Staffan De Mistura è il nuovo inviato speciale dell'Onu in Siria. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon lo ha annunciato ufficialmente oggi, dopo aver incassato l'assenso del Consiglio di Sicurezza. Ieri, durante una conferenza stampa dedicata alla crisi israelo-palestinese, Ban Ki-moon aveva fatto capire ai giornalisti che la sua scelta era stata già fatta ma per annunciarla aspettava solo l'assenso dei principali paesi del CdS. E quindi oggi è arrivato l'annuncio ufficiale.
De Mistura, diplomatico italo-svedese, sarà inviato speciale per la Siria solo dell'Onu e non anche della Lega Araba, come invece era stato il suo predecessore Lakhdar Brahimi. De Mistura dovrà quindi svolgere il ruolo di mediatore tra le fazioni che dal 2011 stanno combattendo la guerra civile in Siria, sarà inoltre l'occhio e il braccio operativo delle Nazioni Uniti sul territorio siriano. Ancora non è stato selezionato il suo vice, ma fonti diplomatiche sostengono che sarà una figura appartenente al mondo arabo. Il ruolo è sicuramente pieno di insidie: fino a maggio era occupato da Brahimi (a sua volta succeduto a Kofi Annan), prima che rassegnasse le dimissioni dopo il fallimento delle due conferenze di pace di Ginevra e l'aggravarsi della crisi. “Mi dimetto perché non stiamo andando da nessuna parte” aveva annunciato allora il diplomatico algerino, che aveva poi definito la missione “praticamente impossibile”. Dall'inizio del conflitto il numero stimato delle vittime supera le 160 mila unità, e l'Onu ha calcolato che le persone che nel Paese necessitano di aiuti umanitari sono più di 10 milioni, circa la metà della popolazione totale della Siria. Quasi 5 milioni sono invece coloro che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione. Adesso toccherà a De Mistura raccogliere questo difficile testimone.
Sicuramente l'ex sottosegretario agli Esteri del governo italiano avrà bisogno di tutta l'esperienza maturata in anni e anni di missioni in scenari di crisi: tra il 2007 e il 2009 De Mistura è stato rappresentante speciale delle Nazioni Unite in Iraq e tra il 2010 e il 2011 ha ricoperto lo stesso ruolo in Afghanistan. Questi incarichi sono stati il coronamento di una carriera durata più di 30 anni all'interno delle Nazioni Unite nel corso della quale è stato impegnato, tra l'altro, nei Balcani, in Somalia, in Nepal. Nel 2011 De Mistura fu nominato anche sottosegretario agli Esteri del governo Monti. In quella veste si occupò di trattare con l'India per risolvere la crisi diplomatica legata al caso dei due Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso dei pescatori indiani. I due fucilieri nel marzo del 2012 riuscirono a ottenere un permesso per recarsi in Italia per le elezioni. L'allora ministro degli Esteri Giulio Terzi, annunciò che i due soldati non sarebbero ritornati in India, salvo poi cambiare posizione in virtù della garanzia, ottenuta dallo stesso De Mistura, che ai due soldati non sarebbe stata applicata la pena di morte. In seguito all’incidente Terzi si dimise da ministro e non nascose il proprio risentimento nei confronti del Governo e di De Mistura, che continuò a occuparsi della vicenda dei Marò anche nel periodo in cui fu in carica l’esecutivo guidato da Enrico Letta.
A partire dall’aprile 2013 De Mistura è anche sovrintendente, in qualità di console onorario di Svezia, della Fondazione Axel Munthe – Villa San Michele, che gestisce l’omonima abitazione di Capri.