Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
February 24, 2014
in
Onu
February 24, 2014
0

L’Italia che resta indietro anche in Africa

Valerio BoscobyValerio Bosco
Emma Bonino in Costa d'Avorio, durante uno dei suoi viaggi da ministro degli Esteri in Africa

Emma Bonino in Costa d'Avorio, durante uno dei suoi viaggi da ministro degli Esteri in Africa

Time: 5 mins read

Agganciare la crescita economica africana. Per allievare la crisi dell’Italia. Favorendo la presenza economica di imprese nazionali nel “continente nero”. Un continente che registra da qualche anno un tasso di crescita tra i più elevati rispetto alle diverse regioni del mondo. Questo uno degli imperativi che, secondo il voluminoso rapporto “La politica dell’Italia in Africa”, redatto dall’Istituto degli Studi di Politica Internazionale (ISPI)  per il Ministero degli Affari Esteri, dovrebbe ispirare l’azione del nostro paese nell’Africa subshariana, quella, per capirci, al di sotto del Maghreb. 

Il ripensamento della politica estera dell’Italia in Africa suggerito dall’ISPI segue essenzialmente due binari, ovvero l’idea di consolidare il contributo italiano alla stabilizzazione politica e delle sicurezza nel continente e l’esigenza di favorire una maggiore internazionalizzazione dell’economia nazionale, mediante una nuova diplomazia commerciale che sappia schiudere preziose opportunità di investimento per le nostre imprese.

Il rapporto sottolinea anzitutto l’urgenza di concentrare l’impegno politico-diplomatico in Africa sui quei (pochi) dossiers rispetto ai quali il Paese, per storia e tradizione, sarebbe in grado di esercitare uno specifico vantaggio comparato. È il caso del Corno d’Africa, rispetto al quale l’Italia può contare su ottimi rapporti – economici e politici – con l’Etiopia, la potenzia sub-regionale. Il contributo italiano nella mediazione internazionale in Somalia e nell’assistenza al processo di stabilizzazione del Paese è giustamente ricordato come fondamentale. Nondimeno, la possibilità italiana di favorire una normalizzazione democratica in Eritrea, Paese di cui abbiamo già parlato,   è colpevolmente trascurata. Eppure un solo dato economico, apparentemente marginale, ed al contempo rilevante – il fatto che nel 2012 il valore delle nostre esportazioni verso Asmara sia tornato a livelli superiori ai 40milioni di euro – dovrebbe indurre ad una riflessione seria su come affiancare alla nuova presenza economica italiana nel Paese una qualche forma di engagement che faciliti il superamento del regime dittatoriale di Afewerki (senza apsettarne una caduta traumatica che rischi di compromettere utleriormente la stabilità dell’area e innescare nuove emergenze umaniarie). Sul fronte delle relazioni economiche con il continente africano, il rapporto riconosce come la presenza delle imprese italiane – secondo i dati offerti dall’ISTAT – sia concentrata in pochi Paesi, prevalentemente in Nigeria, Etiopia, Mozambico e Angola.  Sostegno alla grande distribuzione, iniziative di diplomazia economica-commerciale, affinamento degli strumenti finanziari a disposizione delle imprese interessate ad investire in Africa sono tra le misure suggerite per rafforzare le capacità delle componenti più dinamiche dell’imprenditoria italiana di intercettare i benefici della crescita economica del continente. 

Tema che è parso un pò sottvalutato dal rapporto è la possibilità di puntare sulle risorse naturali come settore cruciale del consolidamento della presenza italiana in Africa. L’ENI, attore fondamentale delle nostra politica estera, dovrebbe essere chiamata ad intensificare la cooperazione con quei tanti governi africani oggi impegnati in un cambio di passo e strategia nella gestione e sfruttamento delle proprie risorse naturali. Strategie spesso non gradite alle grandi multinazionali occidentali abituate a strappare contratti-capestro a danno delle comunità locali. Finanziamento di programmi sociali, costruzioni di servizi e infrastrutture, creazione di posti di lavoro per la manodopera locale sono solo alcune delle misure che accompagnano sempre di più, in Africa, il rilascio di concessioni per l’esplorazione dei territori o lo sfruttamento delle risorse minerarie. L’ENI, assieme ad altre imprese italiane, con il sostegno della diplomazia ufficiale, potrebbe giocare un ruolo più incisivo nel sostegno a progetti africani come la Africa Mining Vision, un disegno di conversione a fini sociali e di sviluppo di un settore che per troppi decenni ha servito solo gli interessi di ristrette oligarchie.

Il rapporto dell’ISPI ha indubbiamente il pregio di suggerire realisticamente l’individuazione di un gruppo di paesi chiave – Angola, Etiopia Ghana, Kenya Mozambico, Nigeria, Senegal e Sud Africa – pensati come una sorta di hub sub-regionali (generalmente segnati da stabilità economica e politica, da un moderato rischio d’impresa, da una storia di legami con l’Italia) dai quali muovere per consolidare e diversificare geograficamente la presenza nazionale nel continente.

