La crisi siriana si va aggravando e i civili ne stanno pagando il prezzo. Questo é il messaggio di base trasmesso dai più alti funzionari delle maggiori organizzazioni umanitarie delle Nazioni Unite, che la scorsa settimana hanno lanciato un appello per la cessazione immediata di ogni forma di violenza nello stesso momento i cui il Consiglio di Sicurezza ha chiesto alle parti coinvolte nel conflitto di facilitare le operazioni di soccorso e di consentire la consegna immediata di cibo e medicinali alle zone devastate dagli scontri.
Nel corso del rapporto sulla situazione in Siria presentato ai 15 membri del Consiglio di Sicurezza,
Valerie Amos, Vicesegretario per gli Affari Umanitari delle Nazioni Unite, ha dichiarato che "é incredibile che l'opinione pubblica sia diventata così desensibilizzata alle dimensioni di questo disastro". I numeri della crisi in effetti parlano da soli: nel corso degli ultimi cinque anni circa 220.000 persone hanno perso la vita mentre più di un milione sono rimasti feriti e più di sette milioni e mezzo sono stati sfollati e hanno dovuto chiedere rifugio in altri paesi, soprattutto in Libano e in Giordania.
Nel riferire il suo appassionato rapporto al Consiglio, Valerie Amos é stata affiancata dall'Alto Commissario dell'ONU per i Rifugiati Antonio Guterres, dall'attrice americana Angelina Jolie, che svolge anche il ruolo di Inviato Speciale per i Rifugiati dell'ONU e da Ertharin Cousin, Direttore del Fondo Mondiale per l'Alimentazione, un'altra organizzazione delle Nazioni Unite.
Ne corso del suo discorso, Valerie Amos ha accennato anche alla possibilità che nel corso dei recenti scontri nella zona di Idlib, siano state utilizzate nuovamente armi chimiche che avrebbero causato vittime tra le popolazioni civili della zona e ammonendo i membri del Consiglio sul pericolo che quest'ultimo stia diventando ormai irrilevante. "L'incapacità da parte di questo organismo di fermare le violenze costituisce una minaccia alla sua credibilità – ha detto la Amos – ed erode la fiducia nel ruolo che la comunità internazionale può svolgere nella risoluzione di questa crisi".
Anche le dichiarazioni di Antonio Guterres non si sono distaccate più di tanto dai toni foschi delineati dalla Amos. "Siamo tutti in attesa di uno straccio di notizia positiva – ha detto Guterres – ma dal mio ultimo intervento al Consiglio di Sicurezza la situazione é solo peggiorata".
Guterres ha continuato parlando del fatto che le condizioni vanno rapidamente deteriorandosi anche per i paesi che ospitano la moltitudine di rifugiati che continuano e riversarsi oltreconfine, soprattutto in Libano e Giordania paesi che, a causa della loro relativa stabilità economica non possono ricevere aiuti finanziari da parte della Banca Mondiale e che quindi, paradossalmente, si trovano ora in una situazione estremamente difficile. Guterres ha invitato quindi ad una "revisione fondamentale delle politiche di cooperazione allo sviluppo".
Dopo l'intervento di Antonio Guterres, la parola é passata ad Angelina Jolie-Pitt che ha dichiarato di aver compiuto, dall'inizio del conflitto, ben undici visite a vari campi profughi situati in Iraq, Libano, Giordania, Turchia e Malta.
"Vorrei che alcune delle persone con le quali ho parlato possano essere qui oggi a riferire di persona alcune delle angherie alle quali sono state sottoposte – ha detto l'attrice – Ognuno dei siriani che ho incontrato saprebbe spiegare molto meglio di me le sofferenze che hanno dovuto attraversare, come la donna che mi ha raccontato della sua giovane figlia rapita e ridotta in schiavitù dalle bande armate che terrorizzano la regione".
"Questa crisi é stata anche ampiamente peggiorata dall'indecisione della comunità internazionale – ha continuato l'attrice – che ha impedito al Consiglio di Sicurezza di adempiere al suo ruolo e alle sue responsabilità".
La Jolie ha aggiunto che, dopo tanti anni passati in queste condizioni, l'atteggiamento della popolazione locale é gradualmente passato dalla speranza, alla rabbia e ora alla rassegnazione".
"Il Consiglio di sicurezza deve affrontare queste minacce alla pace e alla sicurezza internazionale – ha esortato l'attrice – Il problema fondamentale non è la mancanza di informazioni: sappiamo nei minimi dettagli ciò che sta accadendo. Il problema è la mancanza di volontà politica. L'immagine stessa delle Nazioni Unite è compromessa da quanto avviene in Siria dove gli ospedali possono essere bombardati impunemente e i civili possono essere lasciati morire di fame e di stenti. Esorto i membri del Consiglio a visitare i rifugiati – ha concluso la Jolie – e constatare in prima persona ciò che sta accadendo. I profughi non possono venire al Consiglio quindi per favore, andate da loro".
Il rapporto é stato poi concluso da Ertharin Cousin, Direttore del Fondo Mondiale per l'Alimentazione che ha dichiarato che malgrado gli sforzi della sua agenzia, i recenti tagli ai finanziamenti ha costretto l'organizzazione a ridimensionare gli aiuti umanitari alle popolazioni ancora in territorio siriano e che hanno cercato rifugio nei paesi confinanti.
"La durata e la complessità di questa crisi impongono un aumento, non una riduzione del cibo e dell'assistenza nutrizionale – ha dichiarato la Cousin – Non possiamo chiedere ai genitori di crescere i loro figli in una regione senza cibo e senza pace".
Questa particolare relazione al Consiglio di Sicurezza é stato seguito con attenzione dalla stampa a causa della presenza di Angelina Jolie-Pitt. Una curiosità questa che é in qualche modo deprimente. Il fatto che una situazione drammatica come quella che continua a devastare la Siria, tenda a sparire dalle prime pagine solo per riemergere in occasione di interventi di personalità come la Jolie, sembra infatti confermare la progressiva irrilevanza di quegli organi internazionali preposti proprio alla risoluzione di conflitti come questi.