venissero eletti", spiega in un comunicato stampa Bertrand Bainvel, Rappresentante UNICEF in Myanmar.
L'UNICEF ha detto che, in vista delle elezioni dell'8 novembre, le due organizzazioni stanno collaborando con oltre 80 partiti politici nel paese, esortandoli a dare la priorità ai bambini nei loro programmi elettorali, in particolare evidenziando l'istruzione, la salute, la nutrizione, il benessere sociale e la protezione di cui hanno bisogno.
"Speriamo che questo aiuterà a mettere i bambini al centro delle scelte degli elettori, e che i risultati delle elezioni vedranno ‘un unico vincitore’: i bambini", ha dichiarato Bainvel.
Secondo le ultime stime dell'UNICEF, oltre il 60% dei bambini in Myanmar vivono ancora in condizioni di povertà e circa uno su 14 non sopravvive oltre i 5 anni di et. Inoltre, più di 1/3 dei bambini, di età compresa tra i 5 e i 18 anni, non va a scuola perché costretto a lavorare per sostenere la propria famiglia.
"Dalla nostra esperienza sul campo, sappiamo che i bambini sono desiderosi di imparare e vogliono liberarsi dal ciclo della povertà", ha detto Kelly Stevenson, Country Director di Save the Children.
La Stevenson ha quindi spiegato che il 70% delle famiglie del Myanmar vivono vicino alla soglia di povertà: la realtà per loro è una famiglia sempre affamata e l’impossibilità di spese “out-of-pocket”, extra, per un'istruzione o per servizi sanitari salvavita.
"Circa 1,6 milioni di bambini, ovvero il 20% dei bambini presenti in Birmania di età compresa tra i 10 e 18 anni, sono lavoratori o sfruttati con salari bassi o costretti a lavorare in condizioni pericolose. Questi bambini vulnerabili sono inoltre anche a rischio di reclutamento nelle forze armate", ha aggiunto la signora Stevenson.
Le due organizzazioni si sono così alleate con lo scopo di raccomandare una serie di cambiamenti politici che possano aiutare a migliorare notevolmente la vita dei bambini e delle loro famiglie.
Questo programma include l'aumento di bilancio del governo per l'istruzione, la salute e il benessere sociale del 9-15%, il consolidamento e l’implemento di strutture di recente costituzione i cui beneficiari saranno appunto i bambini e, parallelamente, l’impegno nella risoluzione di un piano strategico per la protezione sociale, di un Piano Nazionale nel Settore Istruzione e nella realizzazione del progetto di legge relativo ai “Diritti dei bambini”.
Le due organizzazioni hanno anche suggerito la creazione di un nuovo accordo per salvaguardare i bambini, che vede come priorità assoluta i primi 1.000 giorni di vita di ciascun uomo, garantendo così a ciascuno un’iniziale istruzione gratuita e obbligatoria.
Ci hanno inoltre anche consigliato di impostare nuovi obiettivi, come la registrazione delle nascite universali entro il 2017, la riduzione del tasso di mortalità sotto i 5 anni e la malnutrizione del 50% entro il 2020, e la riduzione dell'abbandono scolastico dopo i 10 anni del 70%.
Mr. Bainvel ha sottolineato che le prossime elezioni del Myanmar rappresenteranno un’occasione per i futuri leader di diventare "Difensori dei bambini nel nuovo Parlamento dell'Unione".
"La nostra missione non si esaurirà dopo le elezioni. Siamo impegnati a continuare a lavorare con i candidati eletti, in modo che mantengano le loro promesse per i bambini", ha infine aggiunto.