 Nondimeno, dati e circostanze legate alla realtà italiana, solo marginalmente trattati dal rapporto, sollevano profondi interrogativi. I numeri della presenza diplomatica italiana in Africa, paragonati ai vecchi e nuovi players della regione, offrono un quadro poco incoraggiante per le ambizioni di una politica italiana per l’Africa: le nostre 19 ambasciate sono lontane dalle 44 delle Francia, le 39 della Germania e le 33 della Gran Bretagna. Siamo anche dietro alle 32 del Brasile, le 30 della Turchia – che sembra progressivamente ridimensionare la nostra influenza nel Corno d’Africa e in Somalia – o le 26 dell’India. Dati che fanno riflettere.

Un altro importante strumento di politica estera, gli aiuti allo sviluppo, ci vedono attivamente impegnati in tutti i paesi del Corno d’Africa, in Mozambico e Senegal. L’Africa subsahariana continua ad essere riconsciuta dai programmi d’indirizzo della Farnesina come area prioritaria, destinataria del 48% degli aiuti complessivi italiani ai Pesi in via di sviluppo. Nondimeno, l’entità degli aiuti italiani è superata non solo da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, ma anche da economie più piccole come Svezia e Olanda. La quota dello 0.7% del Prodotto interno lordo – il livello di aiuti  per i PvS decisi in sede ONU – è per l’Italia assai distante.  Se è vero che neanche diversi partners europei hanno onorato tale impegno è piuttosto sintomatico come l’Italia, nel 2012-2013 sia scesa, assieme alla Grecia, ad un’imbarazzante 0.13%.

Questi dati un pò tristi, abbinati all’instabilità del nostro sistema politico, dovrebbero forse ispirare maggiore realismo. L’ultima crisi di governo, che sembra superata con la nascita di un nuovo esecutivo guidato da Matteo Renzi, ha condotto ad un nuovo ricambio alla Farnesina. In un’epoca in cui la diplomazia tra gli Stati e all’interno delle organizzazioni multilaterali si basa sempre più spesso sulle relazioni dirette tra i titolari dei ministeri degli esteri, la sostituzione del ministro Emma Bonino –  popolare in Europa ed assai conosciuta in Africa e in Medio Oriente con la poco nota Federica Mogherini (una funzionaria di partito) appare un altro passo indietro per la credibilità e il prestigio del nostro paese.  

In conclusione, ancora diversi mesi ci separano dall’annunciata conferenza Italia-Africa del prossimo autunno, un evento pensato per rafforzare le relazioni bilaterali e con le varie organizzazioni regionali e chiaramente ispirato dall’esigenza di mobilitare la membership africana delle Nazioni Unite in favore dell’elezione dell’Italia al Consiglio di Sicurezza per il biennio 2017-2018. L’auspicio è che il contributo accademico dell’IPSI per la Farnesina sia solo l’inizio della costruzione di una narrativa nazionale sull’Africa che sappia davvero coinvolgere quei tanti italiani – operatori umanitari, volontari, cooperanti, funzionari delle organizzazioni internazionali, imprenditori –  che in Africa lavorano, vivono e investono. Gente che osserva, quotidianamente, le opportunità e le contraddizioni della crescita economica africana. Sarebbe un bel modo per assicurare che il Paese arrivi alla conferenza di settembre con una strategia più chiara. E con una percezione forse più realistica delle potenzialità e dei limiti che dovrebbero ormai accompagnare la politica estera di una piccola-media potenza in declino.

<a data-cke-saved-href="https://lavocedinewyork.com/Viaggio-senza-omerta-nelle-terre-dei-migranti-1-Eritrea/d/2759/" href="https://lavocedinewyork.com/Viaggio-senza-omerta-nelle-terre-dei-migranti-1-Eritrea/d/2759/" http:="" www.lavocedinewyork.com="" viaggio-senza-omerta-nelle-terre-dei-migranti-1-eritrea="" d="" 2759="" "="">

Share on FacebookShare on Twitter
Valerio Bosco

Valerio Bosco

DELLO STESSO AUTORE

Genny ‘a carogna e l’ipocrisia mediatica

byValerio Bosco
Un recente speciale del magazine Time dedicato ai PINE

Dai BRICS ai PINE: Filippine, Indonesia, Nigeria ed Etiopia, i leoni afro-asiatici

byValerio Bosco

A PROPOSITO DI...

Tags: AfricaEmma BoninoEritreaFederica MogheriniISPIPolitica estera italiana
Previous Post

Giovanni Rana premiato a New York: “I piatti che cucino li amo come figli”

Next Post

Shhh, hanno condannato un altro ex presidente della Sicilia, ma questa volta zitti!

DELLO STESSO AUTORE

Una protesta organizzata dalla comunità etiope a Washington davanti all'ambasciata italiana. L'immagine è parte della campagna di raccolta fondi per il documentario di Valerio Ciriaci

Un altro aprile, quello del 1939: l’Italia in Etiopia, prove di un genocidio

byValerio Bosco

Caro Direttore, quel “Furore” sull’Africa mi imbarazza

byValerio Bosco

Latest News

Elena Mazzon in una scena di “The Popess: Instructions for Freedom”.

The Popess: Elena Mazzon porta in scena l’eresia al femminile

byMonica Stranieroand1 others
Il piccolo protagonista di The Legend of Ochi Courtesy of A24/Universal Pictures

Isaiah Saxon e “The Legend of Ochi”: il fantasy più strano dell’anno

byMonica Straniero

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

Matteo Renzi alla Camera: "L'Italia non finirà mai"

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?